mercoledì 15 ottobre 2008

M&M's Mafalde e mufuletti e anche un pò di cioccolata (in english below)

3rd World Bread Day hosted by 1x umruehren bitte aka kochtopf




Ho fatto un pò di confusione nei giorni scorsi postando il panello con l'uva per il Worl Bread Day in netto anticipo sulla data ufficiale.
Zorra mi ha invitato a ripostare il tutto per il 16 ma io che sono testarda come un mulo ho deciso di cambiare proprio genere.
E così eccomi alle prese con due dei panini tipici della mia regione, la sicilia (lo riscrivo ma lo sanno anche i sassi da dove vengo).
In sicilia il pane è fatto quasi esclusivamente con la semola rimacinata di grano duro e sa di grano (come dire che il vino è fatto con l'uva :)).
I semi di sesamo poi sono quasi una costante del pane siciliano.
Fortunatamente ancora nella mia regione si conserva l'abitudine di comprare il pane dal fornaio piuttosto che al supermercato e la mattina presto le vie delle città profumano di buono e di caldo.
Due sono i panini tipici (ce ne saranno sicuramente anche altri, please se vi vengono in mente segnalatemelo).
Le mafalde, il panino a forma di "S" con i semi di sesamo e i mufuletti.
Se le mafalde vengono vendute tutto l'anno i mufuletti si trovano nel periodo di S. Martino (11 novembre) se volete più notizie della festa di S. Martino allora ecco il magico wikipedia in aiuto
Googlando invece ho trovato ben due leggende : qui e qui
Oltre al fatto che San Martino tra le altre cose sarebbe anche il protettore dei cornuti, non chiedetemi perchè...non ho trovato alcuna notizia in merito e poi...come dire... l'argomento non mi riguarda :D
Il mufuletto é un panino morbido fatto appunto con la semola di grano duro con l'aggiunta dei semi di finocchio o di anice (da noi l'anice viene anche chiamato cimino non chiedetemi perchè) rotolato nella semola il che gli da quell'aria polverosa.
Si mangia caldo condito con olio e sale (e anche tutta un'altra serie di schifezzuole tipo sarde salate, pecorino, origano...pane cunzato insomma o pane a tirichitolla come dice mia nonna Enza).
Siccome però sono anche una gran golosa e per me il panino si associa al salame ho voluto unire l'utile al dilettevole e che salame sia...:D
La ricetta dei mufuletti, su segnalazione di Claudia, l'ho trovata nel blog di Giovanna, quella delle caramelle
La copio e incollo anche qui.
Sono pagnottelle impastate con:

600 farina gialla (rimacinato)
30g lievito di birra,
300g acqua
poco olio
sale
semi di finocchio

Il segreto è quello di impastare a lungo a mano, almeno 30 minuti. Lasciar lievitare l'impasto per 1 ora , formare delle palline e passarle nella farina gialla facendo in modo che ne rimanga uno strato sottile attaccato, lasciar lievitare ancora un'ora. Fare dei tagli non molto profondi con una coltello dalla lama affilata sulle pagnotte e infornare nel forno caldissimo.
Io ho lievemente modificato la quantità di lievito mettendone 10 gr scarsi e al posto dei semi di finocchio ho messi quelli di anice, il cimino appunto.
Inoltre ho spennellato sulle mafalde una mistura di olio e acqua emulsionati oltre ai semi di sesamo.
Ho anche usato ilmio solito accorgimento.
Ho formato i panini e li ho messi a lievitare nel forno spento con un recipiente con acqua calda a piano inferiore.
Ho poi acceso il forno senza aprire lo sportello e ho portato a temperatura (180-200)
Il salame di cioccolata è un must.
Una di quelle merende golose e irrinunciabili.
Una superbomba calorica.
Personalmente uso la ricetta di Babette1960 del forum di Coquinaria e ve la raccomando caldamente, mai mangiato un salame di cioccolata così buono.
Certo leggero non è ma con il fatto che si può conservare in freezer potete anche mangiarne una fettina per volta...sempre se vi riesce :)
Purtroppo in questo momento non posso linkare la ricetta perchè credo che il forum sia in manutenzione.
Però prometto di farlo al più presto.
AGGIORNAMENTO
Coquinaria è tornato disponibile e pertanto vi invito a leggere la ricetta del salame di cioccolato di babette qui
Per quanto mi riguarda la migliore che io abbia mai provato.
In English, please
As you know today is the World Bread Day.
And I'm honouring it with some tipical bread of my Sicily where almost all the bread is made with durum wheat flour, a rough flour that give to the bread the unique smell of mature wheat.
One is called mafalda, is the roll snake-shaped with the surface entirely covered of sesame seeds.
The other one is so called mufuletto a tender roll made widely in my region on this period and for the St Martino feast (11th november).
Here in Italy there are two legends on this saint.
One of this related to the wine and one to the indian summer here is the link to wikipedia.
St. Martino is the patron saint of the wine and...cuckold, I don't know why don't ask me :D
My region early in the morning smells of bread. We have a lot of bakery so this is one of my best memory of my teen period.
You can find some other tipical sicilian bread\brioche here (in wich I've used the no knead method), here and here .
Soooo, this recipe is from another sicilian blog Giovanna di Caramelle non ne voglio più, here is the link, I'll try to translate for you.
Obviously my mafalde were made with the same dough changing the shape and sprinkling surface with an oil\water mix and sesam seeds.
600 gr durum wheat flour
30g natural yeast (you can convert with the quantity of istant yeast according to your habits)
300g warm water
3 tbs olive oil
salt
anise seeds (just 2 ts or less)

