domenica 15 novembre 2009

mille cose o meglio tripletta ad alto contenuto calorico e riflessivo



Ecco 3 esempi 3 di come non sempre sia possibile associare lo styling fotografico alla bontà delle ricette.
Ecco 3 esempi 3 di ricette viste prese e rifatte in men che non si dica, di quelle preparazioni che le leggi e dici: "vado subito" ti alzi a razzo dalla sedia del pc e ti fiondi in cucina.
Solo che...è ora di cena e non è che all'ora di cena di un qualsiasi giorno feriale la famigghia sia poi così propensa a lasciarti fotografare, scegliere lo sfondo, provare le luci e tutto quel che ne consegue. A parte il fatto che la luce è quella giallina della piantana alogena e tanti saluti.
Se non fotografi le frittelle appena fatte queste diventeranno dei freddi freesbe oleosi poco attraenti anche per il più affamato.
Sempre che ti riesca di fotografarle prima che non ci si avventi sopra tutta la famiglia lasciandoti con la bocca spalancata da pesce all'amo e a metà tra la voglia di mandare tutti a quel paese e andartene filato a letto e quella di ridimensionarti, sederti e goderti la festa come tutti i cristiani normali.
Oppure...ti è tanto piaciuta la foto che hai visto sul blog strafigo, t'è piaciuta la ricetta, quel che se n'è scritto, come se n'è parlato e poi vai a rifare assaggi e...no non ti entusiasma proprio.
Che ha che non va? Niente è buonissima, è riuscita perfettamente, non c'è una pecca ma non è tua.
O ancora: l'hai fatta, l'hai desiderata, l'hai sognata mentre nel forno le mele si fondevano con la pasta burrosa; hai cambiato quel tanto che basta, meglio farina di cocco e cardamomo piuttosto che le mandorle...è tanto paradisiaca quanto stronza non si fa fotografare nemmeno se la supplichi.
Ora voi direte...che discorso strano.
Per niente e chi bazzica o è foodblogger sa di cosa parlo.
1. scatti 50 foto di una roba buonissima che hai impupato per ore, cambia sfondo, no questa luce no, checavolo fa buio e metti quella tazzina e togli quell'altra e mettiti sdraiata a testa in giù per cogliere quel particolare riflesso ma sei incinta al nono mese e chissenefrega...e quella grandissima stronza ti fa la linguaccia e di 50 scatti non se ne salva nemmeno uno.
2. buona la prima sulla cosa insulsa che ti viene in mente di fotografare che non vale la pena farci un post tanto è una stupidaggine
3. non basta che la foto sia bella o giurare e spergiurare che quella cosa sia di una bontà inaudita.
dipende anche da cosa e come scrivi. Se ti dilunghi troppo chi legge si fa due palle così e ti saluta ancora prima di aver finito (come succederà con questo post), se sei telegrafico allora non sai scrivere e non ti leggo.
Insomma, come per i libri, in qualche modo devi essere attraente se vuoi che il tuo messaggio non sia come le parole che non ti ho detto.
4. quelli che guardano solo la foto mi fanno incazzare ma incazzare....anche perchè prova un pò tu a spiegargli che le frittelle di zia Ginetta fanno un unico volo dall'olio bollente alla panna fredda alle bocche affamate titillando le ugole senza il tempo di dire amen.
5. quindi...non è tutto oro quello che luccica.
Non tutte le fotografie belle portano a Roma, anche se è innegabile che le fotografie brutte sono come le racchie, vanno bene solo se sei ricca oltre che racchia.
racchia e basta non buono.
Lo so, sembrano vaneggiamenti ma era solo per spiegare un pochino come la penso.
Di un blog mi attrae si la foto, ma anche e soprattutto la persona che scrive, la lista degli ingredienti, quel che c'è scritto e come è scritto.
Insomma vedo sempre il lato umano, se la foto poi è racchia e vabbè...l'importante è che sia ricca racchia perchè chi è bello dentro emerge sempre.
Il che non vuol dire evitare di perder tempo a curare l'estetica della foto ma vuol dire tener presente che si può finire schiavi di questa estetica.
E d'altra parte penso che alla maggior parte di quelli che bazzicano il mondo del foodblogger piaccia anche l'estetica della tavola o del piatto, sia che faccia parte della quotidianità che della cena importante.
Far belle foto rende sicuramente più attraente il blog e in questo c'è una certa tendenza a crescere a curare sempre più lo styling anche se non si possiede la reflex di ultima generazione.
Ma avete notato che però gira anche una certa omologazione?
Foto tutte bianche o con sfondi pastello alla Donna Hay (okkio non ho niente contro Donna Hay), sempre il tovagliolo o anche le cocotte, fighissime ma talvolta invadenti.
Insomma foto lunari avulse dai contesti, bellissime e algide in un certo senso.
Foto che mi fanno fare "ohhhh" di ammirazione ma che alla fine mi invogliano poco, troppo fredde.
E poi ci sono foto che ne riconosceresti lo stile tra mille.
E foto fatte così, ma leggendo si capisce che dietro l'occhio magari non brillante c'è una testa pensante di tutto rispetto.
Personalmente attraverso il mio periodo dark, non c'è verso di farmi fare una foto su sfondo chiaro manco a pagare non me ne riesce una, chissà perchè eppure si legge che il nero è un colore "difficile".+Oppure mi capita come questa volta con queste 3 foto.
Ci provo e ci riprovo e magari non è l'ora giusta perchè non c'è luce e magari non ne va bene una.
(per la cronaca, la risposta è si: mi do dell'incapace da sola)
E voi?
Come la pensate sulle fotografie nei blog?
Ahhhh prima di chiudere l'ennesimo post riflessivo (dev'essere una polverina perchè in giro ultimamente ci si interroga parecchio, almeno tra i miei amici di sidebar) devo dare a Cesare quel che è di Cesare e a...
Paoletta di Anice & Cannella il merito di aver divulgato questa bontà a sua volta presa da Muffin Cookies ed altri pasticci con la TORTA DI PANE AL CIOCCOLATO
La zia Ginetta ha lasciato il suo quadernino alla Lory, meglio conosciuta come la Mercante di spezie e ora se ne sta seduta su una nuvoletta a godersi (forse) questa fama riflessa dopo tanti anni e a vedere replicate le sue FRITTELLE DI MELE.
E Alex Cuoca di questo e anche di quell'altro mondo...lei si che la sa fotografare la TORTA DI MELE DI CLAUDIO, mica storie!
Per amor di precisione devo anche dire che non ho fatto alcuna variazione nelle frittelle di mele, e che son state elette frittelle dell'anno. Da rifare rifare e ancora rifare finchè colesterolo non ci separi
Nela torta di pane al cioccolato ho messo il rhum ma non avevo il sassolino.
Nella torta di mele di Claudio ho sostituito le mandorle tritate con pari quantità di cocco grattugiato e i semini pestati di due bacche di cardamomo inoltre ho caramellato la superficie con un'emulsione di burro e zucchero ma di questa variante se ne potrebbe tranquillamente fare a meno, più golosa certo ma anche più untuosa.
A mia discolpa ci sarebbe una reminiscenza di gateau au pommes che faceva la mia amica jessika (italo-franco-africana) ai tempi dell'università e che ci risollevava il morale nelle serate di inverno quando si tirava a far tardi in vista degli esami.
Brutti tempi addolciti dai ricordi.
Ce l'avete fatta a seguirmi fino qui?
Non so se dirvi bravi o stoici, in ogni caso tutta la mia ammirazione.

73 commenti:

genny ha detto...

concordo in tutto e per tutto sul tuo lungo ma non noioso discorso sulle fotografie!
non siamo tutti fotografi.io non lo sono, la metà delle mie foto non mi piacciono..ma tant'è.le publbico uguale.
Certo le foto eteree alla donna ahy son bellissime..altro che oh mi fan fare quando le guardo...mapoi penso che come le mie ricette sanno di casa, pure le foto devono sapere di casa...
detto cio' è vero..brutto affare essere foodblogger...ma divertente:D!

Rosa's Yummy Yums ha detto...

What lovely treats! I'm drooling...

Cheers and have a great week,

Rosa

Semidipapavero ha detto...

Per me le foto devono rendere appetibile e ingolosire chi le guarda. Le tue ci riescono, con me. E poi deve trsparire il sentimento, e tu ne hai a bizzeffe!

Laura ha detto...

Enzina, mi fai morire! Non ti preoccupare per le foto, a volte proprio non vengono, e la luce neon uccide qualsiasi creativita'! E' vero che anche all'occhio la sua parte, ma e' piu' importante il gusto, no? Hai un dono bellissimo dell'ironia, un giorno spero di conoscerti perche' cosi' posso sentirti dal vivo e poi quando leggero' i tuoi posts, sentiro' la tua voce. Le frittelle le avevo viste ma dimenticate, grazie per averle riproposte.

enza ha detto...

e pensare che al liceo odiavo scrivere.
eccerto: fa un pò un tema lungo 4 pagine su dante!
il punto per me è uno e uno solo.
la fot in un blog che tratta di cucina è importante e spesso non se ne prescinde, ma quanto pesa nel bilancio di un post? a me sembra che talvolta le attribuiamo un valore eccessivo.
non vi pare?
poi mi son scordata di aggiungere in un blog amatoriale come può essere il mio.
il discorso assume tutt'altre connotazioni se dal blog ci si vuol ricavare un lavoro.
Ma allora ci vuole un portfolio, ben altre attrezzature.
Poi c'è anche il caso dell'amatoriale figo e io...sono fra questi...:;D

Mannu ha detto...

