martedì 23 settembre 2008

lenzuola al sole





Raccolgo un invito che mi è stato fatto da Sunnypam che è quello di rispolverare dalla soffitta dei ricordi un sapore che sappia di nostalgia, di casa, di lenzuola stese al sole.

La fortuna di avere come interesse la cucina è che puoi riprodurre e portare con te i sapori che ti sono cari.
Non tutti, ovviamente ma buona parte ed è già qualcosa.

Leggendo il post di Paoletta mi ha aggredito prepotentemente il profumo dei panifici al mattino.
Profumo di pane certo, di sesamo e di brioche.

Da lì sono stata teletrasportata al panificio Oddo, quello di Porta Ossuna e a quelle mattine d'inverno in cui noi della sezione C Liceo Classico Ximenes andavamo in palestra al porto peschereccio

Vi presento il liceo Classico Leonardo Ximenes



Nel tragitto la fermata al panificio era un obbligo morale e la treccina con lo zucchero era gettonatissima e ti credo, costava 150 lire.
Ma i panifici a trapani ti coccolano non poco.
I classici timballi di pasta al forno ad esempio.
A ora di pranzo c'è la fila.



E da Porta Ossuna si infilava una tramontana gelida che sapeva di mare in tempesta.
Se mia sorella legge una cosa del genere mi prenderà in giro per una vita perchè per un trapanese il varco a mare di Porta Ossuna significa prevalentemente sorci grossi come gatti! :D


Ma anche pescatori che nei malaseni riparano le reti.

E poi io sono una romanticona e la cosa bella dei ricordi è che il brutto viene rimosso, non credete?

Affiora il nonno Mimmo che ci comprava le treccine prima di andare al mare.
E che buone che erano nonostante la sabbia!

E adesso sono io che le compro alle mie bambine, loro in macchina con il costumino addosso e via tutti in spiaggia.
Ma ogni volta che apro l'incarto un sospiro scappa sempre pensando a quel nonno burbero ma tanto amato.

La ricetta di Paoletta, già perfetta, ha subito però alcune modifiche.

Ecco la lista degli ingredienti.

150 g di farina 00

350 g di farina 0

340 ml di buttermilk

75 gr di zucchero

40 gr di burro

5 gr di sale

5 gr di lievito di birra fresco

Innanzitutto trovandomi un'enorme quantità di latticello in frigo ho sostituito il liquido con il latticello tiepido.
Il che mi ha permesso di ridurre significativamete la quantità del burro (non avevo lo strutto).
Ho impastato tutti gli ingredienti tranne il burro che ho aggiunto per ultimo.
Messo a lievitare a temperatura ambiente, ci ha messo circa 3 ore.
Di solito io reimpasto e faccio fare una seconda lievitazione e il tempo di raddoppio sarà notevolmente ridotto.

nella prima lievitazione ho fatto le pieghe del primo tipo di Adriano e al secondo round le pieghe del secondo tipo

Paoletta usa una dose di lievito di circa 13 gr per 500 gr di farina che io ho praticamente dimezzato.
Nella mia esperienza so che per un impasto non troppo pesante basta questa quantità.
Ha lievitato perfettamente in 3 ore a temperatura ambiente

Inoltre ho usato il mio solito metodo.

Non avendo un forno a vapore nè uno combinato di solito uso questo metodo per ottenere morbidezza e la "pellicina".

Una volta formate le treccine le metto in una placca rivestita di carta da forno, spennello con una miscela di latte e tuorlo e lascio lievitare nel forno spento nel quale ho sistemato la leccarda piena di acqua calda.

Aspetto che abbiano iniziato la lievitazione e dopo un pò accendo il forno a 180° modalità statica.
Insomma la cottura parte dal forno freddo.
Avendolo scritto e descritto con parole mie so di non essermi spiegata bene, scusate.

Confermo.
Sono quelle del panificio, Oddo of course.
Grazie Paoletta.