Only one is the secret for a perfect roll.
Kneading kneading kneading at least for 30 minutes!
Melt the yeast in the water and then knead the mixture with flour, then add the salt ad oil (never knead the yeast mixture toghether with salt and oil!).
Let the dough become silky and smooth, if your flour needs more water you can add it 'cause the water quantity is up to the flour type.
Let the dough raise till it doubled in volume and shape the rolls.
Mufuletti rolls must be rolled in additional flour just to gain a "dusty" look.
The rolls must raise again for 1 hour in a warm place (not hot) and bake them in the oven at 180-200° C putting into the oven a pan filled with hot water.
And I have a secret.
I put the shaped rolls into the oven not turned on to raise toghether with the hot water pan in the bottom rack.
The after they raised I switch on the oven with rolls in.
Try it!
Unfortunately I can't publish here the chocolate salami recipe because the origin forum is under manteinance.
Sorry.
I'll do a new post for this as soon as possible, I promise...

lunedì 13 ottobre 2008

ap-pestatevi a Trapani




evabbè.
Soffro di manie di protagonismo, lo ammetto.
Io che sono trapanese dentro anche se non faccio altro che rinnegare in continuazione le mie origini mi sento chiamata in causa in prima persona.
Così, appena tornata a casa, mi fiondo in cucina come una forsennata, recupero tutti gli ingredienti al volo (azz non ho il pomodoro fresco!) e mi metto subito all'opera, manco stessi per perdere il treno!

e questo è il pesto alla trapanese (quello vero, eh? da trapanese da innumerevoli generazioni e non me ne voglia Ciccio).
Partendo dal presupposto che il pesto alla trapanese (e il nome lo dice chiaramente) si fa solo a trapani...e qui nasce a anche muore...mi concedo una piccola digressione.

Iniziamo con il dire che quello che tutto il mondo conosce come pesto alla trapanese in realtà viene chiamato da noi "PASTA CU L'AGGHIA" ovvero pasta con l'aglio a sottolineare la preponderanza dell'aglio.

E non è un aglio qualsiasi, ma l'aglio rosso di nubia presidio slow food.
questo qui, per intenderci.

Nubia è una frazione di trapani, tra trapani e marsala, terra strappata al mare e alle saline e terra dove si coltiva l'uva e l'aglio appunto.
L'aglio ha la caratteristica di avere una camicia rossa, spicchi piccoli e sapore particolarmente pungente senza retrogusto di terra (come l'aglio argentino o cinese).


Un'altra prerogativa è quella di non avere uno spicchio unico all'interno del bulbillo ma almeno 3-4 piccoli bulbilli (cosa che puntualmente fa innervosire mia mamma).


Un'altro prerequisito fondamentale per la perfetta riuscita o almeno per un pesto talebano tanto quello dei genovesi è il mortaio.
Noi, a differenza dei genovesi, usiamo un mortaio in legno con pestello in legno.


Il mortaio dopo l'uso non va lavato con il detersivo ma semplicemente con acqua e lasciato asciugare al sole, il che gli conferisce un uso esclusivo per l'Agghia Pistata.
Il primo che mi parla di frullatore o minipimer le prende.