Enza il sassolino è di Sassuolo! la torta pure (almeno io nel mio ricettario ne ho una versione molto simile!)
Il sassolino sa di anice, tipo sambuca. La torta è buona e ti è venuta benissimo! (ho provato anche la caprese che dicevi... un disastro, una frittata dolce!Ho dato la colpa al forno. Il forno conta, vero?)

Io quelle che contesto di più sono le foto-apparizioni, cioè quelle in cui la preparazione esce come prodotta miracolosamente da una forte fonte di luce bianca avvolgente!

Ho già contattato il contadino per il pollo... insomma da quando ti leggo ho già eseguito varie tue proposte. Dici che è per le foto?

Le sfogliatelle no no, non le faccio!

ciao e riposati

Alessandra ha detto...

Ci sono fotografi che fanno solo cucina e quello che ti presentano e' troppo bello....ma dietro ci sono ore ed ore per far sembrar quella briciola caduta apposta li' per caso e piu' le cose sembrano semplici alla Donna Hay e piu' ci hanno lavorato dietro....lo so anche troppo bene! Ma poi ci sono anche quelli che non hanno solo fatto 'nature morte' ma sono piu' che altro fotografi di sensazioni, momenti, se non cogli l'attimo in movimento...alcuni di noi blogger possono permetersi di fare i primi, ed altri hanno manine che arrivano affamate, quello che hanno preparato non e' un servizio fotografico ma la cena, ed io, se volgio continuare a 'divertirmi' penso che faccio il blog anche per distaccarmi dalla pignolaggine del lavoro...:-)

Ma c'e' lambizione di diventare capace a fare le foto come i fotografi di entrabi i due tipi, quelli che ti fanno sembrare stylish anche una fetta di pane, e quelli che sanno fare click all'istante e catturano il momento...

minchia quanto ho scritto... ;-o

fiOrdivanilla ha detto...

Enza.. grazie al cielo ho imparato dalle tante brutte esperienze avute: avevo salvato il commento su un doc. word pad!!!!!!!!!!!!!! che chiulo eh!?

eccolo qua, mo' non lo cancello fino a che non mi dai conferma che si vede!!

Oddio non so spiegarti come e quanto ho riso ad alta voce da sola, qui nella mia camera.. con mia mamma che è venuta a vedere cosa stesse succedendo (che vuoi che succeda mamma, sto ridendo!). Immagina se le facessi leggere quanto hai scritto.. lei sarebbe una di quelle che direbbe "che discorsi strani" ahahahha
Mi sono vista e rivista e stravista in tutto.. ma tutto! Ma credo che ogni foodblogger si ritroverà in ogni parola, ne sono certa!

Per le foto... apriti cielo. A volte l'idea di come voglio fotografare ce l'ho già in mente e allora è tutto un poco più semplice... altre volte è un supplizio! ... metti la tazzina sul piattino, togli il piattino e lasci solo la tazzina perché nell'obiettivo il piattino sembra ingombrare troppo. Metti un cucchiaino ma poi lo togli perché non sai bene in che posizione metterlo, metti una tovaglietta ma questa non ti piace, allora metti un tovagliolo, più piccolo, più parziale, più raccolto... guardi nell'obiettivo ma 'manca' di qualcosa: allora ti metti a fare un'orecchietta tattica al tovagliolo là in alto a sinistra.. oppure no, meglio in basso a destra, così col primo piano viene bene in risalto quel ricamo che sta proprio lì lì . Oppure lo metti in piega. No, stava meglio prima con l'orecchietta. Allora rimetti com'era prima ma non ti viene più uguale porca miseria. Riguardi nell'obiettivo, intanto - che faccia freddo o no - cominci a sudare. .. E' allora che io inizio a respirare profondamente e un po' a sclerare. Mi metto comoda. Riguardo nell'obiettivo, l'inquadratura non mi piace più. Aumento l'altezza del treppiede del cavalletto, lo posiziono, ci inciampo per distrazione e mi viene voglia di bestemmiare pure in turco. La posa millimetrica in cui avevo sistemato il cavalletto è andata a farsi friggere.. mi arrampico su una sedia per stare più comoda... E vogliamo parlare della luce? no ti prego, questo argomento non lo tocco perché mi viene il nervoso solo a pensarci. Che ormai il sole non sorge più, manco fossimo al Polo, dove il sole non sorge mai. La luce della lampada rende GIALLE o ROSSE le foto.. allora fai il bilanciamento del bianco, ecc. ecc. ecc. Ma chi te lo fa fare a metterti a fa' tutto sto popo' di robbba??

fiOrdivanilla ha detto...

Ma non è finita. La parte più bella sono le acrobazie per tenere i pannelli bianchi in posizione per far luce al soggetto-cibo, togliere le ombre o ammorbidirle. .. siccome sai, in certe posizioni strambe (tipo oblique) i pannelli da soli mica ci stanno in piedi. Quindi.. una mano pensa al bottone da schiacciare per far partire l'autoscatto (che scatta dopo 2 secondi per evitare il movimento e quindi la sfocatura), l'altra mano tiene invece il pannello nella giusta posizione e il braccio tutto teso,allungato e "storto" verso l'oggetto da fotografare - il braccio trema e me ne accorgo.. ma trattengo il respiro e clicco il bottone.. -

Devo continuare? No basta così..

Ed è tutta una comica.. ma veramente! Altro che FOODBLOGGER... Io ci definirei psyco-photo-blogger! Cosa ne dici della nuova nomina?
Ormai le fotografie si stanno accaparrando gran parte dell'attenzione, non si può negarlo. E qui veniamo al tema sull'importanza della fotografia. Mi viene in mente il saggio di Walter Benjamin "L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica" uno dei più saggi che abbia mai letto. Comunque.
Sai perché è diventata così importante? Io credo che ognuno di noi - se metti che è già è avvantaggiato nella conoscenza e pratica della fotografia - si dedica maggiormente allo styling perché è noto che quando capiti in un blog con delle foto ... ahimè, bruttine.. nessuno se lo calcola. Non è sempre così per carità... ma vogliamo dire il contrario? mentiremmo.
Non voglio fare nomi, non sarebbe corretto. Ma ci sono alcuni blog bellissimi - attenzione, BELLISSIMI, ovverosia *esteticamente belli* - ma dal contenuto un po' così, monotono o che comunque non fanno chissacché di ricette. Eppure sono visitatissimi. Contano più di 500 visite al giorno. Come mai?
L'esempio di Donna Hay (nemmeno io ho nulla contro) è eclatante: io ho un libro, regalatomi, di donna hay (no a dire il vero più di uno, ma va beh, è il concetto che conta): appena aperto la prima volta sno rimasta incantata dalla bellezza delle fotografie, da quel bianco luminoso, quell'azzurrino che sa di fresco e di pulito... quei colori così semplici e quasi banali.. ma che rendono la pietanza ciò che magari non è: favolosa. Infatti poi vado a leggermi gli ingredienti.. e MI CREDI se ti dico che di quel libro forse solo una decina di ricette mi sono piaciute? Beh, credimi, perché è così.

fiOrdivanilla ha detto...

Le fotografie sono importanti, basta vedere un qualunque giornale di cucina per capirlo. Ad esempio io- lo ammetto - giornali come "Subito pronto" oppure "Cucinare bene" ... non li compro. Non li compro perché le immagini no nmi piacciono per niente. Cosa ti devo dire, sono sincera. Invece mi piaccono i giornali come Cucina naturale, Sale e pepe (e vabbeh..), ecc. L'occhio vuole la sua parte, nulla di più vero. Si, ma quant'è percentualmente questa parte?
Dove sono finite le priorità di un FOODblogger? Ci stiamo trasformando in PhotoFoodBlogger o che? La priorità sta cadendo sull'immagine anziché sul contenuto?
Io sto agendo all'opposto. Prima ero molto più fissata per la fotografia.. anzi no, ho avuto un percorso strano: appena aperto il blog non ero proprio bravina a fare le foto al cibo.. poi pian piano sono migliorata.. poi è diventata una fissa, tanto che senza foto bella non postavo, anzi se la foto non c'era verso di farla venire almeno una decente.. buttavo tutto, ricetta, foto e arrivederci e grazie.
Ora sono più elastica. Se una foto viene male chissenefrega (non sempre però, xke è raro che le mie pippe mentali mi abbandonino), per me ormai la priorità ricade sulla scrittura, sul contenuto, su quello che voglio condividere con appassionati di cucina come me, sulla ricetta ma anche sulla spiegazione di alcuni particolari, e così via. Qindi non solo forma ma CONTENUTO. Cosa di cui molti blog - perdipiù 'famosi' - vengono meno.
Che dire?

Ce l'hai fatta a seguirmi fino qui?
Non so se dirti brava o pensarti "stoica", in ogni caso a te va tutta la mia ammirazione

;PP


-
O.M.G.! prima di iniziare i miei monologhi, sopra ho letto "minkia quanto ho scritto". Ora riguardo un attimo poco qui sopra quanto ho scritto io...
MINKIA QUANTO HO SCRITTO! Beh l'hai voluto tu! non dovevi dirmi di questo post così insistentemente ;P
_


Kiss*yoU

enza ha detto...

metto a letto le bambine e rispondo a tutti.

MilenaSt ha detto...

