venerdì 30 novembre 2007

a lunedì

chiusura temporanea causa matrimonio...da invitati.
ci vediamo lunedì
bye bye



giovedì 29 novembre 2007

faccio pace o no?

oggi secondo esperimento con la pasta madre.
Ascolto i consigli e vado: 400 gr di pasta madre per 500 gr di farina, tiè.
impasto quel tanto che basta ad avere un blob molliccio e metto a lievitare dentro il microonde spento, una camera di lievitazione perfetta.
impasto alle 10 del mattino, torno a casa alle 20 e trovo la pasta discretamente lievitata.
finalmente saprò com'è la pizza con la pasta madre.
metto a letto le bestioline e mi do da fare...
UNA SCHIFEZZA MA UNA SCHIFEZZA MA UNA SCHIFEZZA SENZA UGUALI
eppure...forno caldissimo al massimo, stesa allo spessore ottimale la parte di pasta sotto il pomodoro non si è cotta per niente, è diventata una specie di mattoncino, biscottata orribile insomma.
vabbè mi avanza un bel pò di pasta e mi è passata la voglia di pizza, ne ho abbastanza.
e allora la metto in una teglia di alluminio alla come viene viene.
da qualche parte in un blog, credo avevo letto che va versato acqua e olio fino a coprirla e così ho fatto, spolverandola di sale fino.
che meraviglia.
ho fatto pace con mamma :)


AGGIORNAMENTO
Ecco dove l'avevo visto il trucco deoll'acqua e olio...meno male che ci sono loro stella di sale e adina.

lo scopiazzo e la perfezione

sono giorni che al lavoro mi stressano.
e quando ci fai qualcosa, e allora perchè non fai qualcosa, qui nessuno sa cucinare...
evabbene...mi tocca e allora meglio andare sul sicuro con qualcosa di strasperimentato e con una signora ricetta da signora cavoletto .
Ecco il risultato non perfettamente scopiazzato da cavoletto e comunque di una bontà indicibile.
le macchie bianche dovevano essere più evidenti ma quando si fa una torta a 6 mani di cui 4 under 3 questo è il minimo che possa succedere.

mercoledì 28 novembre 2007

a spasso nella mia città...anzi andiamo a comprare il pesce, va

ecco. questo è il mio pesce, quello della mia città rigorosamente in ordine sparso
i prezzi sono quelli che sono, praticamente un terzo di quanto si possa pagare a Roma.
e la differenza è tantissima.
entrando nel mercato del porto peschereccio si sente profumo di mare, di alghe, di buono.
in un qualsiasi supermercato di roma con banco pescheria, tranne pochissime eccezioni, la puzza di pesce stantio è quasi insopportabile.
l'antico mercato del pesce è quello che ho postato in precedenza, si insomma quello con la signora di bronzo discinta :)
adesso il mercato si è spostato in una zona del porto peschereccio detta le barracche ed intorno è tutto un fiorire di mercatini che vendono di solito i prodotti tipici.
questo mercatino non è a vantaggio dei foresti quanto degli stessi trapanesi.
insomma non si tratta di una TPT ovvero di una trappola per turisti.
ci si trova di tutto.
i cucungi (frutti del cappero), i fiori di fichi d'india essiccati, le minnole secche (pesce azzurro salato e fatto seccare al sole), tutti i derivati del tonno.
Tra questi il lattume (che nelle prime foto vedete in versione fresca) cioè la sacca spermatica del tonno maschio che viene salata e fatta essiccare, il cuore, il polmone, la ventrazza (sempre essiccata, quella specie di cuoio giallastro di forma trapezoidale che altro non è che i muscoli della pancia), l'uovo di tonno, quella specie di grosso salame appeso.
e poi pecorino con l'olio, foreste di origano selvatico, passuluna (olive verdi) anche in versione schiacciata e condita con i semi di finocchio aglio sedano e aceto, insomma ogni ben di dio.
ah...cuochetta l'ultima immagine è per tuo padre
è al stella maris, quella che dal suo piedistallo un tempo guardava il mare aperto e benediceva inaviganti dal bacino di carenaggio.
non è più lì, è stata fatta scendere e adesso benedice i distratti passanti che transitano sulla banchina del porto.
e a me fa un pò tenerezza.
se poi vi è piaciuto ecco l'indirizzo del mio album su trapani.