Tornando agli ingredienti i trapanesi hanno l'enorme fortuna di essere nati nella terra dell'oliva nocellara dalla quale si ricava un olio a dir poco strepitoso.
Il che ci mette al riparo da qualsiasi contraffazione.
Ogni anno mio papà me ne porta un paio di bidoni e non c'è storia, è praticamente insostituibile.

La ricetta della MIA famiglia è questa.

- uno spicchio d'aglio per commensale (miii che brutta parola, a testa insomma)
- abbondantissimo basilico fresco
- mandorle pelate e non tostate
- pomodoro spellato...che significa...talebanamente significa pomodoro fresco privato della buccia o al massimo pomodoro di pennola (pomodoro del piennolo per capirsi) oppure pomodoro pelato della mamma :D
- olio di oliva di nocellara
- sale grosso
- pepe

Questione formaggio.
Ora...io mi vergogno a fotografare la mia crosta di pecorino siciliano massaggiato con l'olio di oliva..però quello ci va.
Al limite pecorino romano.

Questione frittura e una chicca.
Una delle cose più buone che accompagnao la pasta con l'aglio sono i pesci fritti, NON LE SARDE MA LE VIOLE MEGLIO CONOSCIUTE COME DONZELLE che vanno semplicemente infarinate e fritte.

Si pescano con la pesca a bolentino e sono buone solo se freschissime.

immagine presa da qui

Un altro degli accompagnamenti classici sono le briciole, mollica di pane raffermo ma non durissimo che viene grattato con la grattugia a fare delle briciole che non vengono tostate ma amalgamante con un pò di olio.
Ovviamente ci vuole il pane siciliano, ovviamente.

ok iniziamo.

Pestare l'aglio nel mortaio fino a ridurlo in crema.

aggiungere le foglie di basilico lavate ed asciugate e il sale grosso che mantiene la brillantezza del verde

ridurre in crema sempre pestando


a questo punto aggiungere le mandorle (ne bastano poche) e continuare a pestare fino a fare una sorta di pasta verdognola



aggiungere il pomodoro e continuare a roteare il pestello per amalgamare il tutto.

Mettere l'olio e continuare ad amalgamare sempre con il pestello.

Regolare di sale e pepe.



e adesso andiamo alla pasta.
Se si deve usare na pasta commerciale, direiche la più gettonata è la mafalda lunga, questa qui

altrimenti gnoccoli (una sorta di spaghettoni cavati...mannaggia a me che ho ripulito dalle foto vecchie e ho cestinato quelli della mamma!) o busiàti uno spaghetto di acqua e farina arrotolato a formare una sorta di lungo fusillo.
ora che ho terminato il mio lunghissimo post talebano vi dico anche che ho trovato un sito commerciale che vende praticamente tutti i prodotti di cui vi ho parlato...il codice genetico no, ovviamente.
:D

Concorso Pesto 2008

Relax ourselves


Non si può sempre soffrire, non si può sempre essere reperibili o stare al lavoro.
No, non si può.
E poi l'aria di ottobre è un'altra cosa, frizzantina al punto giusto, nè troppo freddo nè troppo caldo e quella luce dorata che avvolge ogni cosa mentre l'autunno inizia il suo ingresso trionfale.

Abitando a Roma nord la cosa più semplice da fare è imboccare la Cassia.
E così, per colpa di un cartellone pubblicitario, ci siamo immersi nella splendida campagna viterbese alla ricerca di Soriano nel Cimino.
I monti Cimini sono famosi per le castagne e per le nocciole, seppur allergica alle nocciole potrei vivere di sole castagne.
La comunità montana dei monti Cimini ogni anno organizza sagre, eventi, rievocazioni storiche in tutti i paesi che ne fanno parte
Ecco il cartellone con i programmi

Avevamo già partecipato qualche anno fa ad una sagra della castagna ma non ricordavano dove, Canepina? Vallerano? booohhh...
Così abbiamo scelto Soriano e questo è quel che abbiamo trovato\visto\mangiato

Ah...ovviamente vale la pena.
Lo dico per gli indecisi del prossimo we!

Inoltre una chicca per tutti.
A Soriano oltre alla rievocazione storica medievale, al chiostro di S. Agostino rivivono gli antichi mestieri medievali.
La tintoria, la fabbrica del sapone e delle candele...e...un signore che proprio nella piazzetta vende marmellate fatte con frutti antichi e del bosco.
Marmellate di biricoccola, sorbe, azzeruoli, mele selvatiche, marroni, more, corbezzolo, sambuco...impossibile elencarle tutte.