Hai toccato un tema scottante, sul quale si potrebbe parlare per ore, oscurando tre magnifiche ricette che avrebbero meritato una giusta ribalta!
Con me sfondi una porta aperta: non ho mai saputo fotografare e per quanto mi sforzi e fotografi solo ed unicamente alla luce naturale, i risultati sono pessimi.
A volte, quando le foto non raggiungono la sufficienza, secondo i mie scarsi parametri, sono incerta se pubblicare o meno, ma poi opto per la pubblicazione, perché non ritengo giusto penalizzare una ricetta valida.
Mi soffermo anch’io spesso sui punti che hai abilmente sviscerato, ma c’è un’altra questione sulla quale rimugino spesso: che valore abbia dedicare così tante energie e tempo ad un hobby che mi inchioda al pc!
Ma una risposta ancora non ce l’ho :)

Patrizia ha detto...

Enzuccia, certo che ce l'ho fatta, tutto d'un fiato e molto interessante figurati che avrei si e no scritto la stessa identica cosa, proprio per le ultime mie foto che non riesco più a fare con la luce naturale....quando?...che cucino sempre di notte e non posso aspettare l'indomani per la foto che tutto si fredda a meno che non sia un dolce o un biscotto ma qui luce non ce ne neanche a comprarmela...niente pannelli bianchi o luci particolari, insomma, non ce la faccio mica a fare tutte queste attenzioni e vengono come vengono, proprio "male" come quelle dell'ultimo post che non volevo postare ma visto che sia marmellata che dolcetti sono buoni allora vaiiii, che sia postato. Cara enzuccia anch'io faccio la contorsionista ma ci esce quello che ci esce e a parte tutto, penso che le foto devono essere invitanti, dare il primo assaggio alla ricetta, come una copertina di giornale specializzato ma assolutamente personale, scelta fra le mille scattate per comunicare l'immediata vicinanza a te, quello che tu vedi e vuoi, ami far vedere, trasmettere, contornato da anche poche righe ( forse é meglio a volte) per dare il senso al piatto appena gustato, comunicando il piacere di condividerlo perché a mio parere, buono!. Scriverci intorno ad una ricetta mi piace ma molte volte non so' come presentarla e racconto storie ,avvenimenti del giorno, possono stancare come possono divertire, possono essere letto cme, penso la maggiorparte non lo sono anche perché me ne accorgo dai commenti ;-)...ma poi che importa, certe volte apro il pc e rileggo le mie "str..stupidaggini" a distanza di tempo e mi diverto...il blog é o non é una specie di diario virtuale?...chi ci ama ci legge chi no...se puo' benissimo zappinare altrove. Baci cari anche al pancione:)***

enza ha detto...

Eccomi, le bambine dormono.
o mamma mia, avevo già accennato la mia volontà di toccare questo tema e qualcuno (non ricordo chi) mi aveva detto che avrei acceso un bel dibattito.
Partirei da un concetto che mi sembra che alessandra ha evidenziato abbastanza bene.
c'è lo stylist e c'è il foodblogger, alessandra sa bene che fare food stylist è tutt'altro che essere blogger per passione piuttosto che per lavoro.
è un concetto secondo me fondamentale.
fare questo per lavoro è tutt'altra cosa.
anche se ci sono blogger amatoriali che potrebbero tranquillamente a mio avviso ricavare dal loro blog un lavoro.
detto questo mi sembra di capire che ognuno di noi ha subito il fascino della foto eterea, irreale, da trattenere il fiato.
ma poi gratta gratta il contenuto era talmente scarno o mal spiegato o poco reale che la delusione diventava il secondo step obbligatorio.
il problema è sempre uno, cosa vuol dire avere un blog una cucina e una macchina fotografica a disposizione?
Il compromesso, per chi veramente ama la cucina è d'obbligo. almeno per la maggior parte dei blogger. Forse.
perchè come giustamente evidenziava (zia) Mannu non sempre alla foto corrisponde un risultato certo e garantito.
mannu, se ti dico che ho usato una pizza al formaggio di pasqua come fermaporta tanto era tremenda e che invece le foto erano bellissime?
perchè dietro la cucina c'è talmente tanto...la tecnica ad esempio.
Perchè se è facile usare il minipimer per una vellutata, meno facile è dosare bene il lievito ad esempio o impostare la temperatura del forno ;).
la tecnica è una di quelle cose considerate obsolete in nome della creatività spinta e certe volte si prendono degli sfondoni non da poco a voler sottovalutare gli effetti della mancanza di tecnica.
La foto ben fatta aggiusta tutto, in fondo.
si omette il disastro ed ecco lì che tutto è apparentemente risolto.
però manuela ha anche ragione, la voglia di migliorarsi ti prende e non ti molla fino a che non ti rendi conto di stare esagerando (e mentre scrivo mio marito mi sta bellamente prendendo per il chiulo).
e anche io mi chiedo se passo più tempo in cucina o davanti al pc.
Non so, ma mi sembra che certe volte trovare un equilibrio tra il bello il buono e il ben raccontato sia abbastanza difficile e che comunque nella ricerca spasmodica dell'esteticamente bello perdiamo di vista la possibilità dell'errore umano.
o ancora che la foto dica tutto di noi, di quel che abbiamo fatto, di come l'abbiamo fatto, della storia che c'è dietro.
Ecco perchè mi piacciono i blog scritti e vabbè se la foto per una volta non è venuta come volevamo.
ripeto, ci sono blogger che uniscono beatamente le due cose e va benissimo così e magari si decidessero a far qualcosa di più.
ok, è tardi e il marito gufeggia alle mie spalle.
mannu potrebbe essere la temperatura del forno, io ho copiato pari pari la ricetta di Lydia per un motivo diverso e volontariamente non ho messo le mie considerazioni.
lo faccio qui, il forno è una brutta bestia nel senso che impostato alla temperatura consigliata da Lydia mi si stava bruciando tutto, così ho diminuito la temperatura a 150° e prolungato la cottura ben oltre i 40 minuti consigliati.
Non è proprio un effetto frittatina ma viene bassa o almeno a me è venuta abbastanza bassa.
Hai fatto bene a farmi questo appunto, credo che chiederò anche a lydia se debba venire o meno così bassa.
Ma il sapore com'era?
noi l'abbiamo apprezzata.
detto questo scusate ma mio marito deve giocare a tribals e scassa i cabbasisi ;)

ComidaDeMama ha detto...

Io ho letto fino alla fine, non mi annoi per niente al mondo.

ComidaDeMama ha detto...

... ma du' pizze no?

natalia ha detto...

Cara Enza..io che vado sempre per due e non so scrivere e faccio schifezze che dovrei dire ? a me le tue foto piacciono sempre !

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Nooooooooooooo, avevo scritto un commento chilometrico e avrò dimenticato di inserire la parola di conferma.
Ora non ce la faccio a ripetere. Riprovo più tardi o domani.
Ma porca la miseria

brii ha detto...

:))))

enza..io piuttosto di una reflex..voglio un forno nuovooooo!!!

ok..io sono logorroica, ma lo sono anche dal vivo :))
difficilmente sto zitta..si beh..adesso in piscina mi tocca, se no annego!


mi piacciono da morire le foto belle..non sono capace, ma non è un problema, mi gusto quelli degli altri...mi piace fotografare, sopratutto quello che sta intorno a me.
il lago, il baldo, il giardino..
sono iscritta a 5 gruppi naturalistici su Flickr..resto tantissimo tempo guardare le foto..
e se poi sono foto di posti che conosco..ci sto anche di più..
sognando, ripensando, meditando..

ci provo con i piatti...quello che viene viene. qualche volte vengono anche carine, ma è solo fortuna.




e poi io penso....se uno non vuole leggere tutte le stupidate che scrivo..basta scrollare..e saltare giù alla ricetta...o no???

buonissima giornata...baciussss

meringhe ha detto...

Io sono completamente interamente pienamente d'accordo con te.
Vera l'omologazione donnahayana staccata dal contesto, io per prima ci casco molto più spesso di quanto vorrei.
Vera la storia che i blog che ci attraggono sono quelli con le foto perfette, ma che quelli a cui ci affezioniamo sono quelli dove dietro ci sta una bella persona, e dove, soprattutto, le ricette vengono al primo colpo e bene.
E' ovvio, piacerebbe a tutti fare di quelle foto stratosferiche che dici tu, pure a me che qua siamo in 7 fissi più due vaganti e che ho una compatta da 80 euro quindi la possibilità di fotografare con una certa calma e anche solo decenza spesso svanisce.
Però penso che un blog di cucina debba restare di cucina. La cura grafica e fotografica è necessaria, l'ordine, la pulizia. Ma si deve respirare l'atmosfera di casa nostra, i profumi del nostro forno, se no perde il senso di esistere.
Ciao Enza, grazie per averne parlato e per averci dato la possibilità di raccontarti il nostro piccolo pensiero. Buona settimana

Sara

Virginia ha detto...

Cara Enza, è da ieri sera che ho letto il tuo bel post e sono andata a letto con aria interrogativa per cercare di capire come risponderti (ah, e poi stanotte mi sono sognata Cibou che mi spiegava come far crescere i germogli...che sia colpa tua???? MAh...).
Quello che so è che:
- se faccio una bella foto ma la ricetta non funziona, non pubblico (mi è capitato di recente con dei tortelli fighissimi viola e arancioni o con uno scenograficissimo risotto con la melagrana);
- se faccio una buona ricetta e la foto è così così, un po' mi rode, ma alla fine pubblico.

Questo per dire che per me la priorità resta comunque il CIBO.

