mercoledì 20 gennaio 2010

Le mie parole

Le parole della mia terra.
Come al solito.
Ma non solo mie, mie e di altri.
Gli arabi, i greci, gli ebrei, i normanni.
Quel che non succede oggi nella società civile succedeva allora, nel medioevo.
Il secolo buio, mille e non più mille.
Succedeva che nella scintillante Palermo, e nella Sicilia tutta, etnìe, religioni, colori, dialetti e lingue si fondevano con una certa armonia e comunque provavano la difficile arte della convivenza senza pestarsi troppo i calli vicendevolmente.
A loro dobbiamo moltissime cose, l'uso e la coltivazione della canna da zucchero, la numerazione decimale, le conoscenze astrali, l'arte della pesca e della caccia "sostenibile", i nuovi ortaggi come le melanzane, l'architettura e l'urbanistica delle nostre città.

L'antica arte pasticcera araba è arrivata a noi che abbiamo avuto l'unico merito di conservarla e perpetuarla a ricordo di quel periodo.
E la parola Cubbàita che presumibilmente deriva dall'arabo qubbayt (tostare) continua a ricordarci i regali che gli ingegnosi arabi ci hanno fatto.
La cubbàita altro non è che un torrone di sesamo semiduro fatto con miele e zucchero.
I siciliani metterebbero il sesamo ovunque, anche nel caffè.
Il pane di tutti i giorni profuma di sesamo, tutto quel che esce dal forno profuma di sesamo e di sesamo profumano le feste di paese.
Sesamo...chiamiamo le cose con il loro nome, Giuggiulèna da come gli arabi ghiamavano il seme di sesamo (giulgiulan)
Ho trovato abbastanza interessante questo articolo di wikipedia sullo sviluppo e la nascita della lingua siciliana e sulle influenze che il mondo arabo ha avuto sulla nostra lingua.
Avevo intenzione, sulle prime, di fare un post semiserio sulle disavventure che mi hanno quasi costretto a fare questo dolce con grande gioia mia e delle bambine, ma poi ho pensato che il nome così particolare e affascinante meritasse un minimo di spiegazione storica e linguistica.
Se poi avrete la pazienza di arrivare in fondo alla pagina di Wikipedia scoprirete la presenza dei lombardi con buona pace dell'Umberto che come al solito non ci ha capito un'emerita cippa lippa.

CUBBAITA

-90 gr di zucchero
- 300 gr di miele
- la buccia grattata di un limone
- 200 gr di semi di sesamo o più, vado ad occhio quindi non saprei dire la quantità precisa (il mio libro di riferimento scrive 300)

sciogliere lo zucchero con il miele e portare ad ebollizione.
Versare il sesamo e la buccia di limone, mescolare ottenendo un impasto denso e versare su un piano di marmo oliato.
Va tagliato a rombi e fatto raffreddare.

Dimenticavo la cubbaita si trova anche al naturasi
:D

Vorrei consigliarvi questo libro.

Non sono brava con le recensioni e sinceramente non amo i libri di cucina che propongano unicamente ricette.
Qui c'è tutto.
C'è la storia, c'è la vita al tempo di Federico II, ci sono le ricette.
Come si recensisce un libro? Dicendo che mi è piaciuto.


Potete trovarlo da IBS qui

domenica 3 gennaio 2010

allattare 4.0 ovvero tutto quello che avreste voluto sapere e mai osato chiedere.


Allattare, la grande sfida di ogni mamma del 21 secolo.
Essendo alla mia (credo, spero, forse) ultima esperienza ho ritenuto opportuno mettere nero su bianco quel che penso e ho vissuto io circa l'argomento.
Lo farò in maniera ordinata, almeno per una volta.

A come Allattare

Si può quasi sempre.
Nel senso che spesso le donne che non sono riuscite ad allattare non ce l'hanno fatta perchè si sono scoraggiate o peggio sono state scoraggiate alle prime difficoltà.

Oppure non sono state aiutate dalle persone giuste.

Oppure ancora non avevano abbastanza latte.

O hanno avuto l'ingorgo mammario o le dolorosissime ragadi.

O semplicemente per scelta.

I motivi per non allattare sono altrettanto validi e vari tanto quelli per farlo.

E' semplicemente una scelta come tante altre.
Allattare non sempre è facile e secondo me non è nemmeno così tanto naturale, almeno per l'animale uomo.

Noi figli degli anni 70 siamo stati allattati prevalentemente con il latte artificiale, allattare al seno nel dopo boom economico era da poveri.

Nel 20° e nel 21° secolo allattare al seno è diventato obbligatorio almeno a parole. Ma siamo passati da un eccesso all'altro.
Nei fatti, se non allatti, troverai sempre qualcuno che si sente in dovere di farti sentire una madre a metà e sempre nei fatti trovare chi ti possa insegnare ad allattare, chi ti sostenga, chi ti aiuti è come cercare un ago in un pagliaio.

Vi invito a leggere il post di Viviana e capirete di cosa sto parlando.

Io sono un'autodidatta. Nessuno mi ha preparato ad allattare, a nessuno è fregato niente che avessi le ragadi, nessuno mi ha detto come fare.

Se ho allattato tutte le mie figlie è stato solo grazie alla mia scelta, alla mia testardaggine, alle telefonate chilometriche alle amiche e al fatto che ad un certo punto ho messo KO l'esercito di nonni scettici blu.

Ma quanto avrei voluto che le mie lacrime fossero asciugate dalle nurse del nido o da qualsiasi persona esperta fosse anche una mamma non alla prima esperienza come me.

E invece spallucce e via che ho da fare e non posso perdere tempo.

E tutto questo mentre sedevo mezza nuda su un gomitolo di emorroidi e su un ricamo a punto croce con in braccio un esserino urlante con il quale non saper bene cosa farci.

Posso capire ed ha tutta la mia comprensione chi ha mollato o chi ha scelto il biberon, che tanto vengon su bene lo stesso.
Come se non bastasse il foglietto della Leche League giace ingiallito all'interno di una bacheca del reparto in un posto praticamente inaccessibile alle mamme.

Questo si chiama predicar bene e razzolare male senza preoccuparsi veramente delle conseguenze di comportamenti di questo tipo, il che mi fa incazzare alquanto.

Se poi penso che questo succede in un Policlinico Universitario di fama internazionale allora mi sento anche peggio.

Ultima considerazione generale.

L'allattamento preserva dalle allergie specie se i due genitori sono entrambi allergici come nel nostro caso: Sara è una bimba allergica lottiamo con l'orticaria da sempre.

L'allattamento preserva dalle infezioni: Livia nel primo anno di vita ha avuto due gravi infezioni tanto da richiedere il ricovero e sappiamo io e Igino che giorni tremendi abbiamo vissuto.
Insomma l'eccezione che conferma la regola.

Nonostante tutto non mi pento di averle allattate tutte e tre per 6 mesi, fino allo svezzamento.

Le testimonianze

Natalìa

sono d'accordo con elga, sei stata dalla parte delle donne, mamme, grazie. vuoi sapere una cosa? io non ho allattato nemmeno una delle mie 4 figlie.