Questo signore non lo fa per lavoro tanto è vero che l'unico momento dell'anno in cui si può comprare un suo vasetto è proprio la sagra della castagna.
Impossibile resistere...






SAVONAROLAAAAA

Si aspetta l'apertura del corteo storico
Le ultime istruzioni...

si scherza (e c'era chi aveva le caldarroste sotto il mantello)

io li trovo splendidi

Ehi signore che vendi le ghirlande di rafia...ti pare giusto far pagare 3 fili di rafia e 10 fiorellini di plastica 8 euro????
Però siamo state 4 perfette donzelle :D

martedì 7 ottobre 2008

e quant'è bella l'uva fogarina ovvero il panello con l'uva





é da stamattina che litigo con il tubbo.

non c'è niente da fare niente video, pazienza ci ripoverò più tardi, intanto linko questa canzoncina popolare che tanto mi diverte.

Che nervi!
Vabbè

Questa l'ho portata indietro dalla toscana.
Si trova ovunque in questo periodo, nelle pasticcerie come nelle panetterie.
E' la colazione della vendemmia, il dolce più povero che si possa immaginare.
Solo pasta da pane e uva fragola o l'uva da vendemmia.
Sbrigatevi però...sono in ritardo con il pos e l'uva fragola ormai si trova con difficoltà.
E' davvero agli sgoccioli.

Per la pasta
- 750 gr di farina 0
- 1/2 bicchiere di olio a occhio direi 5-6 cucchiai
- 5 cucchiai di zucchero
- sale
- lievito di birra
-acqua q.b ad ottenere un impasto morbido tipo pizza

Per la farcia
- 3 bicchieri di vino rosso + 3 cucchiai colmi di zucchero
- la tradizione vorrebbe i semi di finocchio, io avevo l'anice stellato e quello ho messo nello sciroppo di vino.
- chicchi di uva fragola

Non ho messo la quantità di lievito di birra, ognuno si regoli come crede: lievitazione lenta, lievitino, lievitazione veloce, in camera umida... fate una pasta da pane o pizza morbidina e aggiungete l'olio da ultimo.
Fate lievitare e nel frattempo lavate e staccate i chicchi dell'uva, mescolandoli in una ciotola con un paio di cucchiai di zucchero.

Il vino va fatto ridurre insieme all'anice stellato e allo zucchero fino a che non assume una consistenza sciropposa.

Dividete la pasta a metà.
Stendete ciascun metà ad uno spessore di circa 5 mm, spennellate con lo sciroppo di vino avendo cura di lasciarne abbastanza per spennellare anche la superficie e si aggiunge l'uva, lasciandone qualche chicco da parte.

Si stende poi il secondo strato e si rimbocca la focaccia.
Sulla superficie si rispennella con lo sciroppo e si cosparge con la restante uva.
Lasciatela riposare ancora una ventina di minuti.
In forno a 180° fino a che non è dorata.

giovedì 2 ottobre 2008

dissolvenze e la ricetta sbagliata



Capita.
Capita che una ricetta sia completamente sbagliata.
In tutto intendo, roba da pelle d'oca.
Vero, capita.
Ma capita anche che quella ricetta faccia parte di un pezzo di mondo, il tuo mondo e anche se è sbagliata ha una storia che attraversa i secoli, le distanze e anche gli spazi siderali se vogliamo.

Si perde nelle pieghe di una famiglia semplice.
Una mamma, un papà, tre sorelle e una nonna.
Ah nella storia c'è anche una bambina, anzi due.
Già una nonna ligure, spezzina per l'esattezza...la nonna Santa, zoppicante dalla nascita per la poliomielite e per quanto fragile e mingherlina forte come uno scoglio (non può essere una roccia questa è una storia di gente di mare).

Una donna sola con una figlia e un genero motorista navale, di quelli che bravi così non ne fanno più....Cornuto di Giove!
Una nonna e tre nipoti, tutte femmine che il maschietto se l'è portato via una pallonata quando era ancora nella pancia, capita.
Tre nipoti che per disperazione imparano a cucinare, la disperazione derivata da una madre assolutamente negata per la cucina e imparano quello che sanno dalla nonna.
E la nonna racconta e insegna loro la ricetta sbagliata.
Quella che ha fatto il viaggio di sola andata da La Spezia a Trapani.
Una di quelle nipoti era mia madre e una di quelle bambine sono io.
Solo che anche mia madre ha deciso di fare un viaggio di sola andata e così a me è rimasto il ricordo di un profumo e un'immagine in dissolvenza nella memoria.
Ed è stata questa iniziativa qui che mi ha convinta a cercare chi mi potesse aiutare a ritrovare quel profumo e a ricreare quello scatto fotografico dai contorni sfumati.

