lunedì 22 giugno 2009

mercoledì 17 giugno 2009

La freschezza in un bicchiere

Eh si e come ogni anno siamo in estate.
E come ogni anno imperversano in tutti i blog e forum ricette anticaldo tutti a cercare refrigerio in qualche modo.
In gravidanza il caldo diventa il vero nemico.
Così leggendo dell'iniziativa del gatto goloso ed essendo ritornata la voglia di rimettermi in gioco (mi scuso per non aver partecipato alle iniziative precedenti, non ne avevo le forze) ho deciso di coniugare l'utile al dilettevole inventando un bicchiere del tutto vegetariano.
Devo dire che il bicchiere inevitabilmente richiama la mousse, il cremoso il molliccio insomma.
Io amo invece le diverse consistenza, la crema deve essere associate a qualcosa di croccante, in contrasto.
E così ho cercato di fare.
Non saprei che titolo dargli forse potrei tentare con


L'orto estivo nel bicchiere


Il fondo rosso

Peperoni rossi arrostiti ridotti in piccolissime falde e conditi con poco aceto di lamponi, capperi dissalati, alici sott'olio e un giro di olio di oliva.


Tzatziki

Yogurt greco 300 gr
cetrioli 1 piccolo da circa 150 gr
uno spicchio di aglio spremuto con lo spremiaglio
un cucchiaino di acetodi vino bianco
due cucchiaini di olio evo
una spolveratina di pepe
un pizzico di aneto


pelare e grattugiare il cetriolo con la grattugia a fori grandi, salare e metterlo in un colapasta per circa 30 minuti a perdere l'acqua di vegetazione
strizzare il cetriolo grattugiato con un panno pulito e mescolarlo al resto degli ingredienti


Il tappo verde


Fagiolini corallo tagliati a piccoli pezzi e cotti al vapore, nell'acqua del vapore ho messo del limone compreso un bel pezzo di scorza e un rametto di maggiorana
Scolarli raffreddare in acqua e ghiaccio in modo che mantengano il loro colore brillante e condirli con un pò di sale e un goccio di olio evo leggero

Il croccante
Niente altro che crostini di pane dorati in forno.






Le regole le trovate tutte qui

Fuori concorso ma ci tenevo perchè potrebbe comunque essere considerato un bicchiere ecco la mia interpretazione dello tzatziki.

lunedì 15 giugno 2009

la patata, ci va la patata


Così diceva la mamma di Antonella la mia compagna di stanza.
La ragazza con la quale ho condiviso tutto per cinque anni compresi i 20 mq della nostra stanza al collegio universitario.
Eh si, è duro essere studenti fuori sede ma le amicizie fatte durante quegli anni sono diventate indissolubili anche se la vita ci ha portato lontano.
E le giornate erano scandite al ritmo dello studio, sotto esame non volava una mosca per i corridoi, erano pianti, gioia per l'esamone superato.

Erano momenti di vita condivisi tutti insieme, erano liti e riappacificazioni.
Ed erano pacchi e borsoni pieni di ogni ben di dio che viaggiavano su e giù per l'Italia dalla sicilia, dalla puglia, dalla calabria, dalla campania e anche dal piemonte.
Antonella, la mia compagna di stanza viene dalla provincia di bari, da Conversano paese che porta nel cuore e nel suo borsone, rigorosamente ritirato da Francesco alla caserma dei carabinieri di viale delle Milizie non poteva mancare un bel pezzo di focaccia.
Il segreto? La patata.
Sono anni che cerco di rifarla tal quale.