ah...se qualcuno si chiedesse cosa sono le minnole, è un piccolo pesce azzurro, in sardegna le chiamano mandorle.
nel mese di giugno si sposta a banchi davanti alle nostre coste per andare a deporre le uova.
sono apprezzatissime proprio per le loro sacche piene di uova.
in altri periodi dell'anno non vengono pescate.
lo so che pensate che è una pratica barbara, ma che vi devo dire?
così è.

mio nonno Salvatore (e come ti sbagli, siamo o no in sicilia?) le salava, le essiccava al sole appese ad un filo come fosse una ghirlanda, in estate le prendeva le spellava sul fuoco della carbonella e le metteva nell'insalata.




















lunedì 26 novembre 2007

no knead bread









ovvero la fortuna del principiante.
sappiatelo, non è mai venuto più così e non so perchè: stessa pentola, stessi tempi, stessa temperatura...eppure semel in vita altro che in anno.
comunque val la pena, o se val la pena.

sarà da sfaticati ma da soddisfazione.

purtroppo il mio rientro al lavoro dopo la maternità ha spento in me molte velleità di sperimentazione ma non mollo, adesso poi che ho la pentola dell'ikea :P

io per la cottura mi regolo così.

porto al massimo il forno con la pentola dentro che tengo per almeno 15 minuti che si arroventi ben bene, ci schiaffo l'immondo blob senza curarmene più di tanto e incoperchio.

dopo circa 25 minuti scoperchio la pentola lasciandovi il pane dentro.
that's all.
ah ovviamente ecco il collegamento al NY
apoi qualcuno mi spiegherà come togliere l'intera stringa e rendere visibile solo la descrizione

il lievito madre, questo sconosciuto

Non tutti hanno la fortuna che è capitata a me.

mi hanno regalato un panetto da circa 300 grammi di lievito madre.
la raccomandazione sul rinfresco è stata quella di rinfrescarlo con lo stesso quantitativo di farina e con il 40-50% di acqua ogni 4-5 giorni, lasciarlo 3 ore fuori dal frigo per poi rimetterlo dentro al frigo coperto.

Così sto facendo.
già...ma...quanto lievito madre dovrei usare per far lievitare un impasto da 1 chilo di farina?
sembra facile.

a naso ho pensato di utilizzarne 300 grammi per l'impasto della pizza.
non è che mi abbia soddisfatto molto.
ah la lievitazione è stata lentissima, circa 16 ore in frigo e 8 ore fuori dal frigo.

non lo so...devo aver sbagliato qualcosa, la pasta si è subito biscottata e niente bollone come mi aspettavo.
e anche come sapore...

bah, io lancio l'help nell'etere e vedremo.

il compitino della domenica



non potendo caricare le foto dal lavoro e con appena 12 ore di guardia (ed è solo lunedì), mi avvantaggio un pò il lavoro di compilazione mettendo le foto.

come al solito commenti ed altro domani, nei minuti...secondi...picosecondi....lasciati liberi al pronto soccorso.