Così ho fatto la telefonata ad una delle due ragazze rimaste a custodire i ricordi (non chiedetevi dove sia la nonna Santa, la mia bisnonna era del 1890...).
La telefonata è andata così:
io: "vero che la mamma cucinava bene?"
Zia: "tua mamma era bravissima in cucina"
io: "sai perchè te lo chiedo? perchè ho un ricordo vago di spaghetti con le cozze"
Zia: "ma come fai a ricordare...la pasta che ci ha insegnato la nonna Santa..."
io: "eppure io la ricordo, raccontamela"
Zia: "beh in effetti è una ricetta antica viene da lontano e attraversa l'Italia..."
io: "e allora raccontamela..."
Sguscia le cozze (na' parola penso ma lascio perdere i dettagli tecnici) e le metti a colare su un recipiente per raccogliere il liquido che perderanno.
Nel frattempo scalda un trito di prezzemolo e aglio (e qui il primo errore...il prezzemolo cotto) in un pò d'olio.
Aggiungi le cozze e fai andare un minuto poi aggiungi abbondante concentrato di pomodoro (seeeee vabbè) e sfuma con un dito di vino bianco (pure, ma non si dovrebbe fare prima del pomodoro?).
Dopo il vino aggiungi qualche pomodoro pelato a pezzetti e l'acqua delle cozze.
Lessa la pasta e versala ancora molto al dente nella padella con il sugo di cozze.
Mi raccomando di aggiungere ancora un pò di prezzemolo fresco tritato.

A lei piaceva tanto.
io: "grazie zia" click.
Torno a casa più confusa che persuasa.
I pezzi non combaciavano...mah...vino dopo il pomodoro, concentrato ...bah, prezzemolo cotto boh...però quel profumo di sale e mare continuava ad aggredirmi il naso sempre più prepotente e non so come la foto sbiadita aveva dei contorni nitidi e precisi.
Bah, appunto.



Mentre rimugino squilla il telefono, la zia.
"tesoro te l'ho detto che il vino va dopo il concentrato?"
"si zia, sta tranquilla me l'hai detto"
Ecco, io stasera ho sette anni e ho capito che la ricetta non è sbagliata.
L'ho scritto che ho scoperto il segreto per aprire le cozze?


venerdì 26 settembre 2008

Ma che mi sono messa in testa?




notate niente?
e dai su che si vede, impegnatevi e tenete lo sguardo in su.
Da oggi anche io ho un header tutto mio.
No perchè Bocetta alias la cucina mannara nella vita Giulia mi ha letteralmente abbordata tempo fa...proprio quando mi lamentavo che con gli header sono una schiappa e mi ha mandato questa delizia qui.
Ovviamente io mi sono fatta abbordare volentieri e mi è molto piaciuto che lei sia arrivata a disegnare un header così semplicemente girovagando blandula per il mio blog.
E' così che mi vede ed è stato amore a prima vista!
Sarà quell'aria vagamente anni 50 da supermassaiagirl americana, sarà quel filo di trucco che nella vita non mi posso permettere, io me ne sono innamorata!
E' così che prendono vita i progetti.
Scambio di email prima dell'estate.
Sono mesi quindi che sta lì pronto e con i motori rombanti, sul desktop, e ogni volta mi chiede "quando mi metti? eddai mettimi su...non ti faccio pena?"
Ma io volevo che voi foste tutti tornati dalle vacanze belli pimpanti e attenti anche alle novità.
Partendo "ab ovo" chi è Giulia?
La mamma putativa di Black la taccola, fidanzata con il siepe che ogni tanto tenta di rallegrare il menage a trois facendosi venire gli attacchi anafilattici.
Ma soprattutto è una ragazza intelligente e brava che si è da poco laureata in illustrazione e animazione multimediale.
Vuol dire tante cose ma per noi bloggari semiincalliti che abbiamo cominciato per gioco e poi siamo diventati manici delle foto, dei gadget, dei meme e delle raccolte vuol dire "header".Come lo volete voi, chiedete e vi sarà disegnato.
E' un mondo balordo questo...e secondo me la fantasia, la creatività e lo spirito di iniziativa vanno premiati.
Così ho deciso che si meritava ben più che un banner sulla mia sidebar...un pò per mecenatismo, un pò perchè non posso che ammirare persone come lei, un pò perchè una così che dal niente, da una semplice frase mi costruisce esattamente quel che volevo e ci mette dentro tutte le mie passioni la bici, le mie raccolte di libri, i biberon , i fiori....bah vuol dire che è una tosta!
Insomma sono la sua prima cliente, il suo primo penny di paperone, vorrei essere anche il suo porta fortuna.
Ovviamente da oggi non ho solo un header ho anche un piccolo banner sulla mia sidebar...per il resto rivolgetevi a lei ma attenti a black!

