martedì 21 settembre 2010

Femmine

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femmine

Si femmine con tutto l'armamentario da femmine.
Parole, gesti, commozione compresa.
Femmine che si ritrovano e sapevano già di conoscersi da tempo immemore com'era già successo.
Ma da quanti anni vi conoscete?
Da adesso.
Vero, Claudia?
E se sto in Sicilia peste mi colga se non ti faccio almeno una telefonata!!

E poi incontri anche chi non conosci, chi non sapevi nemmeno che esistesse e mannaggia averlo scoperto solo ora.
E davanti ai tonnarelli cacio pepe e fiori di zucca potrei dire qualsiasi cosa, mi arrendo.
Che poi non prendete il dolce e si va dal gelataio trapanese ma con il negozio a Roma a ridere di cuore e a capire che il gelato quello vero si a solo in Sicilia.
Io che ho sempre odiato i napoletani quando a Roma esclamano che la vera pizza si mangia solo a Napoli.
Aurelia, Pippi, Anna si ripete, vero?

Incontri sconosciuti tra lo stupore di chi ancora non si capacita: ma come...delle estranee in casa vostra, tra le vostre cose.
Si, infatti.
Ma poi quali estranee?
Ci conosciamo da una vita solo che non sapevamo di conoscerci tutto qui.

E così che succede, una telefonata e via, si parte.
Si prendono treni, aerei, macchine.
E ci si sfinisce di chiacchere, si condivide e si comprende, ogni accento un colore.

Si, femmine.

La ricetta delle minne di Sant'Agata viene diretta dai Calicanti (e come ti sbagli) io ho reintrodotto lo strutto nella pasta frolla.
Quello che vedete qui sotto è il Zwetschgendatschi il dolce del cuore di tax-Alex e anche un pò del nostro.
Giusto così, per la cronaca.

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martedì 7 settembre 2010

Fermi tutti, s'è passato il segno

Di solito non mi occupo di affari politici.
Almeno non in questo sito, troppo difficile gestire un discorso così ampio senza cadere nella trappola del trivio mantenendo i nervi saldi.
Voto a sinistra da sempre, non me ne pento e sono affari miei.

Però questo è un j'accuse.

Sono mesi che sopporto quasi con rassegnazione le baruffe chiozzotte del nostro pseudogoverno ma adesso no.

Date un'occhiata alle prime pagine dei giornali.

Dopo una cosa così grave come una scarica di proiettili contro Angelo Vassallo un sindaco, uomo dello stato, onesto a quanto pare, che era dal delitto Fortugno che non si subiva un delitto analogo il massimo è un trafiletto piccolo piccolo.
Sotto il povero bimbo vittima del litigio tra due ginecologi e prima dell'affaire Sakineh nel caso del corsera.

E invece mi sarei aspettata la prima pagina a tutto campo, un paginone bipartisan.
Un monito ed un esempio ed un omaggio a chi esempio lo è stato nella vita.

Questi uomini di stato con le loro facce di plastica piene di cerone che sembrano fenomeni da baraccone. clown da circo, attricette da teatrino da avanspettacolo avrebbero dovuto essere i primi a protestare e a togliersi di torno almeno per un giorno.

E invece ecco di nuovo le solite facce di tolla che litigano sulle poltrone in uno spettacolo indecoroso.

Sarà che nel nostro tempo abbiamo perso di vista i punti cardine del viver civile.

Giornali che allora davvero son veline di partito esattamente come i tanto vituperati telegiornali.
Giornalisti che badano più alla notizia che tira piuttosto che a passarsi una bella mano sulla coscienza e dare una lezione di serietà sbattendo a pagina 30 il teatrino politico, accanto ai programmi televisivi magari con un bel commento di Aldo Grasso.

Non sono di Pollica, ma per me potrebbe essere Pollica o Roma o Latina o Trapani sarebbe lo stesso.

Non ho parole.

VERGOGNATEVI....VERGOGNAMOCI almeno per il livello infimo che abbiamo raggiunto o che abbiamo permesso si raggiungesse

Scrivo sul mio blog, perchè non sono riuscita nella mia plutaggine a trovare il canale per segnalare la mia protesta ai due giornali che compro: la Repubblica e il Corriere della Sera.
Se qualcuno avesse modo di conoscere le modalità di invio di proteste si faccia avanti.
Grazie.

sabato 4 settembre 2010

le mani d'oro delle sorelle

meravigliose mani
My creation

Ecco le sorelle in azione.
In omaggio al genero che per gli gnoccoli con l'aglio farebbe follie.
In effetti questa pasta è meno conosciuta, rispetto alla busiata.
Non in casa mia, però dove la busiata è stata praticamente banditaper disposizione paterna.
Niente di particolare, basta la farina di grano duro, acqua e fare una pasta morbida, non appiccicosa, elastica.
Tutto qui.
Gli spaghettoni che si ottengono si cavano con le dita.
La morte dello gnoccolo è il pesto alla trapanese o pasta con l'aglio.
Aglio rosso di Nubia, of course che per noi aglio vuol dire Nubia ma forse nessun trapanese ne conosceva le proprietà prima che qualcuno lo valorizzasse eleggendolo a presidio slow food.
Per noi era ed è solo aglio.
Adoro queste mani, bellissime con tante storie da raccontare.

giovedì 2 settembre 2010

prova

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