Ma è anche vero che ritengo che così come sia importante la cura dedicata alla stesura di una ricetta (rimango sempre estasiata davanti a tutti gli scritti di Salsa di sapa, ad es.) altrettanto lo sia quella dedicata ad una foto. Trovo entrambe segnali di impegno, dedizione, cura, amore.
E trovo che in questo ci sia molto di noi.
Io ho iniziato con delle foto orribili e ora sono fiera del mio impegno e del mio cambiamento (e non ho nè luci, nè reflex, nè niente...solo un'assetta di legno fichissima!!! he he he
...).
La stessa cura mi riesce più difficile per quanto riguarda il testo. Ho scelto di parlare della mia vita privata al minimo e questo crea ogni giorno difficoltà. E' difficile scrivere bene e in maniera coinvolgente di ciò che ruota attorno ad una ricetta. Alla fine ne esce quasi sempre un freddo trattatello, ma tant'è. Questo è un mio limite, me ne rendo conto e me lo tengo.

Questo per dire che le priorità variano in ognuna di noi. C'è chi punta più su una foto, chi su una ricetta e chi sul testo e questo in base al carattere, alle possibilità quotidiane e alle doti naturali.
Però, in queanto FOODblogger, ritengo che la priorità debba sempre essere data alla ricetta. Testo introduttivo e foto dovrebbero venire, a mio avviso, in secondo piano.

Grazie di queste tue domande. Di questi tempi ce n'è proprio bisogno.

P.S.: Minkia quanto...

Lydia ha detto...

Questo post cade a fagiuolo per me.
All'inizio della mia giovane carriera di blogger le foto non mi facevano dormire la notte.
Poi ci ho ragionato con calma e me ne sono fatta una ragione, fermo restando che non sono una fotografa e mai lo sarò, che mi piace cucinare e condividere quello che ho pastrocchiato, ho capito che io ho voglia di cucinare e sperimentare presentando le preparazioni nel migliore dei modi possibili.
Questo è quello che cerco di fare

Mannu ha detto...

Quando l'ho sfornata era stupenda! Passati 5 minuti era una barca! Il sapore fantastico. I miei figli l'hanno fatta fuori tutta. Io solo qualche briciola... come si fa, mi peso tutte le mattine! :-(((

Sarah FragolaeLimone ha detto...

Ecco, è la prima volta che finisco qui da te e con l'argomento mi hai talmente conquistata che penso ripasserò spesso a trovarti (suono minacciosa per caso? ;o)).

Sul tema foto-cibo.

Confesso che ci sono 3 categorie di blog in cui finisco (e torno).

1. i blog splendidi, che adoro, in cui finisco spessissimo solo ed esclusivamente per vedere le foto che l'autrice/autore fa, perchè spesso e volentieri so già che prepara cose che non mi piacerebbero (per gli ingredienti o le combinazioni usate), ma le foto, ahhh le foto...
Ed entro sempre in quei blog appena gli autori postano perchè "cascasseilmondochissàquantoèbellalafoto"!

2. Poi ci sono blog che mi piacciono moltissimo, sia per i contenuti che per le foto (che magari non sono al livello dei primi citati, ma allettandomi di più la ricetta in se mi piacciono comunque).

3. infine ci sono quelli che amo moltissimo per i contenuti ed in cui entro *nonostante* le foto (ed in questo caso confesso essere pochini, 4 o 5).

Personalmente è difficile che un blogger attiri la mia attenzione se scrive solo ed esclusivamente ricette.
Mi piace leggere qualcosa di chi le ha realizzate, una storia, un perchè: nonostante siano foodblog, amo leggere qualcosa di più di chi li scrive.
"se voglio solo una ricetta faccio una ricerca su Internet o tra i miei libri e qualcosa trovo", penso.
Però mi rendo anche conto che i blog in cui entro diciamo solo per la bellezza delle foto è perchè ritenendomi una capra inesperta in fotografia mi piace imparare da chi sta a mille miglia avanti a me, e quindi entro per prendere spunti.

Alla fine non è l'estetica e basta a farmi tornare, ma la voglia di imparare da chi ha scattato la foto: così come fai una ricetta che hai letto perchè ti piace e speri che entrerà a far parte del tuo ricettario di casa, così guardo le foto di chi è molto più bravo di me e cerco di estrapolarne un insegnamento..

Insomma, in tutti i blog in cui passo torno se so che potrò imparare qualcosa, qualunque cosa, da chi li scrive, e per imparare intendo in qualsiasi campo: una ricetta, un trucco per far foto migliori, un ragionamento su me stessa o su qualche argomento d'attualità, tutto insomma.
I blog che amo son quelli che mi danno qualcosa: quelli *sterilmente belli*, così asettici e quasi ospedalieri (passami il termine) non fanno per me.


Miiiiiiii, che papozzo ti ho scritto!
Secondo me dopo 'sto monologo mi interdirrai dall'entrar nuovamente da te...:)

enza ha detto...

è questo il punto nodale quanto valgono le foto, il testo e la cucina in ognuno di noi.
chiaro che ormai come ho già detto saprei riconoscere lo stile sia della foto che del testo ad occhi chiusi ma questo perchè ho imparato a conoscere e ad apprezzare il singolo autore.
nel farlo però agli inizi ho dovuto scremare e molto.
Blog patinati assolutamente carenti dal punto di vista tecnico, blog dal minore appeal ma tecnicamente affidabili, blog divertenti che ti lasciano lì a morire dalle risate, blog ironici ma privi di contenuti.
Boh ce n'è per tutti i gusti ma quel che alla fine mi rode un pochino è che comunque la foto detta legge.
questo post nasce poi da uno spunto legato ad un post del blog del papero giallo di stefano bonilli.
mi sembra che si giri sempre intorno a quei due o tre blog da rivista nonostante l'invito ai foodblogger (secondo me poco sincero) a non tirarsela. due o tre blog ineccepibili dal punto di vista estetico ma non so fino a che punto ineccepibili in cucina, sul campo vero.
ah si il link del post http://blog.paperogiallo.net/2009/11/cucinare_allegri_cucinare_tutti.html
con questo ribadisco ben vengano tutte le tipologie.
quelli strafighi, quelli che hanno in mente la passione, quelli che si rilassano, quelli che si divertono, l'importante secondo me è non essere schiavi di un'omologazione tout court alla ricerca della perfezione senza il sapere alla fine che cos'è la perfezione.
quanto al far trasparire la propria vita personale dalle pagine del blog, inevitabilmente fa capolino è chiaro, ma anche io cerco di mantenere confinato il mio spazio privato limitando magari il racconto alla mia famiglia e mio a tavola o in cucina.
se ne parla e questo è l'importante.

Giovanna ha detto...

Concordo con Lydia: cercare di presentare le preparazioni nel miglior modo possibile sarebbe l'idea, anche se spesso invece viene fuori un disastro.
Mi piace molto vedere il cibo ben fotografato. Però un foodblogger dev'essere prima di tutto un foodblogger, per me, cioè uno che cucina. Una brutta foto fa talvolta passare la voglia di provare una ricetta, ma se una foto molto bella è messa a corredo di una ricetta inconsistente, insignificante o addirittura sbagliata è peggio. Perché il piatto diventa un pretesto, e non dovrebbe esserlo.
Comunque, resta il fatto che io amo il profilo giocoso e hobbistico del "bloggheggiare" e anche la foto fallita rientra nel quadro. Anche se alcune sono talmente orrende da distogliermi dal pubblicare la ricetta.
Gran bel post, comunque.

enza ha detto...

mi piace pensare che questo mio post sia oggetto di discussioni tranquille e prive di qualsiasi polemica.
ehi sarah (e anche l'altra sara) non te ne puoi mica andare, eh?

Annies ha detto...

Enza, hai aperto un bella discussione. Ho condiviso (e rido da sola) esattamente tutte le acrobazie fotografiche che descrivi, disponendo di una casa "normale" e di poche ore di luce. Ma partendo dal presupposto che la deformazione professionale mi porta spesso ad apprezzare in primis l'estetica di un blog (o anche libro di cucina), poi però a conti fatti se le ricette mi sembrano banali o inesatte lascio perdere (quelli della Feltrinelli mi conosceranno come la pazza che sfoglia mille libri nel reparto cucina e ne compra uno se va bene).
Cade a fagiolo il discorso Donna Hay... probabilmente in America anche una semplice insalata ben fotografata è molto "fascinating, healthy and natural".
Confesso, ci sono caduta anche io quando ho iniziato a studiare un po' di fotografia. E si vede nelle mie foto. Il fatto è che questo stile fotografico, essendo molto basic, risulta azzeccato quando si vuole valorizzare al massimo anche un cibo semplice come il pane. Credo che ogni blogger sia libero di impostare i suoi post (ripetizione...) come meglio crede, in maniera più foto-professionale oppure badando al "sodo" cioè alle ricette, ma si ritroverà di conseguenza lettori diversi. Nel mio piccolo cerco di badare di pari passo alle ricette ed alle foto (una settimana fa, pane di castagne e nocciole, foto splendida, consistenza terribile, vatti a fidare di Sale e Pepe... ed ho lasciato perdere il post).
Ed anche io ho scritto un romanzo...

FrancescaV ha detto...

ma come ho fatto a perdermi le frittelle di mele di Lory?! Grazie di avermele ricordate, c'ho voglia di frittelle di mele, si era capito? :-) Io amo le cose buone, e belle, ma in questo ordine. Amo le spiegazioni, ma non gli sbrodolamenti. Amo lo scherzo, ma non l'esagerazione. Amo sopra ogni cosa la serietà e l'onestà.
Scusa per i miei di vaneggiamenti :-) Buon lunedì!