In rete troverete tantissime ricette ma quel sapore, quel particolare sapore l'ho ritrovato soltanto rifacendo (a modo mio, come al solito) la ricetta di Palma D'onofrio e sapete perchè? La signora ci mette la patata :)
200 g di farina 00
100 g di farina di semola
250 g di patate lesse
8 gr lievito di birra
200 g di acqua tiepida
50 g di olio extra vergine di oliva
1 pizzico di zucchero
10 gr di sale

Per condire
20 pomodorini
olio
sale
uno spicchio di aglio spremuto con lo spremiaglio
origano secco

Io uso per gli impasti sempre lo stesso metodo, faccio un polish con il lievito l'acqua lo zucchero e un paio di pugni della miscela di farina e lascio riposare per circa 25 minuti.
Nel frattempo lesso le patate e le schiaccio ancora bollenti nella rimanente farina mescolo bene in modo da far perdere calore.
Verso il polish e lavoro bene bene ottenendo un impasto abbastanza sostenuto che poi verrà ammorbidito con l'olio.
Per mia abitudine aggiungo sia i grassi che il sale per ultimi per non ostacolare la lievitazione.
Il polish inoltre mi permette di abbassare la quantità di lievito impiegata.
L'impasto finale, proprio come dice la signora D'Onofrio deve essere morbido ma sostenuto.
Io lo lascio leggermente appiccicoso a differenza della ricetta originale.
Lo lascio lievitare fino al raddoppio e nel frattempo taglio a metà i pomodorini e li condisco con olio sale aglio e origano lasciandoli insaporire per almeno mezz'ora.
Quando l'impasto è ben lievitato lo verso direttamente nella teglia oliata (questo impasto va bene per una teglia da 26 cm) e lo stendo con le mani unte lasciandolo un pò altino, distribuisco i pomodorini e anzichè cospargere la superficie di acqua olio e sale uso il liquido dei pomodori per umidificare la superficie.
Lascio riposare ancora una ventina di minuti e inforno a 220°C.
E' lei, lo giuro, è quella del mio periodo universitario.

mercoledì 10 giugno 2009

il capanno degli attrezzi

Si si lo so il titolo c'entra poco con quel che vedete.
O meglio c'entra più di quel che si pensi.
Primo perchè chi si occupa di cucina per hobby o per lavoro sa benissimo quanto fondamentale sia l'attrezzatura.
Che sia un coppapasta diametro 7 o uno stampo da cioccolata o quella teglia particolare o la punta con lo smeriglio a fiore per le torte decorate.
Chi di noi a Roma non è rimasto incantato da Peroni o da Kitchen?

Alzi la mano e scagli la prima pietra.
Beh rispetto ai miei primi passi in cucina più o meno 30 anni fa moltissime cose sono cambiate.
Le nostre cucine sono piene di attrezzi per lo più ingombranti, specie se non hai una cucina da 100 mq con tanto di ponte levatoio (vero Giu e Cat?).
Se poi il tuo capanno degli attrezzi è davvero una tiny kitchen come la mia da nemmeno 2 mq allora diventa mandatorio avere qualcosa che si possa piegare e riporre in pochissimo spazio.

Ecco lo sapevo ci siete arrivati.
Il silicone o meglio, visto che la qualità in questo campo è assolutamente fondamentale, il silicone Silikomart.
Anche io ci sono cascata dopo anni e anni di snobbismo immotivato ed eccomi qua.
Barchette facili da fare e belle da vedere specie su un buffet.

Barchette yogurt trota affumicata e fragole

Per la pasta
- 200 gr di farina 00
- 80 gr di burro freddo
- erbe miste tritate in questo caso erba cipollina, erba aglina e maggiorana
- sale
- acqua frizzante fredda

Mescolare con la lama di un coltello il burro con la farina, il sale e le erbette fresche fino ad ottenere delle grosse briciole.
Aggiungere acqua frizzante quanto basta ad ottenere una pasta elastica da lavorare velocemente con la punta delle dita.
Fare una palla, avvolgerla nella pellicola e metterla a riposare in frigorifero per almeno 1 ora.

Stendere la pasta allo spessore di circa 2-3 mm e metterla negli stampi a barchetta Silikomart, bucherellare con una forchetta in modo che non gonfi in cottura e coprirla con carta da forno bagnata.
Poggiare sopra i pesini di ceramica per la cottura in bianco, in alternativa vanno benissimo i fagioli secchi e cuocere in forno a 220° fino a doratura.

Lasciar raffreddare poi riempire con yogurt naturale, fragole a lamelle, un pezzetto di trota affumicata e zeste di scorza di limone.