Con la prima mi scoppia un allergia la sera dopo il parto, -signora meglio che non l'allatti- tanto non mi era venuta nemmeno la montata!

Con la seconda nata anche lei post-matura, abbiamo dovuto alimentarla (ci ha pensato mia madre perchè io ero stremata)facendole cadere una goccia alla volta di latte nella bocca perchè la signorina non voleva mangiare, calo di peso oltre il limite e dunque alimentazione "forzata".

Dopo 10 anni con Laura ho detto - e no, questa l'allatto ad ogni costo!_ dopo due settimane la poveretta non faceva nemmeno un goccio di pipì, dopo un breve consulto con vari colleghi di mio marito (lasciando perdere l'insistenza esagerata di alcuni, tanto la figlia era la mia!) abbiamo deciso di dare finalmente del latte a quella piccolina, che da quel momento in poi ha potuto mangiare e dormire come di dovere.

e veniamo ad Elisa, la ghiotta, e per lei non ce ne era abbastanza, ciuccia ciuccia, ma niente da fare, piccole dosi insufficienti per quella che sarebbe diventata poi presto in famiglia la più corpulenta e più golosa di tutte, e anche qui via con il bibe.Comunque dovendo sempre vedere, come di solito faccio, il lato positivo delle cose, a 45 anni mi posso ancora vantare di avere un più che dignitoso decoltè....ah, ah, ah

La Golosastra

magari avessi letto questo post poco meno di sette anni fa... io ho avuto una guru, un'ostetrica meravigliosa* del consultorio che mi ha seguita per tutta la gravidanza e nel primo anno di vita della Pepi, ma ahimé non era in ospedale con me quando è arrivata la maledettissima e (per me) dolorosissima montata lattea. E quasi subito le ragadi. Ma ho saputo tener duro e ci sono riuscita.Un abbraccio alle 4 mangione ma soprattutto alla specialissima meravigliosissima mamma!*se c'è qualche futura o neo mamma di Verona sarà felice di passare il nominativo!

Lo

ho letto tutto e mi hai riportato un sacco di ricordi..primo che come figlia degli anni '70 ...niente latte vero per me...la second l agnoma mangiona...e nonsotatne siano passati 10 anni ahhhh se mi ricordo l'ingorgo mammaria...oltre a tutte le cose che hai detto tu io avevo fatto un impacco di argilla che mi aveva aiutato tantissimo...

Valeria e Marco ovvero i Filibustieri

Premesso che ci sono stati passi del tuo post che mi hanno fatto morire dal ridere (tipo sorellina treenne che procura anticorpi alla neonata strusciando in giro il suo ciuccio...), e che trovo che qualcosa del genere andrebbe affisso nei reparti maternità per far sentire meno sole e disorientate tante neomamme, ti racconto la mia.

Sara si è attaccata bene da subito, dunque per fortuna niente ragadi, ma pur avendo sempre il latte, anche abbondante, anche io non ho mai veramente "sentito la famosa montata, a parte qualche notte in cui mi sono svegliata col seno dolorante da quanto era gonfio.

Ora la produzione è diminuita, forse anche perché lei ha diradato le poppate, anzi ho anche temuto di stare per perderlo il latte, perché ci sono volte che quando si attacca piange disperata, ma credo che il motivo sia un altro, perché il latte in realtà io lo vedo, e poi lei riempie bene i pannolini, quindi mangia!

forse è sempre uno strascico del reflusso (le sto ancora dando il Ranidil) o magari comincia ad avere fastidi alle gengive, boh??? faremo un controllo e si vedrà.

Una cosa ho capito, che se continuavo a pensare che stava finendo il latte allora sì che sarebbe andato via sul serio, allora ho cominciato a recitare una specie di mantra "il latte ce l'ho ancora", e così è stato; spero di riuscire ad arrivare al 6° mese, ora ne ha 4 e mezzo, ma se arriveremo al 5° andrà ugualmente bene.

La discriminazione mamma che allatta-mamma che dà il bibe è fortissima, anche gli estranei in salumeria fanno sempre la stessa domanda: "La allatti col latte tuo??", penso sempre che se non fosse stato così, sarebbe stata ogni volta una tortura psicologica, che già odio la domanda "E' una bimba buona? ti fa dormire?" come se lo svegliarsi di notte dipendesse da una sorta di cattiveria volontaria di questi poveri frugoletti!!!!... è vero, è pesante, soprattutto i primi mesi, ma hanno bisogno di mangiare o di essere consolati, e pure se a volte sono davvero in coma e con gli occhi che fanno pupi pupi, e vorrei tanto che le bastasse il ciuccio, mai ho pensato che fosse una bimba cattiva per questo, un po' antipatica và, ma cattiva no!

e poi il giorno dopo quando si sveglia mi sorride con la faccia da gnoma mi dimentico tutto... :o)Ah! un'ultima cosa, poi smetto co' 'sto papiello: se nei momenti più difficili (praticamente tutti e due i primi mesi), non ci fosse stato Marco a sostenermi dicendomi: "devi pensare prima di tutto a stare bene tu, perché se non stai bene tu, non sta bene nemmeno lei", non so come avrei fatto, quindi è vero: fondamentale chiedere appoggio, fiducia e sostegno al papà, e speriamo che ce la faccia a darcelo!

Cristina

post bellissimo!! mi sono scoperta a ridere e a commuovermi nello stesso momento... un pizzico di nostalgia al ricordo di quel periodo così magico anche se ne sono uscita a gran fatica e da sola ma orgogliosa di avercela fatta (mia figlia non dormiva mai e ho allattato fino a un anno per mera comodità).

Alessandra

Ti capisco Enza, e capisco tutte le mamme, e tutte le decisioni che hanno preso, che alla fine sono decisioni pensate, e a volte sofferte, qualunque sia la conclusione.

E non e' facile allattare, le ho passate tutte ma io ero determinata a farcela, anche se quaggiu' da sola (supporto???), a volte penso che l'amore di una madre sia un po...masochista??? ;-)

Certo che ce l'ho fatta, e alla fine mi e' stato pure comodo allattare, in particolare viaggiando (la prima figlia ha cominciato a fare voli trans-pacifici a due mesi e mezzo): tutto quello che mi serviva l'avevo nelle tette!!!

Per i primi sei mesi entrambi i bimbi hanno avuto solo latte.

Aggiungerei zucchero per la Z. Un'amica mi stupi' facendomi vedere che al bebe' dava acqua e zucchero nel biberon (oltre ad allattare). Per quanto cerchi di essere aperta e comprensiva questa idea a me non piace prorpio...

Giulia

Questo post è veramente molto bello ed utile.

Nel leggerlo mi sono rivista alle prese con Andrea.

Sono sincera la mia esperienza con l'allattamento non è stata traumatica, solo un po' di ingorgo finché non ho regolato le poppate ogni 3 ore, che poi non si arrivava mai a più di 2 e mezzo!!!

Le coliche ci sono stata, forse perché è nato un mese prima? Chi lo sa... Cmq come dici tu dopo i tre mesi sono passate!!!

Allattare è una cosa bellissima, ma deve essere vissuta bene, se crea ansia o problemi meglio lasciar perdere, una mente serena per una mamma è estremamente importante!!!