Sarah FragolaeLimone ha detto...

Tanto non me ne andavo di sicuro... Te lo facevo solo credere ;P

Saretta ha detto...

Ecco anche Saretta...
Beh che dire(ammamza che tris fotonico di dolci...che golaaa), io sono proprio agli antipodi.Mi spiego.Ho una macchinetta del cavolo, cucino ciò che mangio e fotografo prima di azannare le pietanze indi..sempre di corsa e zero tempo di fare il set.Sono molto basic e, spesso, mi sono chiesta che ci sto a fare in mezzo a tanti talenti.Sono giunta alla conclusione che il mio blog è come me, spontaneo, di corsa, minimo sforzo-massima-resa, di cuore, curioso e con tanta voglia di sperimentare.Forse un giorno evolverò, farò di meglio.Spero sempre tuttavia che i miei cari lettori badino al sodo, alle mie parole a volte sgarruppate, a quello che voglio trasmettere..Spero che sorridano e capiscano che Saretta è così:di tutto un po' ;)
DEtto ciò ammiro chi fotografa da dio, sbavo di fronte a certe foto...
Sei forte Enza, davvero!
Un bacione grande grande

enza ha detto...

annies ma com'è che non riesco a entrare?
ah siiii sarah imbrogliona!!!

enza ha detto...

saretta è forse un blog con questo concetto meno raccomandabile, meno degno di entrare nella sidebar? non credo proprio.
non avrebbe senso.

Sarah FragolaeLimone ha detto...

Imbrogliona?
Chi, io??????
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..... :)

Alex ha detto...

Premetto che non ho i libri di Donna Hay (e neache mai sfogliati) però girovagando tra blog e flickr ho notato anch'io una certa omologazione(e non so se sia lo stile sia quello di Donna Hay o di altri)certo la luce, lo sfondo, lo stile creano delle immagini esteticamente molto belle... Molto belle come potrebbero essere una foto di una semplice mela o di un solitario gamberetto. Preparazioni come nature morte. E in questa "gamma" rientrano molto bene dolci,frutta, antipasti...tutte preparazioni che possono venir fotografate anche fredde, anche il giorno dopo creando un set fotografico adhoc. Meno frequenti foto di carni,primi piatti...fatti e mangiati. Di solito fotografo la mia "porzione" perchè più piccola, perchè se anche si raffredda un attimo nessuno brontola...ma sempre e solo se ne vale la pena, se la preparazione in qualche modo contiene un'alternativa, una nuova idea, un modo diverso di cucinarla e presentarla. Se ho ospiti a cena, evito di fotografare anche il piatto più (per dire) spettacolare (anche per non essere presa per pazza da amici che foodbloggers non sono)non conservo gli avanzi per un'eventuale foto del giorno dopo, magari replico la ricetta dopo qualche tempo per me e mio marito, e la fotografo, con i pochi mezzi che ho (cucina grande si, ma scura...senza punti luce strategici...spesso il "set" é il piano di lavoro fianco fornelli con luce sottopensile ridicola). Poi per quanto riguarda le ricette, anche lì...di cotte e di crude.A volte descritte sommariamente (come se alcune tecniche fossero patrimonio di tutti, ma non è vero)a volte ricche di dettagli e trucchi che ti fanno capire che è stata veramente realizzata in casa dalla foodblogger, dove passo passo impari delle metodologie che non trovi neanche nei libri più tecnici. Cerco di stare nel mezzo,e descrivere quello che ho fatto realmente.Per anni ho frequentato un forum di cucina, dove per molto tempo le foto non esistevano...bisognava esclusivamente a parole fare tutto. Poi sono arrivate le foto, ma il contraddittorio è rimasto. Si discute, si parla della ricetta, si chiariscono in diretta i punti oscuri. Nei blog, questo ahimè non succede...sono dei libri virtuali, dove quasi mai una ricetta viene discussa, esaminata a fondo...tanti commenti sull'estetica, sull'eventuale appetitibilità, sulle probabili sensazioni.A volte vorrei sapere perchè 3 uova invece di 6...ci dovrà pur essere una spiegazione?...spesso non oso chiedere, anche scrivendo qualcosa in punta di piedi..le ricette sembrano "intoccabili" e gli autori troppo permalosi per i miei gusti.Mi è successo tempo fa quando chiedevo perchè usare il brodo di pesce granulare invece di farselo in casa, visto che la cucina è una passione...mi sembrava di non aver offeso nessuno...bastare rispondere: non ho tempo, non lo so fare...ma magari ci provo. La risposta è stata "non sono un grande chef"...da quella volta chiusi i rapporti. Per me la cucina è anche crescita continua, curiosità, dedizione... la libreria è piena di libri, ma vedere una foodbloggers realizzare qualcosa in una cucina di casa, con l'attrezzatura certamente non da ristorante stellato, mi attira tantissimo.
p.s. che pizza che ho scritto!!

Unknown ha detto...

..grazie per l'ammirazione
:)
iu ero ca ti dissi che scatenavi un casinu cu stu post
ecchè la palla di vetro vitti?
io ho letto il libro Julie&julia, non ho visto il film, sta pazza di catene ha deciso di intraprendere 'sto porgetto di realizzare tutt le ricette di julia child in un anno la tipa apre un blog ma non fa foto, racconta senza immagini
questa come ti pare?
dopo questa noiosa lettura sto valutando seriamente l'affanno che ti prende per un blog...
cla

Unknown ha detto...

...a scanso di equivoci, la noiosa lettura era riferito al libro ahahahahah
*
cla

ornella ha detto...

Enza, il post l'ho letto fino in fondo e le tue riflessioni naturalmente sono molto interessanti! Confesso di non aver letto però tutti i commenti che mi precedono, per cui chiedo scusa in anticipo se ripeterò quanto già detto da altri. Certamente secondo me, il fulcro principale di un blog di food è la ricetta Deve colpire al cuore più della stessa foto, deve far venir voglia di provarla, semplice o complicata che sta, non è importante. Per quanto mi riguarda ho un problema doppio: non sono io a scattare le foto, a volte non posso neppure scegliere quelle che mi piacciono di più o che rendano meglio la preparazione! La "mia fotografa" a volte si rifiuta categoricamente di ritrarre piatti e cibiche secondo lei sono BRUTTI... mi fà dannare!!! Ma mi sto attrezzando per mio conto ed allora sì che ne vedrete delle belle!!! ahahahah...
Non creamoci troppi problemi, un blog in fondo deve essere sempre un piacere da condividere non una schiavitù.
Ti abbraccio e grazie per queste considerazioni,
Ornella

Scribacchini ha detto...

Tadan! Letto tutto d'un fiato. Anche i commenti fino a quello di Brii e lì mi fermo a far riprendere fiato agli occhi. E prorpio a Brii mi associo. Piuttosto un forno nuovo, anzi piuttosto niente perché quello attuale va benone. Sarà perché delle foto si incarica Remy e io mi limito ad aiutarlo nella scelta degli scatti da tenere? Probabile. Così sarà lui a dare il suo parere da fotografo. Io, su quel fronte, posso rispondere da utente: sì, le belle foto mi colpiscono e mi attirano, no non sempre leggo la ricetta che le accompagna.
Ripenso ad un commento di Gennarino anni fa a proposito di una pagnotta "postata" sul suo sito: "ma me la fai vedere l'alveolatura si o no?" Ecco, a me basta che la foto non sia sfocata (con un cavalletto a 10 neuri e uno stativo made in China ci riesco persino io) e che si capisca come ha da essere il risultato.
Che ci vuoi fare, sono un utente "di sostanza" più che di apparenza. E proprio per questo ho apprezzato questa tua riflessione.
Kat

ps: un saluto anche al "ridente" marito e ai bimbi che chiedono se hai finito di fare le foto ;-)

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Allora, è la terza volta che mi rimetto a scrivere il commento (stavolta salvato in Word). Ora non rileggo gli ultimi interventi perché altrimenti ristravolgo tutto il commento. Scusate quindi se qualche concetto si ripeterà.
Cooooomunque, a parte che condivido moltissime delle cose già dette, vorrei ribadire che apprezzo molto di più una ricetta collaudata e riuscita, ma fotografata così così che non una foto da sballo di un piatto che diventa puntualmente ciofeca. E di prove in giro che ne sono tante. Che poi stranamente sono sempre gli stessi blog che provo e riprovo, accecata dalla bellezza della foto, e poi non mi riesce nulla. Vabbuò.
Credo che qui ci troviamo tutti d’accordo – la ricetta deve riuscire, non ci piove. E se presento una ricetta non riuscita lo dico e mi auspico una discussione “tecnica” per scoprire i motivi della mia ciofeca.
Dietro al blog c’è innanzitutto la persona che amo seguire. Che sia per la sua passione per le foto, per l’accuratezza delle ricerche, per l’ironia dei suoi racconti, per la sua sensibilità, per le sue illustrazioni, per l’impegno. Ovviamente, essendo appassionata di fotografia vengo colpita particolarmente dalle belle foto. Ma se mi ritrovo un blog di foto impeccabili senza avere un feeling con la persona che ci sta dietro, senza poter interagire, allora guardo, ammiro e passo oltre. E ce ne sono molti.
Concordo con Virginia quando dice che bisogna anche metterci un po’ di impegno in quel che si fa e trovo sempre interessantissimo vedere l’evoluzione dei blogger, sia in cucina che in termini fotografici. Ma non bisogna diventare schiavi delle foto, schiavi della ricetta originale ad ogni costo, schiavi della frequenza di pubblicazione dei post. Insomma, secondo me il segreto di tutto sta nel divertimento. Finché mi diverto a fare 100 foto ad un cavolo romanesco sul balcone lo faccio, finché mi diverto a comprare singoli piatti e scampoli di stoffa per dare atmosfera ad una ricetta lo faccio. Ma se la foto deve diventare uno stress da competizione, allora nooo, mollami. Quante ricette mai fotografate perché me le volevo godere belle calde. Quante ricette mai postate perché non riuscite. Mi diverto a fotografare (anche fuori dalla cucina – l’hobby della fotografia non ti blocca solo al pc, anzi), mi diverto a cucinare e mi diverto ad interagire con i lettori. E questo credo debba essere l’obiettivo primario.
Certo, poi ci sono i blogger professionisti che del blog hanno fatto un lavoro. E lì è un altro discorso. Ancora non ho letto il post di Bonilli, appena trovo due secondi rimedio. Poi magari torno e continuo la discussione J
Baci
Alex

Annies ha detto...

