giovedì 31 dicembre 2009

Irene


Eccoci qui.
Modelle per un giorno per l'obiettivo magico di Alex cuoca di questo dell'altro e di chissà quali altri mondi ma soprattutto amica.
Eccoci qui immerse in un'atmosfera natalizia magica a parlare di noi, dell'arrivo della baby foodblogger così tanto aspettata e di tre sorelline dispettose e irriverenti che se la ridono tutto il tempo e si producono in bolle di saliva, scherzetti e gridolini pur di attirare l'attenzione della nostra valkiria.
Eccoci qui a parlare di come Irene sia venuta al mondo esattamente come previsto dal mio collega chirurgo: a mazzafionda nonostante i 4 chili e i 54 cm.
Raccontare il parto minuto per minuto non è che sia una cosa piacevole da leggere.
Posso però dire cosa mi rimane di questa esperienza.
L'essere stata in un ambiente che conoscevo talmente tanto bene che le ostetriche del turno di notte mi hanno accolto con una ola di benvenuto.
L'aver potuto passare un pò di tempo in più con la mia migliore amica che per inciso è anche la mia ginecologa e mi ha aiutato a tirar fuori quattro bolidi.
Eh si perchè le 4 iene non è che siano state pesi leggeri.
Posso anche dire che come sempre mi accade anche in momenti come questo non perdo il senso dell'umorismo.
E siamo riusciti a trovare il lato comico anche in un frangente come questo.
E avere scoperto che la quartigravida terzipara è considerata una specie di bomba ad orologeria sempre sul punto di esplodere.
Irene dal canto suo è pace di nome e di fatto.
Una bimba tranquilla, un cicciobello mangia e dormi che si fa venire le coliche di mattina così la notte si dorme tutti quanti.
Con i suoi occhioni guarda il mondo, le sorelle e noi con sguardo stupito e sorpreso.
Guarda all'anno che verrà e a voi tutti.
E insieme a lei anche io, mi guardo adesso con il mio piccolo esercito femminile, con la mia famiglia, guardo quel che ho fatto in questi anni e mi chiedo come sia possibile che sia successo tutto questo, che io sia parte di questo miracolo che è la vita.
E io lei e tutta la mia famiglia vi ringraziamo di cuore per tutto, per i messaggi, i post, gli sms, le telefonate i doni che avete inviato.
Posso dire che ancora una volta il web ha mostrato il suo lato buono permettendomi di conoscere tante belle persone?
Mi scuso anche perchè in questi giorni non ho avuto molto tempo per rispondere a tutti voi.
Mi rifarò presto tornando ad essere com'ero anche se com'ero non è più.
AUGURI




martedì 8 dicembre 2009

tag: ma chi te lo fa fare?

Sta arrivando Natale come ogni anno e scagli la prima pietra chi non ne è conquistato.
Le luci, i suoni, la magia della festa e come si fa a resistere?

Specie in tempi di blog, web, facebook e tutorial ovviamente.

Tutti ne subiamo il fascino anche un pò perverso, diciamolo.

In ognuno di noi scatta la molla del bricoleur incallito, del decoratore folle che infiocchetterebbe anche la tavoletta del WC imprigionandola in metri e metri di nastri colorati.

Pensate che io ne sia immune?

Seeee.

Ma mettetevi nei miei panni, una balena spiaggiata con 20 chili in più addosso, con una scalciatrice folle che mi ha mandato un messaggio: io da qui non mi muovo, nervosa come una biscia incacchiata.

Insomma cercavo uno scacciapensieri, un modo per passare le ore tra le contrazioni che ormai sono pane quotidiano e l'insonnia.

L'insonnia trova la sua compagnia su fb e lì inevitabilmente le amiche creative con il gusto del decor e dello styling (che le possino) ci mettono del proprio pubblicando montagne di link tutorial invitanti all'inverosimile.

Con i risultati che potete vedere in basso.

Sotto alcune foto troverete i link ai tutorial, se son riuscita a seguirli io potete farcela ad occhi chiusi.

Altrimenti troverete la mia descrizione e vi toccherà accontentarvi.

Lo so vi ho inguaiato però prendetevela anche con chi, a sua volta, ha inguaiato me.

I tutorial sono in inglese, per chi desiderasse cimentarsi e avesse difficoltà a capire i passo passo non esitate a scriverlo nei commenti e vedrò di aiutarvi.