Laura

In ospedale hanno fatto una testa cosi' a mia sorella perche' il bambino ha perso il 10% del peso, lei terrorizzata ha preso la bilancia, e ha cominciato questa pazzia di pesare il bambino ogni pasto e ha farsi prendere dall'ossessione (che spreco di energie dopo un parto).

Per fortuna c'ero io che le ho detto che il bambino stava pisciando come un idrante, lo sentivo piu' pesante ogni giorno e le ho detto di ficcare la bilancia in quel delle infermiere.

Ha poi allattato con successo per piu' di 18 mesi.

E' vero che allattare e' difficile per alcune donne, ma e' anche vero che la stanchezza e lo stress creato da persone incompetenti che pensano di aiutarti puo' contribuire confusione e portare al fallimento.

Viviana

io con l'allattamento ho imparato a fidarmi di me e di mio figlio.. tantissime persone, come hai detto tu, si sentono quasi in obbligo di darti un consiglio non richiesto ed il più delle volte questo consiglio si è rivelato sbagliato, perchè in realtà la mamma al 99% sa già qual'è il meglio per il proprio bimbo...

in base alla mia esperienza ho capito quanto con l'allattamento si permetta ad un bambino di vivere attraverso il suo istinto, è per questo che Samuele lo allatto ancora esclusivamente con il mio latte ed esclusivamente a richiesta... anche lì, tantissime persone mi hanno detto che dovevo dargli degli orari, la poppata non doveva durare + di 15 minuti etc etc... io invece mi sono sempre fidata di lui, e alla fine ho scoperto perchè Samuele ha sempre chiesto di poppare poco e spesso, tranne la sera...

ha il reflusso, e quindi si autoregola tenendo lo stomaco leggero per tutto il giorno, di notte invece magicamente non soffre di questo disturbo e allora riesce a mangiare di + e adormirsela alla grande... forse nella R spenderei infatti due parole sul reflusso, consigliando di allattare poco e spesso e di prediligere posizioni erette, tipo a cavalcioni...

Emilia

Anche io, come quasi tutte le donne, ho avuto i soliti problemi con l'allatamento ma non mi sono mai data per vinta e così ho allattato anche io !

Per tutti e due 7 mesi filati fino allo svezzamento e poi via fino ai 14 mesi dei mostri...tornerei indietro solo per rifarlo !!

A come Alimentazione della mamma:

Troverete scritto su tutti i sacri testi e vi verrà detto che la mamma deve avere particolare attenzione sull'alimentazione.

Vietati alcuni cibi, da evitare altri.
O meglio...vi verrà detto che sarebbero da evitare gli alimenti che potrebbero dare un sapore non gradito al latte o potrebbero far venire le coliche.

Quali? aglio, cipolla, carciofi, tutta la famiglia dei cavoli e broccoli, asparagi oppure la frutta zuccherina tipo uva, melone, cocomero, cachi, le spezie in genere e la cioccolata.

Ma come dico io, la cioccolata?

Nemica giurata del baby blues, antidepressivo naturale, fonte energetica delle notti passate a tette fuori!!!

Secondo me questa regola della cioccolata è stata studiata da un pediatra sadico, single e senza speranza.
Gli unici alimenti che ho evitato sono gli asparagi (va bene mangiar di tutto ma non esageriamo), i crostacei (ma per quelli c'è la ragione medica dell'allergia) e ho limitato il consumo di latte e latticini a non più di 250 ml al giorno.
Ho evitato anche il peperoncino ma non il pepe.

Ed evitato gli alcolici che passano attraverso la placenta e nel latte e le "schifezze" industriali e i conservanti in generale (ma tanto la regola la seguo comunque anche dopo l'allattamento)

Io ho davvero mangiato di tutto, probabilmente il sapore del latte cambia ma nessuna delle mie figlie lo ha mai sputato o rifiutato.

La mia personale teoria ed esperienza è che il bimbo si abitua ai sapori diversi.
Il risultato finale è che le bambine adesso mangiano di tutto anche aglio e cipolla crudi.

B come Bere: la mamma

il latte è acqua. Provate a tirarlo con il tiralatte. la prima parte del latte risulterà acquosa quasi trasparente e poi piano piano sempre più concentrata.
Si sostiene (e secondo me è vero) che la prima parte disseta e la seconda sazia.

Di conseguenza via libera ad almeno 3 litri di acqua non gassata al giorno, tisane, camomille.

Niente alimenti fermentanti tipo succhi di frutta, meglio una spremuta.

B come Bere: il bambino
L'ho scritto sopra il latte è acqua il che vuol dire che gli allattati al seno nei primi mesi di vita non hanno bisogno di bere dell'acqua.

Anzi l'acqua è sconsigliata perchè considerata un inutile carico idrico renale.

La mia posizione è virtuosa, sta nel mezzo.

Preferisco allattare piuttosto che dare l'acqua, se proprio devo fargli bere qualcosa allora meglio la camomilla che riservo ai momenti colici con scarso risultato, devo dire, il più delle volte l'hanno sputata tutte arrabbiate.

Altro argomento è: che tipo di acqua.

Sei anni fa sembrava che l'unica acqua somministrabile fosse quella sterile in bottiglia comprata in farmacia che ci voleva un mutuo.

Poi la grande distribuzione ha commercializzato, a prezzi più umani, altre acque imbottigliate e adatte all'alimentazione neonatale.

Insomma il messaggio era che l'acqua deve avere un basso residuo fisso per non costringere il rene ad un superlavoro.

Ultimamente anche questo baluardo pare sia crollato e che non importa quale sia il residuo fisso.

Io personalmente uso l'acqua del super con la dicitura "adatta all'alimentazione del neonato" e guarda caso tutte le acque con questa dicitura hanno un basso residuo fisso.

C come Coliche:

Altro motivo per mangiare di tutto.

Sia che siate ligie alla dieta, sia che come me farete dei grossi e consapevoli sgarri, gli vengono lo stesso. I primi 3-4 mesi potrebbero essere difficili da gestire e allora eserciti di pediatri, nonne, passanti per caso, tutti vi diranno che state mangiando male, che dovete eliminare questo, che dovete eliminare quello.

Comunque voi vi comportiate le coliche le avrà lo stesso, rassegnatevi.
Unica buona regola è evitare di allattare o di alimentare il piccolo se ha mal di pancino.
Arriverà la nonna ansiosa di turno a dirvi che il piccolo ha fame, che state confondendo la fame con il mal di pancia.
Un modo per non confondere le due cose c'è: il tipo di pianto.

Il bimbo affamato piange senza smettere mentre il pianto del bimbo con le coliche si placa se lo tenete in braccio a pancia in giù, è intermittente esattamente come lo sono le coliche-

Tenete presente che il bimbo con le coliche placa il dolore succhiando così, se lo attaccherete, un pò per il contatto con il seno un pò perchè gli passa il mal di pancia succhierà di gusto facendovi cadere nella trappola.

Ed ecco il mio aneddoto, ovviamente questi errori si commettono al primo figlio.

