lunedì 23 febbraio 2009

Studio (quasi) randomizzato in (quasi) doppio cieco















La definizione proviene da Wikipedia "...Uno studio randomizzato in doppio cieco è uno studio scientifico prospettico teso a valutare le effettive azioni di un dato farmaco o di una terapia in genere.
La particolarità di questo sistema di valutazione sta nel fatto che né il paziente né il medico conoscono la natura del farmaco effettivamente somministrato. Si differenzia quindi dallo studio "in cieco", dove solo il paziente è all'oscuro del trattamento cui è sottoposto, e dallo studio in triplo cieco, dove anche lo statistico che elabora i dati non può associare un gruppo a un dato farmaco.
Lo scopo di tale metodo è quello di evitare che i risultati della ricerca vengano influenzati a priori non solo dal condizionamento del paziente ma da quello dello stesso medico che sta effettuando la ricerca..."

Si lo so non è semplice da capire, però rende l'idea di quanto mi è venuto da pensare vedendo contemporaneamente il post di FrancescaV e quello di Paoletta.
Volendo applicarela definizione medica all'esperimento culinario bisogna partire da una semplicissima considerazione, la croce e delizia delle castagnole, dolce fritto tipico del centro Italia, è la consistenza.
Dovrebbero essere morbide e non secche, panose al punto giusto, umide all'interno ma ben cotte insomma una sfida infinita.
E allora c'è bisogno di due versioni a confronto con assaggiatori in cieco, che non sappiano quale delle due versioni stanno assaggiando questo per raggiungere il massimo dell'obiettività.
Più chiaro, no?
Per il momento i miei quattro assaggiatori cecati hanno trovato le castagnole con la ricotta molto buone, non sappiamo ancora se più buone di quelle senza, visto che in questo caso si tratterebbe di un esperimento in fase II (case controlled study) che rimando a martedì quando assaggeranno entrambi.
Parlando così mi sento come Bressanini ehehehe.
Tutto questo per dire che ho provato la versione di Paoletta che ho seguito anche nelle virgole, eccezion fatta per l'aggiunta di un paio di cucchiai di Passito di Pantelleria.
Correzione che raccomando vivamente.
La dieta?
Eddai ma quante calorie avrà una castagnola?
La ricetta ve la copio pari pari...
Castagnole di Nazareno Lavini (chef) dal Blog di Paoletta www.aniceecannella.blogspot.com

50 gr. di burro
150 gr. di zucchero
buccia di 1 limone ed 1 arancia grattugiate
300 gr. di ricotta romana
5 rossi d'uovo500 gr. di farina
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito
150 gr. di latte
aggiunta personale: 3 cucchiai di Passito di Pantelleria

zucchero al velo quanto basta

Amalgamare gli ingredienti (tutti a temperatura ambiente) nell'ordine sopra riportato. Lavorare poco. Fare delle palline come se si volesse ottenere degli gnocchi e friggere in olio do arachide profondo e ben caldo.

Rotolare nello zucchero al velo.

NOTE: Io prendevo dei grossi pezzi di impasto e formavo dei cordoncini che rotolavo man mano sulla tavola spolverata di farina, tagliavo a tocchetti e arrotondavo a pallina, poco più grossa di una noce.
Io ho fatto lo stesso, sono venute benissimo!

domenica 15 febbraio 2009

Rari fritti


Rari perchè mi sono accorta di non aver molto da dire sul fritto.
In realtà non è che si frigga molto in questa casa.

Anzi direi che si frigge due volte l'anno.
A S. Lucia per le arancine e a carnevale.
Purtroppo per i motivi che sapete non ho potuto friggere niente...magari se ne può parlare mercoledì delle ceneri :))

Però non mi va di far passare il tutto sotto silenzio.
Così ho spulciato il blog e trovato quel che cercavo.

E per fritti da urlo vi consiglio di fare una visitina a Paoletta lei è bravissima in tutto ma per me con i lievitati fritti ha una marcia in più.

Come tutti i toscani del resto, anche perchè queste ricette provengono direttamente dal mio breve e intenso soggiorno toscano.