DB challenge a tasty hazard for my teeth







LAVASH CRACKER
Recipe Reference: The Bread Baker's Apprentice: Mastering The Art of Extraordinary Bread, by Peter Reinhart. Ten Speed Press, Berkeley, CA. Copyright 2001. ISBN-10: 1-58008-268-8, ISBN-13: 978-158008-268-6.

Here's a simple formula for making snappy Armenian-style crackers, perfect for breadbaskets, company and kids...

It is similar to the many other Middle Eastern and Northern African flatbreads known by different names, such as mankoush or mannaeesh (Lebanese), barbari (Iranian), khoubiz or khobz (Arabian), aiysh (Egyptian), kesret and mella (Tunisian), pide or pita (Turkish), and pideh (Armenian).

The main difference between these breads is either how thick or thin the dough is rolled out, or the type of oven in which they are baked (or on which they are baked, as many of these breads are cooked on stones or red-hot pans with a convex surface)...

The key to a crisp lavash,...is to roll out the dough paper-thin.

The sheet can be cut into crackers in advance or snapped into shards after baking. The shards make a nice presentation when arranged in baskets.

Makes 1 sheet pan of crackers*

1 1/2 cups (6.75 oz) unbleached bread flour or gluten free flour blend (If you use a blend without xanthan gum, add 1 tsp xanthan or guar gum to the recipe)
* 1/2 tsp (.13 oz) salt
* 1/2 tsp (.055 oz) instant yeast
* 1 Tb (.75 oz) agave syrup or sugar
* 1 Tb (.5 oz) vegetable oil
* 1/3 to 1/2 cup + 2 Tb (3 to 4 oz) water, at room temperature
* Poppy seeds, sesame seeds, paprika, cumin seeds, caraway seeds, or kosher salt for toppings

1. In a mixing bowl, stir together the flour, salt yeast, agave, oil, and just enough water to bring everything together into a ball. You may not need the full 1/2 cup + 2 Tb of water, but be prepared to use it all if needed.

2. For Non Gluten Free Cracker Dough:
Sprinkle some flour on the counter and transfer the dough to the counter. Knead for about 10 minutes, or until the ingredients are evenly distributed. The dough should pass the windowpane test (see http://www.wikihow.com/Determine-if-Bre … ong-Enough for a discription of this) and register 77 degrees to 81 degrees Fahrenheit.

The dough should be firmer than French bread dough, but not quite as firm as bagel dough (what I call medium-firm dough), satiny to the touch, not tacky, and supple enough to stretch when pulled.
Lightly oil a bowl and transfer the dough to the bowl, rolling it around to coat it with oil. Cover the bowl with plastic wrap.

or2. For Gluten Free Cracker Dough:
The dough should be firmer than French bread dough, but not quite as firm as bagel dough (what I call medium-firm dough), and slightly tacky.
Lightly oil a bowl and transfer the dough to the bowl, rolling it around to coat it with oil.
Cover the bowl with plastic wrap.3. Ferment at room temperature for 90 minutes, or until the dough doubles in size. (You can also retard the dough overnight in the refrigerator immediately after kneading or mixing).