Ecco fatto, adesso il profilo è visibile (l'avevo impostato come privato credendo funzionasse il link diretto al blog)!

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

le foto belle danno piacere all'occhio, e forse stuzzicano la gola, e sottolineo il forse, perché personalmente sono più attratta dalla ricetta in sé (la foto può essere accattivante, ma la voglia di provare a cucinare nasce dalla lettura degli ingredienti e del procedimento), e da chi c'è dietro la ricetta, ed è per questo che leggo con piacere post lunghi come il tuo, se chi li scrive mi piace come te, e suscita in me un minimo di empatia...
in conclusione, concordo con te in pieno!

cat ha detto...

ciao Enza...e vogliamo parlare della gocciolina colante dai vasi di marmellata - dello sbaffo bruciacchiato ad arte sulla pirofila...ecc.ecc. - sono diventati dei "classici", delle icone, tutto qui.
secondo me non c'è niente di cui meravigliarsi o indignarsi(parolone per questo contesto forse), nelle arti visive -e la fotografia è un'arte noh?, ci sono sempre state le avanguardie e i manierismi.
Le foto di cibo presentate sulla salviettina a quadretti pastello o attorniate da un'aura candida sono l'equivalente contemporaneo delle messe in scena barocche o optical degli anni '80 e di quelle etniche anni '90, o ancora più indietro, di quelle campagnol/rusticali degli anni 70' (sìssì, già allora mi dilettavo con le collezioni rilegate con la spirale della F.Fabbri...c'è chi comprava l'Intrepido e chi i quaderni della Buona cucina ;O))). Comunque anche a me, i blogghe che più m'attizzano, sono quelli che mi fanno divertire, o che si lanciano in imprese impossibili - le mitiche sfogliatelle!!!! se poi hanno anche delle belle foto, tanto meglio!
saluti golosi, cat

Alessandra ha detto...

Scusate ma qualcuna di voi l'ha vista Donna Hay cucinare dal vivo?

Perche' io si' e non vorrei fare la pettegola...ma....

hehehehehe.....

enza ha detto...

spetta spetta prima rispondo ad alessandra.
no, non l'ho vista Donna Hay noi ci abbiamo Anna Moroni de noantri! ehehehehe però nulla vieta una utubata :D
a me sembrava di essere un pò una marziana.
cioè.
guardo la foto spaziale, allineata con la tendenza del momento, mi ci lustro gli occhi guardo la ricetta eh...mi cadono le braccia. leggo i commenti e....mi cadono le braccia...leggo l'intro e...mi cadono le braccia e allora mi dico: provo a rifare, vediamo.
vincerei il disaster award a occhi chiusi.
il che per me tradotto in termini equivalenti (a parte le imprecazioni sicule) vuol dire: ti seguo solo perchè fai delle belle foto e posso imparare qualcosa di tecnico.
Perchè la fotografia è un'arte e non ci piove, ma per il resto...scappo piangono tutte

enza ha detto...

eccomi, ho sedato la rivolta :)
quel che mi piace è la completezza di un blog l'aspetto di ricerca, la scelta tecnica, di stile e di sentimento.
è chiaro che le foto sono un complemento importante e attraente ma sono solo foto e non si può prescindere dal resto ma questo l'abbiamo ripetuto ad oltranza e ben venga chi coniuga entrambi le passioni.
quanto al resto alzi la mano chi non ha cominciato con il manuale di nonna papera o con le primissime enciclopedie di cucina. :)

Scribacchini ha detto...

...o le Fiches cuisine di Elle (che negli anni 60 già avevano delle foto niente male)!
Smack. Kat

ps: Petula segnala una mostra di Bob Noto a Castelfranco Veneto

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

IO! IO!
cosa mi hai fatto ricordare!
regalo di compleanno per i miei 12 anni del mio fratello minore (interessato forse..): il Manuale di Nonna Papera, prime due ricette realizzate Biscotti del drago e Grog dello spiffero! ehhehehe

p.s. però il Dolceforno non l'ho mai avuto....
:oP

enza ha detto...

zitta va che il dolceforno è stata una delle mie voglie represse perchè era pericoloso mi potevo scottare.
quanto l'ho desiderato...

JAJO ha detto...

Uno dei post migliori mai letti (e con tanti commenti interessanti): brava Enza.
Quello dei foodblogger è un discorso che io, mooolto ironicamente, ho toccato diverse volte (http://viaggi-cucina-e-io.blogspot.com/2009/01/foodblogger-strana-gente.html e http://viaggi-cucina-e-io.blogspot.com/search/label/FOODBLOGGER), per fortuna però che non mi considero tale: ho una cucina di 7 metri quadri (e ci mangiamo in 4 più un gatto di 9 chili), con una finestra coperta dal pino del giardino ed esposta essattamente all'opposto del percorso solare, cucino pasta solo la domenica e la sera si va di pesce velocemente cotto al forno senza neanche condimento oppure fettine alla griglia o insalate e verdure in padella, e, in fine, non appena le commensali vedono comparire la macchina fotografica iniziano a sbuffare. Tutto questo si riflette nel mio blog (foto ricette e chiacchiere), per fortuna NON FOODBLOG, perchè mi piace parlare un po' di tutto (addirittura era nato con l'intento di essere un taccuino di viaggi in cui scaricare foto, fare recensioni dei locali provati e, solo da ultimo, proporre le mie "cucinate"): per questo non ho pubblicità sul mio blog, non sono iscritto ad aggregatori, partecipo alle raccolte raramente (e neanche a tutte: magari mi piacerebbe fare una cosa ma non ho tempo e sono costretto a rinunciare). Non faccio di conseguenza ne foto ne piatti perfetti (che tento di "stemperare" con l'ironia): e malgrado ciò ho molte più visite e commenti di blog, pardon... FOODBLOG, "piacioni" e modaioli che invece vorrebbero avere centinaia di contatti giornalieri e... ne hanno 7 o 8 in tutto !
Semplicemente non mi interessa (e non sono capace e non ne ho i mezzi) fare "la foto da rivista gastronomica", anche se, lo ammetto, mi piacerebbe presentare (e fotografare) dei bei piatti in modo attraente anche per l'occhio: per me l'importante è avere degli amici che vengano a leggere per quello che c'è scritto e... per sentirsi come a casa loro, per stare bene in compagnia come quando si siede allo stesso tavolo: e questo, con foto sparate o patinate difficilmente si riesce a farlo (anche se sono esteticamente e tecnicamente perfette).

P.s.: la mia convinzione, infine, è che il vero foodblogger, per essere tale, dovrebbe essere SINGLE (e neanche in tutti i casi, per fortuna, è così): senza avere una famiglia che spinge e protesta perchè ha fame, avere tutto il tempo si sfornare e "sformare" a suo piacimento il cibo, impiattarlo in un certo modo, fotografarlo con le luci qui, i pannelli là, spostando il tutto in camera da letto, in salotto o nello sgabuzzino per trovare la miglior luce ed i migliori riflessi... salvo poi mangiare (ma lo fanno poi davvero?) delle cose prossime agli 0°, che tutto danno tranne che appagamento al palato...
Un bacioneeee

enza ha detto...

la tua ultima asserzione mi ha fatto morire: UN FOODBLOGGER DEVE ESSERE SINGLE ahahahahhaha
vado a leggere il tuo label così mi ammazzo dalle risate come al solito.
certo che di argomenti da affrontare ce ne sarebbero tanti e se penso che ho comprato le patate violette mi viene ancora più da ridere o che per trovare quello stampo di quella linea li di quella marca li di quella forma li mi faccio i chilometri, allora niente da fare single o no il foodblogger è fottuto comunque dalla sua stessa passione.
autostrangolato.
e adesso cambio post che poi mi diventate trooooopppooooo interessanti :DDD e questo ve lo ricordo non è un forum ma un blog, qui soltanto ohhhh che meravigliaaaaa mi strapperei i capellliiiii come hai messo quella fogliolina liiii. non sto sclerando è mio marito che mi prende per i fondelli ogni volta che provo ad esprimermi con la macchina fotografica.
e mentre sto lì ferma immobile trattenendo il fiato ecco che arriva e bum bottarella sul gomito. :D

enza ha detto...

ps io mangio poi, tanto c'è santo microonde. :D

Virginia ha detto...