Mi dissero le stesse cose per Sara, la poveraccia aveva le coliche notturne e i nonni tutti li a dire che la bimba aveva fame e io mi feci milioni di scrupoli e miliardi di sensi di colpa.
Dopo averla allattata per buona parte della notte la bimba passò il resto del tempo a vomitare tutto, sembrava una scena dell'esorcista.

Morale: il bimbo con la colica non va alimentato e si deve aspettare che si liberi dell'aria in eccesso.
Vi diranno di bere le tisane di finocchio (voi, non il piccolo) , fatelo se vi piace il sapore ma serve a poco.
Anche i farmaci hanno poco effetto o potrebbero non essere efficaci.
Lo svuotamento manuale è una di quelle cose efficaci ma se non siete pratiche o se siete facilmente impressionabili lasciate perdere e rassegnatevi ad un periodo di notti insonni.

Rassegnatevi, armatevi di ciuccio e di santa pazienza, accomodatevi su una bella poltrona comoda, mettetelo a pancia in giù massaggiandogli il pancino e quando non ce la fate più mollate il pargolo agli altri e andate a riposarvi.

Un bagnetto serale può essere d'aiuto a rilassarvi e a rilassarlo mitigando il fastidio.

Un'ultima riflessione medica.

Il bimbo nei primi 3-4 mesi di vita evacua normalmente ma inspiegabilmente non riesce ad aprire lo sfintere per far fuoriuscire il gas, il che vuol dire che riesce tranquillamente a far pupù pur avendo le coliche.

E' normale quindi che evacui e continui comunque a piangere, non spaventatevi e non preoccupatevi.

So che non è facile ma passano e, fortunatamente, l'allegro frugoletto non se ne ricorderà quando lo accompagnerete all'altare nel giorno del suo matrimonio.

D come Doppia pesata:

Un altro incubo ricorrente la doppia pesata.
Un unico consiglio: BUTTATE LA BILANCIA!

A meno che il vostro bimbo non sia irrequieto, pianga nell'attaccarsi al seno o una volta attaccato mostri segni di nervosismo va bene controllare la crescita per le prime settimane pesandolo una sola volta a settimana.
Il segno che il bimbo mangia abbastanza sta nei pannolini bagnati di pipì o sporchi di pupù tutto qui.
E' da folli pensare di monitorare una crescita di 20-40 gr al giorno e da ancora

E come Estranei Reciproci:

Nonostante io non ami molto allattare per i motivi che spiegherò alla lettera I e alla lettera R devo ammettere che in quei momenti c'è una sorta di estasi, di legame unico ed indissolubile con il proprio bambino e anche questo è un modo per diventare mamma.

Perchè? Perchè mamme si diventa a poco a poco, non si nasce.

Il piccolo esserino urlante, che tanta tenerezza suscita, è in definitiva un estraneo che se vogliamo dirla tutta vi ha provocato il vomito e le nausee nei primi 3 mesi mentre nei restanti 6 mesi vi ha trasformato in un prostatico notturno e vi ha fatto attaccare alla bottiglia del Maalox.

Poi esce fuori e qualcuno va in estasi per lui, nonne, zii, parenti, lo stesso papà.

E voi? da principesse a cenerentole.
In nome del figlio tutti si scordano della vostra esistenza.
Avrà fame? Avrà sete? Sarà abbastanza coperto?

E la mamma? avrà fame? avrà sete? avrà sonno? e soprattutto avrà bisogno di coccole?

Reclamate il vostro spazio, reclamate la vostra dose di coccole e attenzioni.

Il principio fondamentale è che non ci si annienta per il bambino perchè si finisce inevitabilmente per rimanere schiacciati da una situazione troppo pesante da gestire, specie in un momento di fragilità come quello post-partum.

Si che il parto sia stato spontaneo sia che vi abbiano sottoposto al cesareo NON E' STATA UNA PASSEGGIATA lascia profonde cicatrici se non nel fisico (ma ci sono anche quelle, purtroppo) lascia cicatrici nell'anima.

Emorroidi, cicatrici chirurgiche, episiotomia!

Personalmente ho vissuto malissimo tutti i parti, una volta venute fuori le mie bambine, che adoro ho avuto una reazione ormonale di rabbia.

Rabbia contro l'esserino che tanto male mi aveva fatto fino ad un secondo prima, rabbia contro il mondo, rabbia per me stessa che son stata così cretina da mettermi in una situazione del genere.

E' proprio dopo che le attenzioni per la mamma dovrebbero addirittura aumentare e invece il bimbo diventa il catalizzatore di tutto.

Una mamma che sta bene ha il massimo delle potenzialità e riesce a far star bene il proprio bambino senza trasmettergli troppe ansie.

Schiave di nessuno, mai.

Episiotomia ovvero il famigerato taglio

Chi non ha ancora avuto l'esperienza rabbrividisce, chi l'ha subito sa che non è così tremendo come può sembrare.

Certo è che può essere abbastanza fastidioso.

E qui due consigli.

Il primo è imbustate un assorbente di cotone in un sacchetto di plastica e schiaffatelo in freezer, l'assorbente ghiacciato da sollievo immediato e aiuta anche con le emorroidi (ma si va, chiamiamo le cose con il loro nome!).

Allattare con i ricamini in un punto così delicato non è un'esperienza sexy!

E qui parte la mia denuncia.

Siccome sei mamma e devi soffrire allora la sala dell'allattamento è dotata di sedie di formica durissime, scomode sulle quali sedersi ma non era meglio scrivere sulla porta "SALA DELLE TORTURE"?

Alla prima bimba ho avuto un'idea geniale.

Mi son presentata con la CIAMBELLA ANTIDECUBITO.

L'indomani tutte le mamme si son presentate ciambella munite!

La ciambella antidecubito altro non è che una camera d'aria, esattamente come quelle che si usano per il mare. Ne esistono di diverse misure e la trovate in farmacia.

Va gonfiata dal benzinaio e vi consiglio di farla gonfiare al massimo.

Ha una valvola, sedete sopra, la vostra delicata e martoriate a quel punto rimarrà sospesa nel buco e piano piano sgonfiatela fino ad ottenere la giusta morbidezza.

Fichissima :D

F come Farmaci

L'avrò sentita centinaia di volte.
Sai ha dovuto prendere l'antibiotico e ha smesso di allattare.
E perchè? Boh...sai le medicine...
E si perchè la convinzione è che se fai qualsiasi terapia non puoi allattare.
Esiste il tiralatte e per 4-5 giorni va benissimo e poi esistono farmaci compatibili con l'allattamento così, a meno di chemioterapie e poco altro, allattare sotto terapia si può e in alcui casi si deve comunque.
La verità vera è che taluni pediatri e ginecologi non sanno che pesci prendere in merito e così meglio negare il latte piuttosto che documentarsi e aggiornarsi sull'argomento.

Personalmente alla dimissione mi hanno consegnato un foglio esplicativo con tutti i consigli pediatrici e ginecologici utili ad affrontare più serenamente il rientro a casa.

In questo foglio sono elencati i principi attivi farmaceutici compatibili con l'allattamento si tratta di antidolorifici e antibiotici

Comunque alla lettera T come Telefono Rosso troverete il numero di un servizio di farmacovigilanza in gravidanza ed in epoca preconcezionale istituito dall'istituto di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.