4. For Non Gluten Free Cracker Dough:
Mist the counter lightly with spray oil and transfer the dough to the counter.
Press the dough into a square with your hand and dust the top of the dough lightly with flour. Roll it out with a rolling pin into a paper thin sheet about 15 inches by 12 inches.
You may have to stop from time to time so that the gluten can relax.
At these times, lift the dough from the counter and wave it a little, and then lay it back down. Cover it with a towel or plastic wrap while it relaxes.
When it is the desired thinness, let the dough relax for 5 minutes.
Line a sheet pan with baking parchment.
Carefully lift the sheet of dough and lay it on the parchment.
If it overlaps the edge of the pan, snip off the excess with scissors.

or4. For Gluten Free Cracker Dough:
Lay out two sheets of parchment paper.
Divide the cracker dough in half and then sandwich the dough between the two sheets of parchment.
Roll out the dough until it is a paper thin sheet about 15 inches by 12 inches.
Slowly peel away the top layer of parchment paper.
Then set the bottom layer of parchment paper with the cracker dough on it onto a baking sheet.


5. Preheat the oven to 350 degrees Fahrenheit with the oven rack on the middle shelf.
Mist the top of the dough with water and sprinkle a covering of seeds or spices on the dough (such as alternating rows of poppy seeds, sesame seeds, paprika, cumin seeds, caraway seeds, kosher or pretzel salt, etc.) Be careful with spices and salt - a little goes a long way.

If you want to precut the cracker, use a pizza cutter (rolling blade) and cut diamonds or rectangles in the dough.
You do not need to separate the pieces, as they will snap apart after baking.
If you want to make shards, bake the sheet of dough without cutting it first.

5. Bake for 15 to 20 minutes, or until the crackers begin to brown evenly across the top (the time will depend on how thinly and evenly you rolled the dough).

6. When the crackers are baked, remove the pan from the oven and let them cool in the pan for about 10 minutes.
You can then snap them apart or snap off shards and serve.


MY TWO CENTS

As non celiac I was very worried about making a dough with a gluten free flour mix, that was a little bit expensive too.
For 1 kg I've payed almost 7 euro!!!

I didn't find the gum and this improved my concerns.

Last but not least here we have istant yeast and fresh yeast being not so confident with the istant one I've prefered use the fresh one adapting the dose to my experience.

What a big mistake!

I've not thought about the gluten free flour so the dough punished me and it didn't arise althought I've waiting for it for almost 3 hours.

Ok, I'm KO!

But I've lost the battle not the war! and I'm a warrior....

Soooo...did you read????

The key to a crisp lavash,...is to roll out the dough paper-thin.

But...where damn is my rolling-pin???
It doesn't matter :D
May I introduce you one of the best white wine from my region?
The sicily.


This is the best I achieved from my dough but...it won't be enough unfortunately.


I have to thank for the rest of my life the DB challenge, those are my findings simply open my kitchen cupboard.

jars and jars of spices and herbes
Some of them lost there 3 years ago!!!
Since my house moving...what a shame.


And I'm proud to my fresh herbs too.
In this shot I'm showing you sage, rosemary and marjoram



my crackers didn't arise even in the oven and had a beautiful bronish color so I was a little be more hopeful and wait till they were slightly warm to break into the double circle.

It works perfectly as you know!
And the smell has called my children going around the oven like little sharks.


As dip I've used two vegetable preserves.

One of sweet peppers yellow and red in colours and a red onion preserve dressed up with some drops of balsamic vinegar and made more tasty using the salt you've see above one of the best culinary gift I've ever received.

During this passionate year in my kitchen I experimented some tips making preserves, all kind of preserves.

It is mandatory they have a brief boiling and rest over night.
This help to tasty the sugar and melt all the flavours.

On the next day you can cook your preserve and put into sterilized jar or use fresh as dips.

For the peppers I've sliced finely the peppers washed and dried.
Put in a deep pan toghether with a red hot chilli peppers of more if you like, two tbs of white vinegar and the half in amount of sugar and put on the flame for a brief boil.

Rest for overnight and then boil to thickness, put in sterilized jar.
Usually I use this preserve with tasty cheese or bolied meat (but never say this to a veggie!)

The red onion preserve.
Put the sliced red onion in a deep pan toghether with a laurel leaf, two tbs of white vinegar or balsamic one as I made, half in amount of sugar and some pepper.
As I use this as dip I've add some salt fumeè.



the result?
A wonderful taste but hard like a stone.
Please someone call my dentist!

Anyway I'm convinced that something worked wrong so I'm going to test it again using both flours and roll my dough thinner.

I must thanks Shellyfish and Natalie our host for this month.

Don't forget to take a look of the other wonderful creations on DB Blogroll on my sidebar.
We are many people but we are funny and all of us has felt in love with this great idea of DB challenge.

Looking forward next challenge.
Enza