@ Jajo, il tuo discorso sulla "siglitudine" da un certo punto di vista è vero, ma d'altro canto posso dirti con certezza che se io fossi stata sigle non mi sarei mai avvicinata così tanto alla cucina e di certo non avrei mai aperto un blog.
La cucina per me è innanzitutto una manifestazione d'amore, di affetto, di cura, di riguardo nei confronti delle persone a cui voglio bene (non a caso la mia passione per la cucina è nata proprio dall'inizio della mia convivenza).
Il riguardo che dimostro nei confronti di chi si siede tutti i giorni al mio tavolo (cercando di proporre sempre cose diverse e ben presentate) e la sua relativa felicità è esattamente ciò che voglio trasmettere nel blog (nell'intima speranza che quello stesso manicaretto possa creare la stessa situazione sotto altri mille tetti).
Certo, all'inizio gli sbuffi ci sono stati, ma ora è lui il primo ad appoggiare questa mia passione e a togliersi il cibo di bocca in favore di una foto (che poi il piatto che fotografo è sempre il mio e non il suo!!).
Certo le cose cambieranno il giorno in cui dovessimo avere dei figli...ma poi non è nemmeno detto: vedo tante mamme blogger (vedi colei che ci sta pazientemente ospitando) che se la cavano alla grande!
Lo so che questo discorso non c'entra un tubo con largomento principale, ma mi andava di farlo.

Virginia ha detto...

Ah e poi mi fa inorridire la domanda: "ma poi cosa fai con la roba che fotografi"??? Mah, chissà cosa faccio!!
Forse sono troppo ingenua ma non posso davvero pensare che la gente cucini solo per fotografare e buttare poi tutto nel cesso (ovviamente mi riferisco alla categoria dei foodblogger e non alle riviste)...
E ho detto "inorridire"...

Virginia ha detto...

Ooooooooooooooooooooooh, hai comprato le patate viola davvero???

enza ha detto...

e che pensi che un vero foodblogger scherzi???
jajo secondo me voleva essere provocatorio però a volte è vero che vorrei essere sola ma solo per non essere presa per il chiulo perfino da una puzzetta di 3 anni nemmen compiuti.
comunque adesso lo scrivo io di solito conservo qualcosa per l'indomani o sfrutto se posso il momento del pranzo.
se è una crema o un dolcetto o un biscotto so che posso permettermi di aspettare momenti migliori.
Non per il risotto o per il pollo che ho postato al post precedente.
infatti quello è giallino alogeno.

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Dalle ultime considerazioni deduco che
essendo single ho i requisiti ideali per essere foodblogger e che con la mia cucina esprimo tutto l'amore che provo verso me stessa :-)))

Marika ha detto...

Io capisco perfettamente ogni tua singola parola. Perché l'ho letto TUTTO il tuo post, virgole comprese, perché dalle prime battute ho trovato degna compagna delle mie ultime lamentele sulla blogosfera culinaria.
C'è troppa omologazione, anzi oserei dire che c'è solo omologazione. Rimane solo qualche blog solitario di qualcuno che ha solo voglia di mettersi in gioco oltre che ai fornelli.

Che non si sente un Dio della panificazione o una Dea della fotografia, deridente più o meno velatamente i comuni mortali che magari postano foto (secondo loro) maldestre.

Io, come te, amo le cose autentiche.
Le foto sbafate, ma fatte spontaneamente.
Le ricette stranote, ma preparate con l'anima.
I post semplici, ma con un cuore.

Di conseguenza mi sale il veleno di fronte ai blog "più", quelli dell'olimpo della divinità dei prodotti ricercati.
Quelli che "e non è pianogrillo, sei stupido"
"se la ricetta l'hai copiata dal retro della confezione della polenta precotta, non meriti"
"se non hai amicizie pluristellate, non sai nemmeno tenere una padella in mano"

Per fortuna cucinare davvero sta da tutt'altra parte. E mi dispiace che tutta questa gentucola vanta stuoli di lacché, ma non ha capito nulla su cosa sia cucinare con passione, amore e QUOTIDIANITA'.
Avere a che fare con figli, famiglia e parentame. Godere della vita con chi ami, anche gustando le cose più elementari.

Personalmente non amo chi ama solo se stesso.
Chi si autoproclama imperatore dei sensi a lungo andare rimane solo.
La cucina vera invece è convivialità e non lascia spazio a rivalità, supremaziae e idiozie del genere.

Come vedi c'è chi nel livore e nella lunghezza dei commenti ti batte.

Con affetto sincero,
un abbraccio

Marika

Virginia ha detto...

Ma sì, Enza, è chiaro che Jajo fosse solo provocatorio (e, come ho detto, tra l'altro nemmeno con tutti i torti), ma è stato un espediente per ribadire quale è la mia posizione nei confronti dei blog.

Alex, tesora, ma tu SEI la fudblogger ideale!!!

enza ha detto...

io non vedo tutto questo con occhi amareggiati.
semplicemente mi considero abbastanza divertita per poter rimirare questo pazzo pazzo mondo senza farmi venire l'incazzatura cronica.
lo stuolo di lacchè e gridolini isterici mi fa ridere ulteriormente.
sonoun attimino superiore a questo modo di fare.
spesso ho chiesto e spesso non mi è stato risposto.
una delle regole non scritte di questo genere di autori è che ho facoltà di lisciarti se mi è scomodo rispondere.
il che è verissimo ma ti qualifica per quello che sei.
poi è vero anche che se gli anni hanno avuto un qualche effetto su di me lo hanno avuto nel farmi spalle abbastanza larghe sull'argomento per ammettere tranquillamente i miei errori e per mettere le toppe facendo di testa mia laddove penso che ci siano degli errori strutturali.
per fortuna il re è nudo, basta non diglierlo ;P

Aiuolik ha detto...

Prima di andare a dormire mi imbatto nel tuo post e me lo leggo tutto. Avrei voluto leggere anche i commenti ma dovrò rimandare a momenti più svegli.
Vorrei però lasciarti la mia impressione in merito alla questione.

Lo ammetto, quando vedo i blog con le foto bellissime il primo pensiero è "ma perché io non ci riesco?". In realtà a parte la strumentazione (uso una banale compatta, si potrà dire in questo mare di blogger reflex-munite?), non ho proprio il tempo di dedicare a ciascuna foto tutto il tempo necessario che richiederebbe a partire da luci giuste, completino in tinta, etc. Il massimo che faccio è cercare una tovaglietta (e per tagliar corto ora con il progetto Artusi ho scelto come sfondo il grembiule marchiato MuVarA e uso solo quello, fra l'altro "nero"). Quello che dico sempre è che noi siamo una Trattoria (virtuale, meglio ribadire,non si sa mai), neanche un ristorante, per cui anche le foto rispecchiano la conduzione familiare e casereccia :-)
Per quanto mi riguarda, in generale leggo e seguo i blog che hanno qualcosa da dire. Non mi piace chi mette direttamente la ricetta senza dir niente e anche se avesse la foto più bella del mondo non attirerebbe più di tanto la mia attenzione. Mi piacciono da sempre le persone e quello che hanno da dire, così mi piacciono i blog che chiacchierano con chi passa di lì anche solo per dire "oggi avevo pane e formaggio in frigo e ho preparato pane e formaggio". Le foto sono importanti? Sicuramente sì, ma anche se non sono perfette o da esposizione l'importante è che raccontino una storia, ovvero una ricetta, accompagnate però da parole parole parole. Quante parole usare? Sono perfettamente d'accordo con te, se ne usi troppe la gente non ti legge fino in fondo, se ne usi troppo poche non hai molto da dire. In medio stat virtus diceva qualcuno più famoso di me :-)

Ora però vado a dormire, altrimenti anche il commento troppo lungo rischia di non esser letto in toto e/o mi addormento davanti al pc.

'Notte!

JAJO ha detto...

Virginia, certo che scherzavo e provocavo (l'ho fatto, d'altronde, in tutti i post di cui parlavo sopra descrivendo "il foodblogger"). Ed anche tu hai perfettamente ragione: quando ero single e vivevo dai miei la mia grande passione era fare i dolci ed, al limite, la pasta. Da quando convivo con Claudia e le ragazze ci credi se ti dico che avrò fatto 5 dolci in 4 anni abbondanti ?! Ora cucino carne, pesce, contorni, di tutto un po'... addirittura panifico impastando a mano... e lo faccio cercando di farlo al meglio, per me e per loro (quindi mi trovo perfettamente allineato a Marika e sposo la linea "rustica e casalinga" di Aiuolik)
Il problema è che tornando tutti i giorni a casa alle 19 circa non c'è tempo di fare delle cose degne da postare sul blog, si... certo... va bene "la ruspantezza casalinga", ma anche l'occhio vuole la sua parte e non nascondiamo che il primo impatto di chi viene a visitare il blog è quello visivo, che va poi completato con "quattro chiacchiere" (nel mio caso sempre improntate sull'ironia ed a volte la provocazione bonaria).
Per questo dicevo che il "vero" foodblogger (Alex, GIURO che mi veniva scherzosamente di pensare proprio a te quando scrivevo quelle parole e che ti sei anche comprata le luci professionali, hai gli sfondi e le stoviglie "giuste" per presentare al meglio una pietanza. Io in cucina c'ho pure una luce che fa schifo, non essendo mai la casa esposta al sole, mi ci mancherebbero solo le luci (anche se mi piacerebbero :-D). Il MIO problema è che avendo una cucina di 7 metri quadri, con tanto di tavolo e sedie in mezzo, a malapena riesco a girarmi per mettere le cose dalla padella sul piatto e non ho la possibilità di trovare luce, sfondi, posaterie, "pose" per fare delle belle cose. Addirittura domenica, quando spesso abbiamo la suocera a pranzo ed evito di fotografare davanti a lei, che mi prenderebbe per matto, mentre impiattavo dei "sani" rigatoni con la salsiccia (per la mia rubrica sulla cucina romana e laziale del mio altro blog) la foto l'ho fatta fare a Claudia. Ed è venuta anche una schifezza (non per colpa sua, ovviamente) perchè neanche ci avevo ancora grattugiato il pepe sopra (che rigorosamente CI VA, ed a crudo :-D); ma questa è una buona scusa per rifarli :-D
Il mio riferimento ai single è perchè, per forza di cose, con una famiglia hai dei tempi ristretti e ti fa piacere mangiare con loro quando il piatto è ancora caldo, senza perdere tanto tempo, magari in un'altra stanza, a fare l'Oliviero Toscani. Me ne rendo conto perchè quando ero single io, pur non avendo ancora un blog, i tempi erano più dilatati (quante volte ho pranzato alle 15..) e c'era la possibilità di ritagliarsi uno spazio, magari per fotografare un piatto senza "dar fastidio" agli altri. Non che tutti i single abbiano tempo in abbondanza, per carità, ma almeno chissenefrega se si mangia alle 10 di sera per dedicare un po' del proprio tempo alle proprie passioni ed al proprio foodblog.
Solo per questo facevo riferimento... Che poi per un single è ancora peggio perchè, soprattutto se ha un bel blog, rischia di avere sempre la casa piena di amici che reclamano la cena hehehehehe
Enzaaa: la prossima volta che "la puzzetta di 3 anni scarsi" ti prende in giro... a letto senza cena !!!! Così impara ! hahahahaha