G come Golosità Negate
Ne ho parlato prima.

Niente cioccolata o alimenti speziati o creme o...insomma una lista chilometrica di golosità negate.

Se negate per il rischio colica allora sapete come la penso già dalla lettera C, se il visetto del bimbo si riempie di brufoli non è quel che mangiate ma il fatto che il piccolo frugoletto sta scaricando semplicemente gli estrogeni materni e niente ha a che fare con la vostra alimentazione.

Passeranno semplicemente da soli e se proprio si vuol accelerare il processo basta lavare il visetto con la Saugella Attiva alternandolo ad un altro detergente per neonati (perchè secca la pelle).

L'unico vero motivo per cui limitare il consumo di carboidrati e zozzerie varie è solo e soltanto la remise en forme, più mangiate più chili metterete addosso e meno velocemente tornerete al peso pregravidico.

E siccome l'allattamento determina una fame quasi innaturale val la pena concedersi qualche sfizio ma allo stesso tempo tentare di moderarsi.
Tenete presente che in generale l'allattamento dovrebbe accelerare il ritorno alla forma.

Questa fortuna non mi ha toccato :)

I come Ingorgo Mammario
Tremendo, orrendo, dolorosissimo, pesantissimo da gestire.

Sono riuscita ad esprimere bene il concetto?

Vittima per ben quattro volte del problema posso solo dire: Abbiate pazienza.

Bagnate un asciugamano con l'acqua calda e avvolgetevi la mammella e massaggiatela.

Oppure fate una lunga doccia calda e massaggiate sempre sotto il getto dell'acqua calda, la mammella diventerà morbida e il latte fuoriuscirà con più facilità.

Sarà doloroso ma vi aiuterà a "sciogliere" la mammella e il segno sarà la fuoriuscita del latte e una sensazione di sollievo.

Se la mammella è troppo dura o se, come me, avete i capezzoli piatti il bimbo faticherà ad attaccarsi o lo farà in maniera sbagliata e allora il rischio ragadi sarà altissimo e questo psicologicamente è praticamente distruttivo.

Solo la forza della scelta, la pazienza, un pò di antidolorifico e, se proprio necessita, una terapia antibiotica appropriata possono aiutarvi a risolvere il problema.

Ovviamente contattate il vostro ginecologo o comunque il medico di famiglia alle prime avvisaglie.

L'unico consiglio da mamma è: attaccate il bambino più che potete, non c'è tiralatte che regga il confronto e tenete la mammella sempre vuota.

Il latte diminuirà se usate esclusivamente il tiralatte.

Vi farà malissimo ma resistete se potete, se non ve la sentite nessuno vi criticherà anzi avete tutta la mia comprensione.

Sono stata talmente male per Irene che se fossi stata alla prima esperienza avrei certamente rinunciato.

In ogni caso tenete presente che dovete necessariamente usare il tiralatte se il bimbo non svuota completamente la mammella perchè si sazia prima o si addormenta.

Il latte si conserva nel biberon sterile per un massimo di 48 h in frigorifero (non nella porta) e si può congelare per un periodo massimo di due mesi.

L come Latte artificiale
Il latte artificiale costa tantissimo, almeno in Italia, si sa.

I latti formulati sono assolutamente intercambiabili, uno vale l'altro.

In virtù di questo io ho usato un latte artificiale in polvere, non precostituito facilmente reperibile al supermercato e con un prezzo competitivo.

Non mi vergogno a dire che per tutte quante, Irene compresa, non ho esitato a ricorrere ad una piccola aggiunta serale ma unicamente perchè a fine serata tra la stanchezza e il fatto di avere 4 pompe idrovore che mi svuotavano il seno completamente non ne avevo abbastanza e allungare i tempi della sazietà notturna mi aiutava a riprendere fiato.

E poi è comodo, almeno puoi mollare frugoletto e biberon al papà :)

M come Montata Lattea
Se per montata si intende il riempimento repentino del seno, no io non l'ho avuta.

Il latte è arrivato in modo graduale man mano che le mie bimbe tiravano.

Il fatto che non l'abbia avuta non mi ha precluso la possibilità di allattare quindi anche se non vi sembra di avere il seno pieno non preoccupatevi, allatterete lo stesso.

L'importante è crederci.

M come Mamma e Medico
Non importa chi tu sia, se sei mamma perdi il lume della ragione pur avendo studiato l'argomento sui libri.

I bei voti, la laurea, la specializzazione, l'esperienza medica non valgono più al cospetto di tua figlia.

Diventi scema e ignorante, insomma.

Ogni giorno è una nuova esperienza e ogni giorno è un nuovo ostacolo da superare ma questo aiuta a creare quel rapporto unico che è il legame tra genitori e figli.

E, ovviamente ma anche per fortuna, il cammino è pieno di errori tant'è vero che spesso mi vien da pensare che i figli crescono lo stesso nonostante i genitori, le nonne e anche i pediatri

N come Nonni ma anche zii, cugini, parenti, amici, passanti di là per caso
Tutti si sentiranno in dovere di mettervi a conoscenza della propria opinione.

C'è che vi inviterà addirittura a far analizzare il vostro latte perchè non abbastanza nutriente.

Ma son le coliche! storie! tu nascondi la fame di tua figlia dietro un dito!

Piangete, piangete pure, disperatevi, maceratevi nei sensi di colpa e poi....mettete tutti alla porta.

Bastano pochi giorni, il tempo di riavere il timone tra le mani e di rimettere la nave della vostra vita sulla rotta giusta.

L'unica persona cui chiedere appoggio, fiducia e sostegno è il papà dell'urlacchiante creatura, il resto non conta.

Per arrivare a questa consapevolezza ci vuole una gran dose di testardaggine, il giusto compagno e la forza di Obi-Wan Kenobi però sarete delle persone diverse, dopo.

Secondo il mio parere le nonne devono fare le nonne, spupazzare il pargolo e basta...al resto ci devono pensare la mamma, il papà e la baby sitter.

Una baby sitter, se non è di tuo gradimento, la puoi sempre licenziare o comunque farglielo presente, una nonna no a meno di faide familiari in cui ci sarà sempre qualcuno che soccombe e chi soccombe di solito siete voi.

Riappropriatevi velocemente della vostra vita, della vostra famiglia e mettete da parte il baby blues per un pò, non è il momento.

O come Orario

LA MAMMA NON E' UN CIUCCIO!

Si può sintetizzare così la questione dell'orario.

Ne parlai con una mia amica pediatra in preda alle lacrime e lei, mamma di tre figli prima ancora che pediatra, esclamò: ma possibile mai che quando arriva un bambino in una casa nessuno si fila più la mamma? Non sei un ciuccio!

Il bimbo piange anche se ha mangiato mezz'ora fa e sembrava tranquillo? Chi ha detto che deve per forza essere fame?

Magari ha sonno e vuole essere cullato un pò, oppure ha mal di pancino (provate a metterlo a pancia in giù) oppure schiaffatelo in un marsupio e via per una bella e salutare passeggiata.