Come dimenticarmene?


bomboloni con la crema

-500 gr di farina mista 00 e manitoba
-150 gr di zucchero
-80 gr di burro ammorbidito
-1 pizzico di sale
-250 ml di latte e acqua
-1 panetto da 25 gr di lievito di birra
-crema pasticcera per farcire

Intiepidire il liquido e sciogliere il lievito insieme ad un paio di pugni di farina e a un cucchiaio di zucchero e far riposare per almeno 20 minuti o fino a che non si sia formata una spssa schiuma in superficie.
Aggiungere il lievitino alla restante farina mescolata con il sale e impastare fino ad ottenere un impasto di consistenza morbida a cui aggiungere il burro.
Impastare (più si impasta e meglio è) con il burro e mettere a lievitare fino a raddoppio.
Stendere la pasta con il mattarello fino allo spessore di circa 1 cm, tagliarla con un bicchiere e metterla a lievitare per circa 1 ora o comunque fino a quando vedrete i cerchi di pasta gonfi (ma non troppo).
Friggere in olio non troppo caldo, farcire con la crema e rotolare le bombe nello zucchero.

cenci fritti con la crema.

-200 gr farina 00

- 1 cucchiaio e mezzo di zucchero semolato

- 4 cucchiai di rhum chiaro (ma va bene anche la grappa)

-2 uova intere

-un pizzico di sale

-una noce di burro

-un angolino di lievito di birra o poco più (diciamo 5 gr)

-scorza grattuggiata di un'arancia

Impastare il tutto fino ad ottenere una pasta elastica che si stacca facilmente dal piano di lavoro e dalle mani. mettere a lievitare chiusa dento un sacchetto di nylon o dove volete voi.

Mezz'ora prima di friggere rovesciare la pasta sul piano infarinato e abbassarla con il mattarello facendo una sfoglia alta un paio di mm (non troppo sottile mi raccomando), tagliare con la rotella dentata a losanghe e lasciar riposare. nel frattempo scaldare l'olio e friggerli per immersione. siringare le bollone che si formano con la crema pasticcera.

La mia ricetta?

-3 tuorli

-150 gr di zucchero

-45 gr di farina

-un pizzico di sale

-500 ml di latte

-aroma (vaniglia, limone, arancia...)

I tuorli non vanno montati ma semplicemente mescolati con lo zucchero. poi si aggiunge la farina e si mescola e poi il latte bollente a stemperare il tutto. sul fornellino piccolo a fuoco bassissimo fino ad addensamento mescolando di tanto in tanto.

Oltre a questo, ma senza foto, ci sono le frittelle di riso.

Frittelle di riso

-200 gr di riso originario e comunque di riso a chicco piccolo
-6 cucchiai di zucchero
- 150 gr di farina
-un uovo grande o due uova piccole
-1 panetto di lievito di birra
-scorza grattugiata di limone.
-1 bicchierino di liquore grappa o vin santo
-1 litro circa di latte meno si più no
-1 pizzico di sale

far cuocere il riso nel latte con la scorza di limone intera 3 cucchiai di zucchero e il sale fino ad ottenere una specie di risotto.
battere le uova con lo zucchero rimanente la farina e il lievito e aggiungere al composto di riso e amalgamare il tutto con la scorza di limone grattuggiata e il liquore, far riposare per un paio di ore e poi friggere a cucchiaiate.
cospargere le frittelle di zucchero semolato.

mercoledì 11 febbraio 2009

momentaneamente fuori dalla cucina...torno subito


Si, sono a dieta.
Una di quelle che non lascia scampo e costringe a non mettere piede in cucina.
Ma una dieta efficace a quanto pare.

Questo, insieme all'ammucchiarsi degli impegni, è il motivo della mia latitanza spero vogliate comprendere.
Ciò non toglie aver la possibilità di parlar d'altro.
Di design per esempio.
Devo dire che lo spunto me lo ha dato Marzia/Adrenalina

Quello che vedete è il risultato di 20 minuti di puro divertimento notturno, protagonisti io e mio marito.
In realtà tutto parte da due mie colleghe, impazzite per gli stickers di Nouvelles Images.
E' bastato un giro nel sito per innamorarmene a prima vista.

E così è partita la caccia allo sticker, perchè non è poi così facile trovarli in Italia.
I due siti italiani che effettuano la vendita on line non è che abbiano proprio tutto l'assortimento...

E invece...sorpresa...gli stickers si possono acquistare da Leroy Merlin!!!!
E a prezzi nemmeno troppo alti.

Diciamo che l'albero che vedete è costato circa 17 euro.
Purtroppo la foto non è tra le migliori però a mia discolpa c'è che sono le 7 del mattino e che devo scappare alla velocità della luce.
Sono anche piovute farfalle e nuvole rosa in camera delle bambine e non si sa come sono apparse delle enormi ciliege sui pensili della cucina.

Vado al lavoro più contenta.

La dieta?
Ah si....-4 chili.

venerdì 30 gennaio 2009

DB January Challenge: Sleeping Beauty and Stars






When Natalia told me about this challenge I was glad, anything is simple like tuile.
I've still made tuile (as you can see here) and I love this cookie so much.