24 commenti:

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

mmmhhh che voglia che mi fai venire... ma dove lo trovo il buttermilk? credi che sia di facile reperibilità?

le bimbe? sempre con la febbre? le consoli con queste delizie...

bocetta ha detto...

mamma mia che fame golosa che mi metti...e con l'influenza intestinale che mi ritrovo nemmeno posso appagarla :(
ti è arrivata la mail!? Appena mi dai il via tu partiamo!sono pronta,anzi ti mando il resto và ;P

Unknown ha detto...

non capisco perchè mi sia sfuggito questo salto indietro nel tempo
Enza, grazie mi facisti sentiri lu ciavuru perchè palermo, trapani o messina pane e affini buonissimi sono!
***

Anonimo ha detto...

non so se sia più una questione climatica o cos'altro, certo è che in questo periodo ho sempre più fame e certo è che con queste trecce golose io ci farei il bis, il tris e via dicendo :-)
che bello incantarsi per un attimo nei profumi dei propri ricordi e rimaterializzarli per sentirsi ancora a casa!

Fra ha detto...

E ci credo che quelle treccine sono un ricordo indelebile...assolutamente deliziose!
Un bacio
Fra

Aiuolik ha detto...

Bello questo post dei ricordi! E le treccine devono essere buonissime!

Ciaoo,
Aiuolik

Giorgia ha detto...

buone, buone. io mi ero già innamorata delle brioscine di moscerino, che ripropongo ad ogni piè sospinto. adesso è arrivata l'ora delle tue...

Anonimo ha detto...

enza, ora che ci faccio caso, non so com'è ma i tuoi post, il mio pc, li visualizza con 2 giorni di ritardo:-(
qualcuno sa spiegarmi il perchè?

cuochetta ha detto...

Ciao mammina...
mi spiace leggere che siete "raffreddadi"... ussignur che disdetta! Ma con sto freddo e tempo ballerino non poteva essere diversamente...

A parte che lo sai che ogni post su Trapani io lo "giro" a papà... a me di panificio trapanese nel cuore c'è il POLLINA... mentre ricordo ancora le treccine di zucchero che ci compravamo a SanVitoLoCapo prima di fuggire in spiaggia... ho ancora il sapore in bocca!

Baci e grazieeeee
Anna

Patrizia ha detto...

Sono in arrivo dal tuo commento sul mio post, già con un brivodo alla schiena ed ora il brivido continua, mi hai ricordato la stessa cosa, identica, ma in Calabria, il piccolo forno vicino a scuola che sfornava brioscine con lo zucchero sopra, e che erano caldissime, ricordoche comprandole per la merenda delle 10, mi ci riscaldavo le mani, che faceva freddo e il profumo!!!ed erano talmente soffici!!!! che bella ricetta, me la devo proprio segnare. Piacerà ai miei bimbi????

ps: mi dispiace per il brutto ricordo di Parigi.

Con affetto Mariluna

fiordisale ha detto...

bello questo post ricordoso, perchè non mandi il link al cavoletto?
una domanda, giusto per non ammattire, ma se uno il latticello non lo trova cheffà?
:))))))
ciao tesorerrima

enza ha detto...

rispondo random.
il latticello.
se non lo trovi fai la ricetta di paoletta, of course!
la mia era solo una prova legata al fatto che me ne ritrovo due litri in frigo.
Oppure trovi un'azienda agricola che venda latte crudo o meglio ancora un caseificio e gli chiedi il siero di scarto di lavorazione del burro.
Ti guarderanno come una matta però loro lo buttano e non sanno che quello è il buttermilk.
oppure vai al todis e prendi il altte fermentato, da qualche parte c'è anche la scritta buttermilk e la mia amica natalia mi ha detto che se lo assaggi ha lo stesso identico sapore.
il latticello da una particolare morbidezza agli impasti se usato al posto dei liquidi, inoltre non è grasso e ti permette allo stesso tempo di ridurre la quantità degli ingredienti grassi (come in questo caso che ho ridotto della metà il burro).

non ho ancora provato ad eliminare i grassi del tutto, ma com'è difficile disancorarsi dai retaggi!

per il resto...gi...ho letto di cavoletto e mi piace moltissimo l'idea tanto che ho alzato il telefono e ho chiamato la sorella di mia mamma.
ma questa è un'altra storia e ne parlerò (forse) in un post.

sul pesto...vorrei un chiarimento...ma il pesto lo dobbiamo fare alternativo o posso postare le mie reginette con il pesto alla trapanese?