Quando ho avuto Sara, sei anni fa, sembrava che l'unico modo per alimentare al seno un bambino fosse l'allattamento a richiesta trasformando le mamme in ciucci viventi.

Sei anni dopo sembra che i pediatri abbiano cambiato idea e la richiesta non è più così importante, cercate di far passare almeno due ore tra un pasto e l'altro.

Magari bimbi più piccoli mangeranno più frequentemente e bimbi più grassottelli (come le mie) riusciranno ad avere intervalli abbastanza lunghi, ma non cadete nella trappola della richiesta a gogo.

O come Omeopatia
Serve? Non serve? Non lo so, ma di certo male non fa, non fosse altro che per l'effetto placebo.

Esistono rimedi per le coliche o per aumentare la quantità di latte e per le ragadi in ogni caso sappiate scegliere con criterio e sempre dietro consiglio degli esperti.

P come Pediatra ma anche come Papà (maschio, marito, compagno)

Il pediatra, il guru.

Spesso sento dire cose assurde come: sai ho scelto il pediatra di base e ci vado per le ricette, poi ho il pediatra a pagamento.

Quel che dice lui è cassazione e spesso si tende a seguire i suoi consigli non come consigli e quindi con buon senso, ma come un ordine tassativo, un imperativo categorico assoluto.

Insomma il manuale di istruzioni non l'hanno dato alle mamme, ma non l'hanno dato nemmeno al pediatra.

Ascoltiamolo, consultiamolo ma usiamo sempre il solito buon senso cercando come dice Daniele (il mio pediatra preferito ormai dal lontano 97) di mediare e soprattutto di osservare il bambino prima di fare.

Lasciamo perdere le mie considerazioni personali e lasciamo spazio al commento di Daniele che, credetemi, è un pediatra, un papà (ma anche un maschio, un marito e un amico) con i contro...insomma avete capito.

Vincenza,mi sei piaciuta.

Essendo maschio, marito, padre e pediatra ho parecchi punti di vista da cui valutare... e lo ripeto, mi sei piaciuta.

Qualche commento: lo dico sempre alle mamme,

1) usate un po' di buonsenso e non cercate il libretto d'istruzioni, nella confezione non c'era (eh lo so, il buon Dio stavolta ha toppato). Purtroppo qualche mamma il libretto d'istruzioni lo vuole assolutamente e lo cerca da chiunque pensa che possa fornirlo: soprattutto il pediatra, che lo conserva (nascosto) in un cassetto. Se non c'è il libretto, almeno le FAQ, una delle quali è inevitabilmente "la cacca del mio bambino è verde, cosa posso fare?"

2) osservatelo. Tante volte questa semplice e bellissima attività viene messa in secondo piano perchè "bisogna fare qualcosa", visto che per esempio piange. Ma osservandolo si capiscono un sacco di cose...

3) allattamento materno alla grande, ma non a tutti i costi. Ho visto bambini con 170 di sodio, secchi come un osso perchè "solo latte materno".

Giusto guardare la pipì, ma anche se il bambino dorme troppo, non vuol dire sempre che non ha fame. Se sospettate che il bambino non mangi abbastanza, recuperate la bilancia dalla spazzatura e fate la deprecata doppia pesata per 24 ore.

Se è tutto a posto potete tranquillamente ributtarla nel secchio.

4) biscotti. Adesso ti faccio ridere: una volta una mamma con nonna annessa mi chiede disperata perchè il bambino mangia solo la mattina presto, poi rifiuta il latte. Guardo il bambino, di forma piramidale, i conti non mi tornavano. Allora signora, facciamo un po' di storia alimentare: che mangia al mattino? Il latte. Sì, ma quanto latte? 250, che per l'età andava bene. E poi? Anche dopo gli dò il latte. No signora, poi nel senso, solo latte? No ci metto i biscotti. Ah, e quanti biscotti? Quattordici. Signora, come, quattordici biscotti? Perchè, lei dice che sono troppi?

Da padre di 5 e marito, sono un fan di mia moglie.

Che è convinta che i bambini devono dormire tante ore e se non dormono almeno devono fare finta, un certo numero di ore (secondo l'età) a bassa stimolazione sensoriale, NON in braccio anche se siamo lì; che un po' di pianto la sera non è necessariamente colica, è anche "i nervi che si scaricano", in altre parole lo deve fare per dormire tranquillo.

Vorrei anche spezzare una lancia a favore dei padri: la mamma non è un ciuccio, ok, e il marito non è un elettrodomestico computerizzato.

Già durante gli ultimi mesi di gravidanza è un incubo, la moglie più saggia ed equilibrata dà i numeri, stile "avresti dovuto capire anche se non te l'ho detto".

Poi - diciamoci la verità - siamo tagliati un po' fuori.

Niente di strano, fa parte della fisiologia, ma già abbiamo l'handicap che per entrare in contatto con la star dobbiamo aspettare che dica papà (o almeno un verso inintelligibile accompagnato da una espressione indecifrabile, che entusiasticamente ci fa esclamare: guarda, mi ride!).

Però ogni tanto quando torniamo alle tre di notte dopo una chiamata in reperibilità e "me lo cambi per favore?" diteci anche che non vi siete dimenticate di noi... così ci sentiamo ancora necessari e importanti.

P come Preparazione del capezzolo

Fatela, fatela, fatela!

Usate l'olio preparatorio di mandorle dolci, oppure quello di Weleda o quel che più vi pare ma usatelo.

Non siate sceme come me vi aiuterà ad evitare le ragadi.

Basta che iniziate 4-6 settimane prima del parto, la pelle del capezzolo è molto sottile e delicata e tende a screpolarsi e fissurarsi facilmente idratando e rendendola elastica si dovrebbe evitare di incorrere in questo dolorosissimo inconveniente.

Poi alla preparazione seguirà il mantenimento.

Di solito in ospedale consigliano di usare la lanolina pura (Purelan o similari) che non deve essere rimossa prima della poppata.

Io per conto mio mi son trovata meglio con la crema per i capezzoli dell'Avent ma quale che sia la crema che sceglierete mi raccomando va assolutamente usata.

P come Posizione

Avete presente il kamasutra?

DILETTANTI!

La parola d'ordine è COMODITA'!

Mettetevi comode, magari accendete la radio, guardate un pezzetto di quel film bellissimo e strappalacrime che tanto vi piace, accoccolatevi voi e il mostro sulla vostra poltrona preferita, quella comoda comoda.

Scaricate la schiena, prendetevela comoda anche in termini di tempo, niente orologio, niente ansia, niente telefono.

Voi e lui.

Avere una giusta posizione in allattamento è fondamentale non fosse altro che vi permetterà di evitare le ragadi.

Non vi agitate, altrimenti l'esserino fiuterà il nervosismo s'attaccherà male, gli piglieranno i nervi, si staccherà si dovrà ricominciare daccapo con nervosismo ulteriore.

Se è troppo affamato potrebbe non attaccarsi, impegnato com'è a strillare oppure si innervosirà tanto perchè si attacca male e comincerà a strillare.

Non perdete la calma, consolatelo, calmatelo un pò e riprovate se è troppo incazzato non si attacca.