But...having three children (going to school and then to swimming pool and baby parties), a stressing full-time work and a husband everything is difficult and hard to do, tuile too of course.

So these are my "last minute" tuile.
I've made on date but singing lullaby to my children I felt asleep like Sleeping Beauty (one of my daughter's favourite princess) I apologize.
Being so simple I've tried to play with shapes and thinking on it I've reproduced one of Christmas decoration I've brought from Crate and Barrel in Chicago.
I didn't use any kind of stencil just cut with a cookie cutter star shaped when half-cooked and put into the oven again to brownish borders.
One of amusing idea would be cutting cookies in tangram shapes, it can be a funny play for children and breakfast (and adult too).

As dip, we're on winter here in Italy and I choose something I adore: pear (I've used a variety so called Decana) stuffed in a teaspoon of butter and Demerara and flamed with Passito di Pantelleria a very particular liquorous and sweet wine perfect for dessert.
It remember Ice wine and it's produced in a small island of Sicily called Pantelleria only from zibibbo white grapes.

This month's challenge is brought to us by Karen of Bake My Day and Zorra of 1x umruehren bitte aka Kochtopf. They have chosen Tuiles from The Chocolate Book by Angélique Schmeink and Nougatine and Chocolate Tuiles from Michel Roux.

Recipe:
Yields: 20 small butterflies/6 large (butterflies are just an example)
Preparation time batter 10 minutes, waiting time 30 minutes, baking time: 5-10 minutes per batch

65 grams / ¼ cup / 2.3 ounces softened butter (not melted but soft)

60 grams / ½ cup / 2.1 ounces sifted confectioner’s sugar1 sachet vanilla sugar (7 grams or substitute with a dash of vanilla extract)

2 large egg whites (slightly whisked with a fork)

65 grams / 1/2 cup / 2.3 ounces sifted all purpose flour

1 table spoon cocoa powder/or food coloring of choice

Butter/spray to grease baking sheet

Oven: 180C / 350F

Using a hand whisk or a stand mixer fitted with the paddle (low speed) and cream butter, sugar and vanilla to a paste.
Keep stirring while you gradually add the egg whites.
Continue to add the flour in small batches and stir to achieve a homogeneous and smooth batter/paste.
Be careful to not overmix.
Cover the bowl with plastic wrap and chill in the fridge for at least 30 minutes to firm up.
(This batter will keep in the fridge for up to a week, take it out 30 minutes before you plan to use it).
Line a baking sheet with parchment paper or grease with either butter/spray and chill in the fridge for at least 15 minutes.
This will help spread the batter more easily if using a stencil/cardboard template such as the butterfly.
Press the stencil on the bakingsheet and use an off sided spatula to spread batter.
Leave some room in between your shapes.
Mix a small part of the batter with the cocoa and a few drops of warm water until evenly colored. Use this colored batter in a paper piping bag and proceed to pipe decorations on the wings and body of the butterfly.
Bake butterflies in a preheated oven (180C/350F) for about 5-10 minutes or until the edges turn golden brown.
Immediately release from bakingsheet and proceed to shape/bend the cookies in the desired shape.
These cookies have to be shaped when still warm, you might want to bake a small amount at a time or maybe put them in the oven to warm them up again.
(Haven’t tried that).
Or: place a bakingsheet toward the front of the warm oven, leaving the door half open.
The warmth will keep the cookies malleable.
If you don’t want to do stencil shapes, you might want to transfer the batter into a piping bag fitted with a small plain tip. Pipe the desired shapes and bake. Shape immediately after baking using for instance a rolling pin, a broom handle, cups, cones….

giovedì 22 gennaio 2009

classic evolution



Evoluzione del classico.
O meglio una delle mie risposte alla domanda che ci faccio con le meringhe.
Sarà solo una mia opinione ma le meringhe così da sole dopo un pò vengono a noia.
E così diventa una bella lotta, come impiegarle dato che già di per se sono particolarmente dolci?
In questo caso mi è venuto in mente il mont blanc, un vero e proprio classico.
Io l'ho soltanto personalizzato un pò e il primo che parla di rivisitazione, parola che detesto, finisce dietro la lavagna in ginocchio sui ceci.
Ho inserito una base di gelatina al passito di pantelleria all'interno della quale ho messo una castagna lessata intera.