Non l'ho fatto, ma secondo me una spolveratina di pepe ci starebbe da dio.

sabato 6 giugno 2009

giocare a shangai


Era uno dei miei giochi preferiti da bambina specie in inverno nei noiosissimi e piovosi pomeriggi domenicali.
E mi è tornato alla mente proprio adesso.
L'occasione è stata il post di Paoletta sui grissini alle gocce di cioccolato a loro volta rimbalzati da Coquinaria.
Mi ha incuriosito, attratta e soprattutto colta in un momento di noia.
Uno di quei momenti in cui fremi per trovare qualcosa di interessante da fare, che ti occupi e che ti svuoti il più possibile la mente (non che io ce l'abbia tanto occupata...la mente intendo!).
Insomma se avete i 5 minuti di frenesia da inattività allora questi fanno al caso vostro.
Specie se poi si gioca a serpentelli con le bambine sempre utile per calmare i bollenti spiriti e sedare la lite a tre per la stessa bambola.
Dai serpentelli siamo passati alla gioielleria con improbabili collane, braccialetti e anelli ma poco importa almeno ci siamo divertite.

Che c'entra lo shangai? Provate a farli, poi invitate un paio di amici e provate a giocarci a shangai.
Non ci credete? Questo è il risultato.

La ricetta la copio pari pari non senza invitarvi a fare una visitina alle fonti citate (per i pochi che ancora on conoscono nè il forum di Coquinaria Anice e Cannella il blog di Paoletta).
Ribadisco quanto già scritto da Paoletta, io ne ho fatta metà dose.
Decisamente tanti, non che ci si lamenti e confermo inoltre che sono assolutamente croccantissimi anche il secondo giorno.
Il terzo deve ancora arrivare ma dubito che i grissini ci saranno ancora.
GRISSINI AL CIOCCOLATO

Ingredienti:
Farina 0 1 kg
sale gr. 20
acqua l 0.45
strutto gr.40
malto 1 cucchiaio
lievito gr.30 (a seconda della fretta e delle condizioni atmosferiche, ecc. aumentare o diminuire)cioccolato gr.300 (in pastigliette piccole)

Procedimento:

Nell'impastatrice mettere tutti gli ingredienti tranne il lievito e la cioccolata.
Dopo 7 minuti aggiungere il lievito e quindi la cioccolata.
Impastare 15 minuti in totale, gli ultimi 3,5' a velocità più alta.
Fare un filoncino, riposo 30'- 40' coperto.
Tagliare a pezzettini, allungare con le mani, riposo 20'.
In forno a 230° circa 10'.
Controllare la cottura (il colore scuro puo' trarre in inganno) dato il colore che in partenza è gia' scurino si corre il rischio di bruciarli, quindi consiglierei di tenerli d'occhio le prime volte.

giovedì 4 giugno 2009

comida de mama e i compleanni in tour



Buon compleanno Comida!
Di solito le ricorrenze mi imbarazza non so mai da dove cominciare che cosa dire di cosa ringraziare.
Se è un'amica allora l'imbarazzo è doppio perchè in questo caso il compleanno di Elena è on tour (alex, annalibera e tanti altri...)
E non è un caso che sia on tour.
Perchè ognuno di noi ha di lei un concetto speciale perchè lei ti rende speciale ogni volta.
Ecco divento come Mammolo dei sette nani e mi mancano le parole.
Comida ha tante sfaccettature una più bella intelligente e divertente delle altre...(il post sulla pedicure è da sbattersi per terra)

Le ammiro tanto le amicizie intercontinentali che è riuscita a fare in questi anni, cosa così difficile qui in Italia e chissàcomemai...una tra tutte l'amicizia con Priya e proprio su una ricetta-non-ricetta di Priya è caduta la mia scelta.
E anche sul suo tag ComidadeMama per i bambini

Le nostre telefonate chilometriche partono puntualmente a valanga e mi lasciano allegra per tutto il giorno.
Come quella volta che tornai dal lavoro e aveva chiamato da Boston...e per trovarmi aveva spulciato i proietti dell'elenco telefonico di roma con risultati...da sbattersi per terra.
Beh detto questo...Buon Compleanno Comida de Mama