Per quanto riguarda le foto delle varie posizioni vi rimando alla Leche League

Io da parte mia posso solo dirvi che anche trovare la giusta posizione fa parte dell'equilibrio mamma-figlio, io allatto panza a panza core a core.

La mia bimba appoggia il suo pancino alla mia pancia(ona) e va bene così ma magari un'altra allatterà con il bambino semiseduto o cavalcioni come suggerisce Viviana.

Fa comunque parte dell'imparare ad essere mamma e anche ad essere figlio, si chiama equilibrio e non è roba da funanboli.

Q come Quando smettere di allattare

Quando volete voi.

Personalmente ho scelto di terminare la mia esperienza con lo svezzamento senza gravi conseguenze psicologiche nè da parte mia nè delle mie bimbe che nel frattempo avevano scoperto nuovi sapori, al compimento dell'anno di vita il latte vaccino ha posto definitivamente la parola fine all'avventura.

Le mie bambine non mostravano più particolare interesse per l'argomento e cominciavano a mostrarsi più propense agli alimenti solidi.

Lo confesso mi facevano paura i dentini :) e in effetti la piccola Sara mi ha addentato con il primo dentino. Una rasoiata inaspettata, spero possiate immaginare.

Lo svezzamento ha coinciso con il ritorno al lavoro e questo rendeva praticamente impossibile continuare, in questo modo il latte si è ridotto gradualmente fino a terminare.

Q come Quantità

La quantità di latte in allattamento al seno è quella che è nel senso che non è prestabilita come quella del biberon.

In linea di massima dipende dalla fame del bambino in quel momento e dalla durata dell'intervallo tra una poppata e l'altra o comunque dal tempo che il bimbo concede alla mamma per ricaricarsi in ogni caso tenete conto che, attualmente, dopo un'ora riesco a tirare circa 160 gr di latte il che vuol dire che un'oretta basta per ricaricarsi in modo sufficiente.

Come ho scritto prima, se il bimbo sta bene e si addormenta soddisfatto e comunque non sembra irrequieto, non si stacca dal seno nervosamente e non piange allora va bene così.

Si chiama autoregolazione, cioè il bambino ne prende quanto ne serve non di più e non c'è il rischio di sovralimentazione.

Il bambino tende a rigurgitare la quantità in eccesso e questo gli consente di proteggersi dalla sovralimentazione, rischio che invece esiste con l'alimentazione con biberon.

Il latte materno inoltre ha un potere calorico inferiore a quello artificiale ma comunque sia non preoccupatevi della quantità ma del benessere che il bambino manifesta tutte le volte che termina la poppata.

Non siate ansiose, se doveste pesare il bimbo nei primi giorni di vita vedrete che le quantità di latte potrebbero essere irrisorie, 5-10 gr.

Ma a parte che nei primi 2-3 giorni si tratta di colostro non datevi la pena di monitorare la quantità, non serve.

Troppe volte ho sentito di mamme che si sentivano scoraggiate dai 5 gr a poppata nelle prime 24-48 ore di vita, no non è così che funziona non pretendete che il latte scorra a fiumi sin da subito.

Succede anche, ma se così non dovesse essere non è grave e non deve essere motivo per interrompere l'allattamento.

Un piccolo avvertimento a cadenza più o meno settimanale nei primi mesi di vita il bimbo sembrerà più irrequieto e vorrà fare più poppate.

Vi potrebbe sembrare che non si sazi alla poppata.

Non preoccupatevi, la produzione del latte dipende dalla suzione.

Il bimbo aumenta il suo fabbisogno e pertanto si attacca con più frequenza per stimolare l'aumento della produzione, io lo chiamo il giorno della fame.

R come Ragadi

Ahia, porca paletta che male!
Tanto quanto l'ingorgo.
Potreste vedere delle fissurazioni del capezzolo che fanno malissimo ogni volta che il bambino si attacca.
Talvolta ci può essere anche del sangue.
Questo è l'aspetto più duro dell'allattamento, riuscire a resistere al dolore che si ripete per 6-7 volte al giorno nel primo mese.
Non è poco.
Se avete deciso di allattare portate pazienza e cercate di attaccare il bimbo in una posizione che vi procuri meno dolore possibile.
Ci sono degli accorgimenti da poter usare, certo non risolvono ma aiutano a sopportare meglio in attesa della guarigione.
Tenendo presente che la crema migliore per il seno è lo stesso latte.
Al termine di ogni poppata bagnate il capezzolo con qualche goccia di latte e lasciate asciugare non c'è rimedio migliore.
Oppure utilizzate una crema che ammorbidisca il capezzolo e ce ne sono molte in commercio.
Si va dalle gocce alle creme a base di lanolina pura che non necessitano di rimozione alle poppate.
Se il capezzolo mostra delle ulcere vanno bene i cicatrizzanti ma ricordatevi di rimuoverli prima della poppata.
Potete usare inoltre i paracapezzoli in silicone sterilizzabili funzionano abbastanza.
Comunque le ragadi vanno via, non abbiate timore, un pò con gli accorgimenti che vi ho detto e un pò perchè alla fine il capezzolo "fa il callo" come disse l'infermiera del nido.
E aveva ragione.
Aggiungo qui i consigli di chi ha commentato:
Lo ha avuto sollievo facendo degli impacchi con l'argilla
Viviana parla di posizioni di allattamento.
ahhhhhhh.... mi son scordata di scrivere una cosina circa le ragadi... eheheh... purtroppo ne so qualcosa e considerando che Samuele ciucciava dalle 12 alle 20 volte al giorno i primi mesi mi sento di essere vicinissima a tutte le donne chesoffrono di questo dolorosissimo avvio all'allattamento... oltre i tuoi preziosi consigli consiglierei di far controllare l'attacco al seno perchè la causa principale delle ragadi è quello... i bimbi poi imparano da soli, ma se capiamo dive sbagliano possiamo aiutarci a superare prima il problema
Potete farvi due risate con l'esperienza di Alessandra:
hehehe mi e' venuto in mente che per le ragadi mi avevano consiglaito di mettere foglie di geranio sui capezzoli (non funzionano) e pel l'ingorgo ed inizio di mastite che mi era venuto foglie di cavolo cappuccio (funzionano per 30 secondi se le tieni in frigo prima, poi diventano bollenti come te ed in piu' le 'cuoci' col calore delle tette e poi puzzi da cavolo cappuccio...e da latte). Comunque ho delle foto favolose con tutta sta roba addosso che ovviamente non mostro tanto in giro :-)
Cobrizoperla ha finalmente ricordato il nome della crema omeopatica che con lei ha funzionato:
A me fu suggerito in ospedale: un rimedio prodigioso per le ragadi del capezzolo è "Castor Equi", pomata omeopatica. Funziona!
Zucchero e Cannella:
c'è qualcuna che ha suggerito i para-capezzoli d'argento ??? Funzionano...e li si può sostituire con i cucchiaini del servizio buono. E non è una battuta ! : )
Io adesso sto usando un olio naturale che si chiama Fidren e che preferisco perchè permette alle crosticine della cicatrizzazione di non attaccarsi al paracapezzolo e perchè mi sta dando parecchio sollievo.
Comunque devo dire che questa è la lettera che ha riscosso più interesse in assoluto. :D
Scatti di crescita
Viviana scrive:
Sono quelli che tu hai chiamato giorni della fame :),
credo siano uno dei motivi per i quali moltissime donne smettono di allattare... intorno alle 3 e 6 settimane e al terzo mese, i bimbi hanno sempre fame, piangono e starebbero sempre attaccati, ed è come se non avessimo + latte...
si chiama il pediatra e al 90% il consiglio è quello di aggiungere latte artificiale, cosa che inesorabilmente rompe l'equilibrio domanda e offerta di latte...
invece, se si lasciassero ciucciare a richiesta quando e per quanto tempo, i nostri bimbi riuscirebbero a far arrivare il messaggio alla nosta centrale di aumentare la produzione, e nel giro di due, massimo tre giorni tutto ritornerà al suo perfetto equilibrio...
ecco, questi sono dei consigli aggiuntivi che darei in base alla mia esperienza, poi per me il punto di riferimento è sempre la Leche league che hai citato anche tu nel post :)))