Domesticali


Questa idea l'ho presa dalla vetrina del negozio di arti creative vicino casa.

sono semplicemente strati sovrapposti di feltro colorato cuciti insieme e passati su un filo di lana spessa.

I feltri colorati sono distribuiti da Stamperia e la pezza 30 cm x 30 cm costa 1 euro.

Con 15 euro di materiale si posson fare 3 ghirlande da 9 figure



Questa è vecchia.

Spago da cucina bianco bagnato in acqua per ammorbidirlo e poi passato in vinavil.

Gonfiare un palloncino piccolo e avvolgere il filo tutto intorno al palloncino.

Lasciar asciugare ed indurire, scoppiare il palloncino

That's all.


Palle di plexiglass all'interno dischetti di cartoncino con i disegni natalizi delle bambine



La famiglia Proietti versione kitch in feltro spesso.
Aspettiamo di inserire il nastro ricamato all'arrivo di Irene.
Idea della sottoscritta.

bellissime e facilissime le userò per riempire palle di plexiglass da appendere alla scala con fili colorati.
Manca la ghirlanda che mettiamo alla porta.
Non l'ho ancora trovata in cantina
Avete presente quelle forme circolari di polistirolo?
Bene.
Ne ho rivestita una di nastro colorato rosso e verde incrociandoli e fermando i capi con un paio di spille dalla capocchia colorata.
Dalla parte opposta al nastro residuo che servirà per appenderla ho fissato con le spille colorate una serie di bottoni di diverse forme e colori.
Bella d'effetto e facilissima da fare.

lunedì 7 dicembre 2009

scoperta scientifica (ultimo post delirante prima del delivery)




Il blogger tour romano è una delle cose più divertenti in assoluto.

Il triangolo delle Bermude per un gruppo di foodblogger in giro per Roma è via Cola di Rienzo, ovviamente.

Si comincia con Castroni dove ci si scioglie davanti alle boccette del sale di Persia (che sempre cloruro di sodio è), si ammira Franchi con i nasi incollati alla vetrina, si bramano le lampade Berger del negozio di coloniali a fianco (blogger si ma sempre femmine), capatina al reparto casa di Coin per poi finire allegramente dentro l'antro delle meraviglie di Peroni.

Inutile dire che man mano che il tour prosegue almeno un blogger uscirà con la busta contenente l'oggetto dei suoi sogni, quello che deve avere, quello che proprio gli manca e per fortuna che Castroni non vende ancora la fava tonka!

E non succede solo a Roma, leggete cosa scrive Giovanna in questo divertentissimo post.

Però nel caso romano, avendo un pò di tempo in più è possibile estendere il tour.

Dal lato di via Crescenzio/Borgo Pio c'è Le Comptoir de France con la cave di vini e formaggi, lato viale Giulio Cesare verso piazzale degli Eroi ecco che il nuovo mercato Trionfale ti fa l'occhiolino e ti attira....vieni....vieni...

Che poi capita di scoprire anche delle interessanti new entry tipo fabrica di Calisto posto in cui sicuramente tornerò presto.

Via Cipro altra tappa, vabbè se ci cascate ad ora di pranzo Pizzarium è d'obbligo e vi farete male, molto male, vedi post precedente .

Oppure se ci cascate in un'ora ibrida allora il negozio dei formaggi salumi e altre golosità della Tradizione è quello che fa per voi.

E proprio di questo voglio raccontare.

Oggi sono in vena di sproloqui bloggari.
Al termine di un tour allargato entriamo proprio alla Tradizione.

Il negozio stretto e lungo ci accoglie con un banco frigo lungo e aperto dove occhieggiano caprini freschi e stagionati, creme di mascarpone artigianali, robiole e insomma una lunga fila di formaggi freschi e anche un bel vaso di ceramica contentente Bruss nonchè una serie infinita di vaschette che accolgono psichedeliche composte di frutta senapata.
E davanti al banco un ragazzino faccia pulita, sorriso da entusiasta cultore della materia, occhi brillanti è lì per descrivere minuziosamente le particolarità di ogni formaggio, si commuove davanti a quell'erborinato francese, diventa orgasmico con le fragoline di bosco sciroppate piccanti e addirittura delirante davanti ad una vaschetta che contiene una cremina marrone.
E lì il suo autogol clamoroso.