notte notte
eccomi....in movimento pazzo e frenetico da stamattina.
allora....ovviamente lo scoglio vero è il temperaggio del cioccolato ma ne parlerò in apposito post, tanto per rendere ancora più confuse le idee.
questi cioccolatini (che tanto -ini non sono) nascono dall'idea di utilizzare gli stampi in silicone.
L'ultimo grido è il silicone da cioccolato ma io avevo semplicemente uno stampo in silicone per mini tartellette e quello ho usato.
ero curiosa e la mia sorpresa è stata grande...il cioccolato si sforma perfetamente e senza sbavature.
ho semplicemente spremuto in una scodella un tubo di latte condensato al quale ho aggiunto un cucchiaio di essenza di vaniglia e tanto cocco grattuggiato a fare una crema ben consistente, proprio come quella del commercialissimo bounty.
il ripieno ha stazionato una notte in frigo e si è consolidato.
ho temperato 300 gr di cioccolato al latte e riempito con questo gli stampini, anch'essi hanno preso la via del frigo per circa 1 ora.
messo dentro il ripieno e tappati con altro cioccolato temperato.
poi con una spatola in metallo, quella dei muratori per intenderci, ho lisciato la superficie e gli ho fatto riprendere la via del frigo.
una notte ma basta che si solidifichino ben bene.
questo è il risultato.
notevole, talmente tanto notevole che no pensato bene di comprare altri stampi e di pensare altri ripieni.
ma fino ad adesso tempo zero e voglia pure.
intanto vi anticipo che mi piacerebbe provare anche gli after eight e non dimentico che lì, da qualche parte nella mia dispensa, c'è anche una scatola di marron glacè in pezzi.
ah, ovviamente tra i miei acquisti più recenti c'è anche un termometro da cioccolato chevvelodicoaffà :)

domenica 25 novembre 2007

Elogio della pasta sfoglia...fatta in casa





Da anni seguo sempre la stessa ricetta.


Ovviamente con 3 bestioline in giro per casa la faccio ad anni alterni.
pochi giorni fa è stata la volta buona e mi sono decisa.

finalmente nessuno ha pizzicato la pasta facendo uscire il burro, anche perchè ho piantonato il tutto e sono stati strilli.

con la dose di graziana ci si possono foderare tranquillamente 3 teglie da 26 cm decorazioni comprese, di solito metà o poco più finisce nel congelatore pronta per un futuro uso.

comunque, congelata o no non c'è storia.

è di una bontà infinita, niente a che vedere con quella refrigerata industriale.

il sapore, la sfogliatura, il modo in cui cuoce, vi posso dire che ad esempio con un ripieno umido non rammollisce.

l'ho provata con una quiche ed è eccezionale.

ovviamente la quiche è stata tenuta troppo in forno e la crosticina sopra è parecchio abbronzata, come potete vedere, ma se torna a casa il marito e si comincia a chiaccherare....

ah, dimenticavo le dritte.
ci tengo a sottilineare quanto scrive graziana, UNA VOLTA MESSO IL QUADRATO DI BURRO E PRIMA DI RIPIEGARVI LA PASTA SOPRA FATE USCIRE TUTTA L'ARIA E ABBASSATE LA PASTA PER IL PRIMO GIRO PICCHETTANDOLA CON IL MATTARELLO

giovedì 22 novembre 2007

la fregola di cominciare



chi mi conosce sa che una delle mie passioni più forti è la cucina.
in tutte le sue forme, in tutti i modi, fusion o no poco importa.
e in più ho la fregola del principiante che deve ancora fare tutto, scoprire tutto, parlare di tutto.

perdonatemi, se potete.
intanto questa è la mia versione modificata della crostata di latte.
tutto è iniziato con un post di Adrenalina, e con la voglia di apportare le modifiche.
e questo è il risultato.
le varianti sono state appunto di far addensare poco poco il composto di uova zucchero amido e latte direttamente sul fuoco (ah, le uova io non le ho montate, tanto dovendo addensarla sul fuoco non serviva)la crema va tenuta come una crema inglese un pò più lenta.
siccome poi lo sapete e non sono capace di riprodurre fedelmente io ho diviso la crema in due ciotole e in una ho sciolto 100 gr di cioccolato fondente e fatto raffreddare, così gli albumi montati sono stati equamente distribuiti nelle due creme, quella bianca e quella al cioccolato, io ho messo quella al cioccolato sotto e quella bianca sopra.
il guscio (non so voi ma io per foderare una tortiera da 26 cm ho bisogno di dosi industriali di frolla, così ho impiegato tutta una dose da 500 gr di farina, è un mio limite) non l'ho cotto in bianco ma la crema l'ho versata nel guscio crudo e in forno prima a 180# e poi abbassando la temperatura a 150 per terminare.