Paoletta S. ha detto...

Enza, bellissime!!
E m'hai fatto ricordare di quando io invece, all'uscita di scuola, sentivo il profumo della pizza bianca ed era tutta una corsa a prenderla :))
Mi piace l'idea del latticello, ne ho giusto un poco in freezer di quando ho fatto il burro ;)

fiordisale ha detto...

Enza ma io il latte crudo già lo compro! come faccio a farne latticello? o posso usarlo così?
sul pesto puoi mandare quante ricette vuoi, sia link di vecchi post sia di nuove invenzioni, gli ingredienti sono a piacere.
è ovvio che uno più ricette posta e più probabilità ha...
Sono sicura che se e quando ti cimenterai in un post di una ricetta del ricordo sarà qualcosa di unico... FALLO! (è un ordine!)
:-)

emilia ha detto...

E ci credo che quelle treccine non si dimenticano, devono essere deliziose !
Siete guarite ? Buon fine settimana Enza, un bacio.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Saretta ha detto...

Enza mannaggia leggo solo ora!Ed ho una lacrima di commozione per il racconto che sa di sapori genuini...anch'io ho certi ricordi d'infanzia legati ai sapori e profumi!!
E tu sei eccezionale a riproporle alle piccole!
bacioni

Unknown ha detto...

Da come le hai descritte, veramente evocano ricordi nostalgici, ma dolcissimi. Sembra di sentirne il profumo ed il sapore...perfette da preparare la domenica mattina con una bella cioccolata e tanta calma che non c'è il resto della settimana...grazie x questa splendida ricettina!! Un bacio

enza ha detto...

gì mi sono espressa con i piedi come al solito.
Volevo dire che di solito i caseifici hanno il latticello.
la storia del latte crudo mi è scappata dalle falangi perchè la mia fonte di latticello è la stessa del latte crudo essendo annesso un piccolo caseificio.

Moscerino ha detto...

ciao tesoro! la sfida db mi ha fatto ridere un sacco! e queste te le invidio moltissimo. anche per me sono un sapore dell'infanzia, praticamente i soli dolci che mi fossero permessi da bambina. da quando le ha fatte Paoletta non vedo l'ora di replicarle anche io, ma per ora mi manca il tempo per i lievitati. adesso ad esempio torno a lavorare...di domenica! mi vien da piangere...

Anonimo ha detto...

che buone che sono! le ho già fatte 2 volte e sono state strepitose!
direi che anche queste rientrano a pieno titolo tra gli "alimenti che creano dipendenza".
dipendenza perchè riportano la mente a dei ricordi che si richiamano volentieri e dipendenza da gusto per rievocare certe sensazioni e certe emozioni che rivivresti sempre con lo stesso piacere;-)

Anonimo ha detto...

Che bello il tuo blog, mi fa rivivere tanti bei momenti, tanti ricordi... sarà che anche io sono di trapani ma trovare termini come busiate, malaseno, porta Ossuna etc. mi riempie di gioia :)
...x non parlare delle treccine poi!!!

piedozzino ha detto...

oddio che emozione!
pensa che alla veneranda età di 27 anni mio padre me le compra ancora prima di andare a mare (come testimonia il mio diario siciliano sul blog..)!

Anonimo ha detto...

cara Enza, ho provato quelle di Paoletta, buonissime ma, non proprio uguali a quelle della pasticceria Capriccio di San Vito lo Capo. Ho lasciato il cuore là. Adesso provo anche la tua. Vado ora ora a comprare il latte crudo in fattoria. Baci e grazie.