Ora i casi sono due: o io e la mia amica abbiamo fatto la figura delle signore fighette che gli puoi raccontare che sei stato sulla luna e se la bevono o non hai proprio capito che davanti non hai due squinzie ma due volpi blogger pronte a carpire qualsiasi segreto.
Il campanello d'allarme avrebbe dovuto suonare all'occhiata scintillante che ci siamo scambiate alla frase "abbiamo scoperto che le caldarroste stanno bene con la sambuca".
S-C-I-E-N-T-I-F-I-C-O
Ah si??? fa assaggiare va...così tira fuori un erborinato francese dolce e muffato allo stesso tempo tipo un camembert meno grasso con la muffetta un pezzetto di scrocchiarella e la cremina.
E lì parte la seconda occhiata, questa volta più romana che blogger...che me stai a piglià pe cu...?

Marron glaceè schiacciati e conditi con una quantità spropositata di sambuca a copertura delle lastrine di zucchero cristallizzato che scricchiolano sotto i denti, nessun sentore di bruciaticcio, di affumicato.

Niente.

E voi lo sapete quanto io adori le castagne, vero?
Dalla felice combinazione di una scampagnata, un barbecue e un paio di chili di castagne finite a caldarroste è nata questa cosa qui.

Tutt'altra storia.

Stampatela e crocifiggetela sul frigo, siete ancora in tempo per stupire.

L'erborinato? di capra trentino comprato in un banco spettacolare al mercato trionfale.

Come una scema non ho chiesto spiegazioni :(

Ah se qualcuno di voi facesse una capatina alla Tradizione per piacere:

1. non ridete in faccia al ragazzino, è stato bravo dopotutto

2. non fate come me portatevi un bloc notes e prendete appunti


CREMA DI CALDARROSTE AL ROSMARINO ZENZERO E SEMI DI FINOCCHIO


- caldarroste

- sciroppo di zucchero 50% zucchero e 50% acqua

- un rametto di rosmarino

- un pezzetto di zenzero

- un cucchiaino di semi di finocchio


Mettete a bollire lo sciroppo di zucchero insieme agli odori.

Una volta preso il bollore tuffatevi dentro le castagne e proseguite la cottura per circa 10-15 minuti.

Lo sciroppo dovrà sobbollire e non diventare troppo spesso.

Scolate le castagne dal liquido e mettetele nel bicchiere del mixer insieme a qualche cucchiaiata di sciroppo.

Frullate e aggiungete ancora sciroppo se dovesse essere troppo densa.

Potete invasare sterilizzando i barattoli a bagno maria per 20 minuti alla ripresa del bollore oppure conservare qualche caldarrosta intera nel suo sciroppo.

Fate voi.
Questo probabilmente sarà il mio ultimo post prima di affrontare l'ultima fatica e di presentarvi Irene.

Ne approfitto però per invitarvi a dare un'occhiata agli scatti Flickr di Remy Machet aka uno dei Cuochi di carta, le sue foto mi faranno rimpiangere l'autunno (e le castagne).

Io dal mazzo ho scelto questa.






sabato 5 dicembre 2009

Viola

Si, viola.
Viola come il colore dell'iniziativa di Gennarino.
Viola come la delusione, la rabbia e lo sconforto ma anche la voglia di reazione ad un governo che a destra e a manca ha fatto più danni delle sette piaghe d'Egitto.
Che ha tentato di scardinare per motivi personali e clientelari perfino la costituzione e certamente non in senso migliorativo.
Che annovera tra le sue fila il peggio del peggio, mafiosi, truffaldini, indagati, condannati, furbetti del quartierino.
Sappiate che avendo sposato un uomo che ama definirsi conservatore e di destra sono abituata alla dialettica pacata.
Leggere questo editoriale la dice lunga sul fatto che destra non sempre è male anche se vista da sinistra.
E che anche a destra c'è chi pensa, osserva, esercita uno spirito critico che cerca di travalicare i diktat da caserma di partito.
Ma non questa destra, non quella che ci governa, non con questi presupposti.
I peggiori che la mia giovane memoria ricordi.
Una destra propagandistica, giustizialista al contrario, dove tutto è lecito, fondata su un mucchio di frottole e fango vere o presunte.
Quella del "o con noi o contro di noi" "o ti allinei o sei comunista" (trovarlo un comunista in questi tempi di non rappresentanza bipartisan).
Non parlo di politica nel mio spazio, parlo poco di me, di come la penso e del mio mondo piccolo familiare e non.
Questo non è uno spazio politico.
Ma chi mi conosce sa perfettamente come la penso, nel massimo del rispetto reciproco il che vuol dire che non sono disposta a rispondere o ad accettare commenti offensivi o denigratori da qualsiasi parte essi vengano.
Diciamo che non sono di primo pelo e che ho imparato a gestirmi, ma questa è casa mia per cui chiunque passi di qui e si senta di dissentire è liberissimo di farlo nel rispetto della civile e democratica convivenza esattamente come avviene tra le mura di casa mia, grazie.
Io questo pomeriggio non c'ero ma mio padre si.
Ha fatto anche le mie veci.

giovedì 3 dicembre 2009

i cavoletti di bruxelles non crescono nelle vaschette di polistirolo blu.