S come Sterilizzazione
Esistono ormai degli sterilizzatori ultraveloci a caldo che trovo veramente pratici.
Io ne ho uno da microonde fenomenale, 6 minuti ed è tutto pronto.
In alternativa se doveste trovarvi fuori casa va benissimo la classica bollitura in acqua per almeno 5 minuti.
Per quanto riguarda l'igiene del seno trovo che sia esagerato l'uso eccessivo di detergenti, salviettine e quant'altro.
Basta lavare con la sola acqua i capezzoli e le mani prima per la poppata.
Comunque per quanto sterili voi possiate essere non potrete mai sterilizzargli le manine, nè tutto quello che metterà in bocca dal terzo mese di vita in poi.
Fatevene una ragione sopravviverà anche se a 7 mesi avrà leccato con la lingua tutto il pavimento.
Ma questi son problemi che ci si crea solo al primo figlio, tranquille.
Irene ha già ricevuto un ciuccio dalle amorevoli manine di Marta (3 anni) che prima lo ha trascinato per le scale e poi lo ha schiaffato tra le labbra dell'inconsapevole neonata.
S come Stitichezza del bambino
Il bambino potrebbe essere stitico.
I bambini allattati al seno dovrebbero evacuare ad ogni poppata, mentre il neonato allattato artificialmente dovrebbe essere tendenzialmente stitico.
Questo si legge sui libri
Poi però capita che il piccolo esserino abbia qualche problemino.
E la mamma può aiutarlo semplicemente mangiando qualcosa di "lassativo" come prugne, pere e verdure cotte ad esempio.
Sembrerà una stupidaggine ma più la mamma è regolare e più lo sarà, di riflesso, il piccolo.

T come Telefono (anche Rosso)
Fondamentale, indispensabile.
Già noi donne viviamo in simbiosi con la cornetta
In questi frangenti poi diventa assolutamente imprescindibile.
Attaccatevi al telefono e chiamate tutte le amiche che potete.
Quelle di esperienza, ovviamente.
Asciugheranno virtualmente le vostre lacrime, vi racconteranno dei loro errori e dei loro successi e sapranno darvi sollievo e conforto.
Insomma sono indispensabili.
E
T come Telefono Rosso
La premiata ditta Proietti è lieta di parlarvi del Telefono Rosso.
E' un servizio telefonico di FARMACOVIGILANZA messo a disposizione dall'istituto di Ostetricia e Ginecologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
E' un servizio di consulenze telefoniche fatte da medici specialisti in ginecologia per future mamme e neomamme per la prevenzione dei difetti congeniti del neonato e una valutazione dei rischi teratogeni (fattori che possono causare malformazioni dell’embrione), per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza.Insomma un consulting a 360° su questo delicato periodo.
Questo è il loro sito web Telefono Rosso e questo il numero di telefono 06 3050077

T come Tiralatte

Personalmente mi son trovata meglio con quello manuale a pompa piuttosto che con quello elettrico.

Pur potendo regolare la forza di aspirazione, quello elettrico si è rivelato troppo traumatico.

Specie se si hanno le ragadi o l'ingorgo come è successo a me.

Con quello manuale invece è la stessa persona che può regolare la forza di aspirazione un pò più faticoso ma più dolce ed efficace allo stesso tempo.

Questa è la mia personale opinione, non mancano i commenti entusiasti anche per quello elettrico.

V come Vitamine

Servono a voi e servono a lui.

A voi perchè l'allattamento priva il fisico di risorse energetiche e di vitamine appunto.

E' uno stress in senso medico. Tant'è vero che alla dimissione in genere consigliano una dose doppia di un multivitaminico.

E poi per mia personale esperienza anche le vitamine aiutano nella prevenzione delle ragadi e delle fissurazioni dolorose della pelle.

Se dimentico di prenderle la prima cosa che succede è che compaiono delle fissurazioni dolorose sulle dita agli angoli delle unghie.

Al bimbo servono perchè il latte materno pur avendo qualità impareggiabili non ha quantità sufficienti di vitamina D e K.


V come Volersi Bene

Vogliatevi bene.
Come donna e anche come compagna.
Essere mamme non vuol dire annientarsi e pensare unicamente al frugoletto.
Tornate a lavorare se lavorate, non immolatevi all'altare della casa e del piccolo tiranno: gli effetti sarebbero assolutamente deleteri.
Il mondo è pieno di donne isteriche non vi ci mettete anche voi nel mazzo.
Pensate a voi stesse, ogni tanto il parrucchiere o la manicure hanno un effetto terapeutico inaspettato.
Pensate alla coppia, concedetevi appena potete un'uscita a due.
Vi tirerà il cordone ombelicate, ma resistete al richiamo, rilassatevi e godetevi il momento.
Vi sentite ancora fuori forma come un rotolo di carta igienica?
Non importa tornerete voi stesse e ci si può sentire attraenti anche con qualche chiletto in più.
Z come Zucchero
Come giustamente suggerisce Alessandra.
No niente zucchero, acqua e zucchero, ciuccio e zucchero.
Volete abituarlo ai sapori dolci? e perchè?
Lo sa da solo che dolce uguale buono, per lui dolce è il latte che prende sia dal biberon che dal seno perchè predisporlo alle carie? perchè sovralimentarlo? Credete di fargli un favore?
Concordo con te Ale, no sugar please!
E se proprio dobbiamo allargare l'argomento no ai biscotti nel latte.
Un surplus di calorie inutile, nè zucchero nel latte vaccino una volta compiuto l'anno.
Avete mai visto bambini denutriti se non ahimè quelli dei paesi poveri?
Qui il problema è l'opposto, troppi bambini sovralimentati e sovrappeso.
Bene, ho scritto un piccolo trattato proprio perchè mi sentivo di concludere così la mia esperienza e di raccontarla nei minimi particolari prima che diventi un ricordo appannato.
Spero che le mie righe possano essere di aiuto, asciugare virtualmente qualche lacrima e spero anche che chi ha condiviso questa esperienza e si senta di aggiungere i suoi commenti passi di qua.
Li aggiungerò man mano.
Ciao è ora di allattare Irene 4.0