Lo ha detto...

alla fine è arrivato....sono d'accordo conmolto di quello che dici...le foto ....credo ch ele immagini creano nella testa una rappresentazione più immediata delle parole...a volte quando aiuto a fare i compiti chiedo di immaginarsi la parola e poi di capirla...per questo ricerco delle immagini che si incastonino...poi ho imparato che guardando attraverso la digitale ora vedo di più e mi fermo più a lungo...sapendo bene di non essere brava e che la luce alle sette di sera è terribile
un bacione

Mimmi ha detto...

Scusa Enza se entro in punta dei piedi e ti dico la mia al 64° posto (mi é sanguinato il naso a leggere tutti i commenti. Non oso immaginare cosa sia successo a te). Io uso una macchinetta sfigatina compatta. Fa dei panorami da urlo, ma quando si tratta di fare macro in controluce, punta le lenti e non ne vuole sapere (e poveraccia, ma che si pretende?). Certe volte le mie foto sembravano uscite dallo stomaco di Alien perché tutte verdi (visto che io non mangio a pranzo e fotografo soprattutto la sera) ed una volta, nel tentativo di rendere appetibile una zuppa, l'ho fotografata sul pavimento dimenticando poi di tagliare il particolare del parquet... Ma io sono una food blogger amatoriale (bruciategami, prego) che non vuole vendere nulla di quello che scrive. Ho provato innumerevoli volte a copiare dei piatti strepitosi visti su patinate riviste di cucina e sai di cosa mi sono accorta una volta? Che per fotografare un piatto, usarono parte degli ingredienti crudi: c'era una pancetta cosí virginale nel bianco del suo grassetto e cosí bella rosa nella carne che non dava adito a dubbi. Tutto ció per dirti che non é l'abito che fa il monaco e che certe volte bisognerebbe prendersi un po' meno sul serio. Come dici tu, la maggior parte di noi scrive un blog per hobby.
Buona giornata!!

enza ha detto...

fighissimo il 64 commento.
come ho già scritto mi sembrava di essere una marziana, di essermi accorta che davvero ci son cose deliziose mal fotografate e che il blog lo fa chi lo scrive.
insomma la foto non fa il monaco, ma io mi sentivo sola nel pensarla così e invece...comunque temevo che un argomento di questo genere scaldasse gli animi e io che non amo molto la polemica ne ero un pò impaurita.
il bello è che invece ho potuto godermi tutti gli interventi, ridere, rilassarmi ed avere uno scambio di idee che considero proficuo e onesto.
il che è bello e istruttivo.

Lory ha detto...

Me l'ero persa questo post ,ma sai benissimo n'do stavo...;-))
Allora le mie foto fanno pena le ritocco perchè altrimenti farebbero ancor pià pena,non nascondo che mi piacerebbe saper fare di più ma solo per piacere mio,cucino da 30 anni prima per professione ora per la famiglia a pranzo e a cena,non mi tiro proprio un bel nulla perchè chi è stato a mangiare da me sa bene, e se vogliamo per una deformazione professionale ,cucino tutto cio che posto per amore e con amore ,la ricerca delle materie è da sempre molto importante e non certo per fare la fighettina dal momento che pago tutto ciò che provo e che poi metto a disposizione di chi mi vuol leggere,non lascio più molti commenti per i vari blog neanche dalle amiche/amici più cari il perchè lo sai ,non mi son mai "creduta" nessuno ho solo avuto la possibilità di fare una professione meravigliosa che mi porto in ogni cellula del mio corpo.
Non sono mai salita in cattedra (per ora ;-)) ho sempre e solo cercato di mettere a disposizione quello che mi è stato insegnato.
Non conosco persone importanti ,o meglio si le persone importanti che conosco sono quelle che amo..
Tutto questo per dire cosa? Che se un blog mi piace lo seguo a prescindere dalle foto,le ricette sono banali? E chi se ne frega a me piace perciò lo seguo .
Stimo Paoletta e mi piacciono un sacco le sue foto,la conosco di persona e so che non è una che se la tira per nulla ha una grande capacità e allora perchè non metterla a frutto?
Insomma se un blog non vi piace perchè seguirlo? Pubblicate e cucinate come siete capaci che male cè?
Enza..Meno male che mi conosci va!!!

Lory ha detto...

Ops mi riferivo a paoletta per il commento lasciato da jajo nel blog di Marika ,che riprendeva quello di Enza ..Mii che incartamento ;-))

enza ha detto...

lory non ti preoccupare non ti sei capita da sola :)

lise.charmel ha detto...

ciao, è la mia prima volta qui e arrivo ultima dopo questa sfilza di commenti, ma volevo dire che io sì, sono un'impedita dei fornelli e delle foto, ma mi diverto a tenere un blog con ricette e foto di piatti. le due o tre volte che mi hanno scritto che avevano usato le mie ricette sono trasecolata, perché le trovo così semplici da non valerne la pena. però mi diverto e va bene così ed è chiaro che se ho dei lettori con cui scambiare opinioni è meglio, ma fa niente, lo farei anche se non mi leggesse nessuno.
e frequento vari blog, spesso non per prendere la ricetta ma per leggere ciò che dicono (anche al di fuori della cucina) o sì, anche solo per guardare le foto, come se guardassi la vetrina di una gioielleria. e anche per loro penso che se si divertono va bene così (anche se io non sarò mai come loro per un milione di motivi, non ultima una gatta che salta sempre sul bancone tutte le volte che tiro fuori un cibo qualsiasi)

Sara B ha detto...

non ci crederai ma ho letto tutto il post, e, non ci credo (!), ho letto quasi tutti i commenti :D ho saltato 2 o 3 dei più lunghi causa inceppamento della stampante mentre leggevo e conseguente perdita della pazienza :-P sarò brevissima (spero)... amo il mondo dei foodblogger perché ho scoperto essere fatto di persone vere, in carne e ossa, con le loro idee i loro progetti il loro modo di cucinare e amare il cibo. non solo: da quando frequento questo mondo ho imparato più cose sulla cucina e il cibo di quelle che una vita m'aveva insegnato, per cui solo GRAZIE A TUTTI posso dire (ao' sembro morandi!). malsopporto chi fa il blog per puro edonismo ma grazieaddio credo sia una minoranza. personalmente faccio il blog per cercare di rendere partecipi le persone che mi leggono delle mie idee sull'alimentazione, sulla natura, sulla cucina e quant'altro: non vorrei mai che diventasse un lavoro perché non vorrei mai scendere a compromessi col vile denaro per motivi legati all'amore per la cucina. le belle foto? sono belle, appunto, e utili fino al momento della lettura della ricetta, dopodiché perdono di qualsiasi significato extraestetico se non sono supportate da un'anima. però devo dire che il buonumore che mi trasmettono i foodblog è nettamente superiore ai piccoli malumori che mi causano da un lato gli infighettatori fine a se stessi, dall'altro i conditori di riso con condiriso :-) un bacione sul pancione!

Sara B ha detto...

dimenticavo! non voglio pensare che davvero ci sia gente che fotografa il cibo e poi lo butta via :-|
riciao :-P

JAJO ha detto...

Ciaoooo, avevo scritto, ieri, un pappardellone in risposta a Lory dicendo che avevo "usato" il nome di Paoletta solo per fare un esempio e che non ho assolutamente niente contro di lei, ANZI: riesce ad unire la passione per la cucina e quello per la fotografia con una maestria (ed una passione, appunto) tale da rendere ammaliante ogni sua spadellata :-D
Il resto delle cose l'ho letto subito dopo nel commento di Salsadisapa: niente da aggiungere... se non c'è sentimento non c'è feeling nè con il piatto ne con chi legge...

Lory ha detto...

Jajo me so capita male ;-)
Il mio "dire" su Paoletta nn era assolutamente riferito al fatto che tu hai fatto il suo nome,ma solo a quello che ho "letto e capito" attraverso ciò che ha scritto Marika tutto qui!!