Si lo so, incredibile a credersi.

Se è per questo non hanno retrogusto amarognolo da antibiotico scaduto ma sono dolci, vellutati, teneri, pastosi, saporiti e delicati al tempo stesso.
Sbollentati velocemente, saltati in padella con il classico aglio olio e peperoncino e finiti con una spolverata di buccia di limone grattugiata o meglio ancora di arancia: buonizzimi.

Ci avreste mai creduto?

E ancora: non sono come quelli della vostra mensa aziendale.

E la pianta è bellissima come potete vedere, lo so è più bella la puffa reggipianta ma sull'argomento sono assolutamente di parte per cui non mi posso esprimere.

Avere la fortuna dell'orto a vendita diretta sotto casa consente scoperte incredibili, non trovate?


Inoltre la signora lauretta, che l'intera pianta la vende a 2,50 euro, dice sempre: mi raccomando anche le foglie!

Ma io questa raccomandazione l'ho già sentita...già, ma dove...dalla mia Mercante di spezie preferita, c'è bisogno di scriverlo?
Insomma basta poco perchè scatti l'angolo dello zozzone complici anche le ultime patate violette.



Involtini di foglie di cavoletto di bruxelles


- foglie di cavoletto di bruxelles in numero sufficiente

- patate

- salsiccia fresca

- un rametto di rosmarino

- olio

-due spicchi di aglio

- un pezzetto di peperoncino


Sbollentare per pochi minuti le foglie e tenere da parte un bicchiere di acqua di cottura.

Scolarle bene e distenderle una per volta su un tagliere.

Nel frattempo tagliare con la mandolina le patate (io ho usato quelle violette ma nulla vieta le patate normali, che tanto hanno lo stesso sapore) e rosolarle in olio e aggiungere a fine cottura rametto di rosmarino.

Mettere un pò di patate sulla foglia, la salsiccia cruda sbriciolata e arrotolare il tutto creando degli involtini.

Io ripiego le parti laterali della foglia sul ripieno e poi procedo.

Nel frattempo tagliare a striscioline le rimanenti foglie e saltare sia gli involtini che le foglie in padella con aglio olio e peperoncino.

Sfumare con un bicchiere di acqua di cottura, incoperchiare e lasciar cuocere ancora per una decina di minuti.

Al termine della cottura cospargere con scorza di arancia o limone grattugiata.


E se poi non bastasse ci si mette anche Gabriele Bonci a farmi da musa ispiratrice.
Chi ha conosciuto il mago del lievito non potrà far a meno di ridere data la stazza e il viso gaudente da cherubino paffuto.
Si perchè in questo periodo magico (si fa per dire) della mia attesa si ha il tempo per coccolarsi concedendosi dei piccoli lussi da fortunati mortali.

Uno di questi è poter fare una capatina da Pizzarium, per esempio.

Se volete leggere un parere di un esperto ecco la recensione di Adriano Continisio di Profumo di Lievito.

Io, per parte mia posso solo dirvi che sarebbe un delitto passar per Roma senza concedersi una tappa golosa di questo genere e siccome sono una persona pratica vi dico anche che potete arrivarvi comodamente prendendo la Metro A fermata Cipro-Musei Vaticani: via della Meloria sta proprio lì accanto.

La foto è da cestino ma non so come mai la mia macchina fotografica si rifiuta categoricamente di far foto decenti della pizza.
Sarà che la pizza è un must della cena della domenica, insomma accontentatevi che vi devo dire non vorrete mica che fotografi una zozzeria del genere il giorno dopo?
Anche perchè è spirata in un attimo, una prece amen.

Ho usato dei cavoletti di bruxelles saltati in padella e tagliati poi in quarti, striscioline di guanciale e pecorino di fossa in foglie di alloro.

Ispirata da una pizza broccoli e mortazza e dalla pizza con il sugo all'amatriciana di Bonci.

Se semo fatti male.