Immagine tratta da http://www.fiordisale.it/
Io non ho parole, semplicemente copio e incollo il post di questa mamma.
L'originale lo trovate a questo indirizzo http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html e girando per il suo blog vi potete fare un'idea di chi sia questa persona
Ovviamente il carrefour non mi vedrà nemmeno dipinta in cartolina, ovviamente racconterò questa storia a chiunque mi capiti a tiro e sempre ovviamente questo succederà a tutti quelli che passeranno di qui.
Migliaia di clienti persi, così in un niente.
Tra i commenti al post di black cat qualcuno parlava della potenza della rete, appunto.
IMBECILLI
Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago
Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.
Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:
• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”
Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.
Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.
Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.
Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.
Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.
Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.
Ho pianto. Dal dolore.
Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:
-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.
Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.
Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.
Firma.
12 commenti:
Imbecilli è poco, non ci sono parole per definire certe persone, io le cancellerei dalla faccia della terra. Mi dispiace per il piccolo, quando ho letto la lettera della sua mamma mi sono commossa, mi sarebbe piaciuto essere li per poter dare un pugno a quelle bestie che si reputano umani.
Un bacione al piccolo e un grosso abbraccio alla sua mamma.
Ciao Mara
davvero da non credere...sembrano tutti belli e buoni....ma...come dico io...c'è tanta cattiveria...sono senza parole
Annamaria
Io penso che la colpa non sia della Carrefour azienda ma delle singole persone coinvolte nel bruttissimo caso e che hanno mancato totalmente di professionalità, umanità, educazione. Tantopiù qualità (di cui evidentemente sono molto carenti) da utilizzare quando si ha a che fare con dei bambini.
Certo che comunque l'azienda dovrebbe quantomeno scusarsi con mamma e bambino e prendere una posizione intransigente con quegli imbecilli.
Questa storia veramente mi spezza il cuore! E' incredibile come il genere umano regressa invece di migliorare... Credo che la Carrefour si debbe scusare perche' direttamente responsabile di aver messo a contatto con i bambini persone completamente incopetenti e della peggior specie...
una manica di idioti....
non dovrebbero più fare lavorare certa gente....
Già la terza volta che commento questa vergognosa vicenda...
Penso anch'io che si tratti della responsabilità delle singole persone che dovrebbero fare un bel esame di coscienza.
All'idiozia e cattiveria umana non c'è limite..
Ho letto ieri il post sul blog di fiordisale. Davvero scandaloso. Anch'io ho raccontato il fatto a molte persone e anch'io da oggi non metterò più piede in un qualsiasi punto vendita della Carrefour. E' vero la responsabilità è delle singole persone ma la direzione è responsabile per chi assume e per la loro mancanza di professionalità!
Mamma mia che storia triste. Triste e' il comportamento di quelle presunte persone. Dico presunte perche' persone proprio non sono. Mi sono immedesimata e ho sofferto. Brava la mamma che ha divulgato la mail e brava tu Enza. Un bacio :)
è davvero tristissimo! sono dell'idea che boicottare la carrefour però non risolva la situazione... Ovviamente la società deve intervenire però! perchè la magliettina stampata implica una responsabilità anche sulle azioni dei propri dipendenti!
io mi stringo all'abbraccio collettivo che stiamo dando a questa mamma e al suo bimbo! spero che ottengano giustizia, e soprattutto spero che da oggi in poi incontrino solo persone con una sensibilità umana, invece che microbica!
Buongiorno Enza, non potevamo essere indifferenti al grido di una mamma e non solo anche a quelle mamme che non hanno il coraggio di denunciare, questa nostra solidarietà mi commuove e dà sicuramente forza per andar fino infondo. Buona giornata
qualche istante fa tremavo di rabbia ma ora sono affranta ed in lacrime per la sofferenza inferta al bimbo ed alla sua mamma.
in famiglia ho una zia con la sindrome di down ed un fratello con una forma particolare di autismo.
potete immaginare il mio stato d'animo...
non c'è limite all'idiozia, almeno fino a quando non punteremo i piedi e faremo sentire la nostra voce.
copio ed incollo anche da me, perchè si sappia che razza di gente c'è in giro!!!
mi ha segnalato la cosa un nostro amico che ha un figlio autistico.
un abbraccio
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