risultato, una crostata ripiena di mousse al cioccolato e alla vaniglia.
io ho voluto assaggiare un cucchiaino del ripieno proprio per rendermi meglio conto.
aerea come una mousse e in bocca sentite il crepitio delle bolle d'aria

scappando e correndo




per andare al lavoro, tutta allegra per il nuovo giochino.
vabbè carico un paio di foto così mi sento meglio e vado più tranquilla.
a dopo.
Eccomi a raccontarvi che cosa?
ancora scrivere in questo modo piuttosto che rispondere ad un post mi da una leggera vertigine.
Un pò per paura di non scrivere cose abbastanza interessanti...ma poi "abbastanza interessanti" per chi? :) alla fine i blog sono fini a se stessi (e, diciamolo, a pompare il super ego quasi che ce ne fosse bisogno).
Sarà meglio chiarire subito una cosa comunque.
Io non sono capace di seguire alcuna ricetta in modo fedele.
ci metto sempre di mio, sbagliando (e anche spesso) e ridendo.
la mia cucina nasce come svuotafrigo, assemblaggio, un pò di questo, un pò di quello e questo perchè no?
Saltando dal banco del supermercato, al frigo, alla dispensa o al mercato.
Il risultato che la mia dispensa è piena di cose apparentemente "inutili" o che stanno lì per mesi e mesi prima di trovare la giusta collocazione.
Come questo pacco di ziti lunghi, appunto.
fino a che un giorno...
- 500 gr di ziti lunghi
- 300 gr di ricotta di pecora (per me esiste solo quella)
- 150 gr di parmigiano
- burro per imburrare lo stampo
per il ripieno:
- 1 mozzarella di bufala da 250 gr
- carne di manzo macinata
- parmigiano
- 1 uovo
- sale e pepe qb
- la mollica di un panino bagnata con il latte strizzata e sbriciolata
- piselli cotti in olio e cipolla
Semplicemente ho ammorbidito gli ziti in acqua bollente li ho lasciati parecchio al dente e conditi con la ricotta e il parmigiano.
Piegati poi a rivestire le pareti dello stampo a ciambella imburrato, tando attenti a non lasciare buchi e a tenere da parte la quantità di pasta che occorre per fare il "tappo".
Ho preparato le polpettine, della grandezza di una nocciola, impastando la carne con l'uovo, il formaggio, la mollica del panino e sale e pepe, soffritte in olio di oliva.
nel guscio di pasta ho messo prima metà dei piselli poi le polpettine la mozzarella e alla fine ho ricoperto con i rimanenti piselli.
Tappato il tutto con gli ziti rimasti e in forno 160° ventilato e fino a crosticina.
Ovviamente per poter sformare bene va fatto intiepidire.
Il buco l'ho riempito con il ripieno avanzato scaldato ancora e porato in tavola.
Buono? Si, un piatto unico davvero buono, un pò pranzo della domenica.

work in progress

Colazione
Brioche arrotolate ovvero la torta delle rose
Brioche
Brioche arrotolate ovvero la torta delle rose
Iniziare
Biscotti salati all'emmenthal
Tatin di cipolline
Madeleines pomodori secchi e feta
Sarde allinguate
Tortino farro cavolo nero e fonduta di pecorino di pienza
Finger food
Pasta e non solo
Pane pane pane
Le verdure sono buone
La mia zuppa di lenticchie
Funghi e zucca

La carne
Il pesce
Nè carne nè pesce
Dolci e forno
Dolci ed effetti speciali
Cioccolàtemi
Tecniche base
Siculitania
Fiesta fiesta
Natale