Ovviamente la dose di zucchero va commisurata ai propri gusti il che facilita il lavoro del dentista e lo rende simpatico anche a chi non ama i dolci troppo dolci, appunto.
Non è difficile da fare ed in versione monoporzione è anche elegante e adatto ad una cena.
Si lo so lo so pelare le castagne è una gran fatica, ma non lo è se le castagne le comprate secche o precotte.
Ce ne sono di buonissime e naturali senza aggiunta di conservanti di alcun tipo.
Poi per gli irriducibili c'è questo post apposito, fatto dal buon Adriano.
Va bene la smetto di scrivere e passo ai fatti.
Ah, un'ultima considerazione.
Vi sarete accorti che sto scrivendo meno e non riesco a passare da tutti, insomma sto trascurandovi un pò.
Ho solo un pò di fiatone legato al lavoro e alle incombenze del quotidiano, niente di più.
- 500 gr di castagne precotte al naturale
- latte qb a coprirle a filo
- 40 gr di zucchero a velo
Coprire le castagne con il latte, aggiungere lo zucchero e cuocerle senza far bollire a fuoco bassissimo fino a che il latte sarà assorbito e le castagne tenere e semi disfatte.
Passarle al passaverdure a fori piccoli e lasciar raffreddare completamente il purè.
Nel frattempo:
- 50 ml di vino passito di pantelleria o altro liquore che più vi piace
- 50 ml acqua
- 2 cucchiai rasi di zucchero
- 1 cucchiaino raso di agar agar
far bollire per due minuti la mistura e versare ancora caldo sul fondo del bicchiere inserendovi la castagna precotta intera.
Far raffreddare in frigorifero
Montare fermamente la panna con o senza lo zucchero secondo i vostri gusti.
Della meringa vi ho già detto nel post precedente.
L'assemblaggio è facilissimo: pronti con lo schiacciapatate?
Sbriciolare la meringa sulla base di gelatina.
Mettere il purè di castagne in uno schiacciapatate, schiacciare ed ecco i fili di castagne.
Raccoglierli delicatamente con un cucchiaio senza romperli o ammassarli e posarli sullo strato di meringa.
Le castagne io le ho spolverate con un pò di caffè in polvere.
Sullo strato di castagne mettere la panna montata ed in questo caso io ho decorato spargendo sulla superficie la granella di fave di cacao tostate.

domenica 18 gennaio 2009

che colore han le nuvole basse



Vabbè non proprio questo colore, per fortuna la licenza poetica non è mia ma di questo tizio qui.

Era un avanzo di albumi il mio.
Si perchè spesso le meringhe sono soltanto una ricicloricetta un pò da bambini, a volte una sfida perchè se sai fare le meringhe allora si che sei brava.

Per me è soltanto un modo semplice per far contenta una bambina di 5 anni che vede il mondo dipinto di rosa, che per una gonna farebbe follie e perchè so che quando entrerà nella crisi adolescenziale le gonne spariranno, il mondo diventerà grigio dubbio e le meringhe faranno ingrassare.

- albumi a temperatura ambiente
- stesso peso di zucchero semolato
- stesso peso di zucchero a velo
- un pizzico di sale
- mezzo cucchiaino di aceto di vino bianco

iniziare a montare gli albumi insieme al sale a temperatura ambiente (meglio se lasciati una notte fuori dal frigo, pare che in questo modo le proteine si stabilizzino assicurando un risultato perfetto).
Aggiungere a poco a poco la miscela di zucchero e continuare a montare ad alta velocità fino ad avere un composto fermissimo ed in ultimo anche il mezzo cuchiaino di aceto che sembra serva a mantenerle bianche.
Per capire se son pronte basta capovolgere la ciotola, se non vi si spiattellano sul pavimento dlla cucina allora sono pronte :)))
La questione forno è una vexata quaestio.
Io non so che forno avete voi ma il mio ci mette un'intera notte in modalità ventilata a 100°C, no vabb non esageriamo diciamo circa 6 ore.

Il rosa?
Poche gocce di colorante alimentare.

lunedì 12 gennaio 2009

Creuza de Ma

io non posso scrivere niente.
Perdonatemi.

lunedì 5 gennaio 2009

Carissime Bambine





E ci siamo.
Come ogni anno la vecchia signora torna nella nostra casa.
E come ogni anno le mie bambine le hanno lasciato qualche dolcetto per rifocillarsi, un paio di biscotti, qualche cioccolatino e un bel bicchiere di vino che si sa ad una certa età si da di gomito, a quanto pare.
E come ogni anno hanno dettato la loro letterina.
Di solito è il papà a raccogliere il memorandum ed i buoni propositi, ma quest'anno è stato particolarmente provato dallo spettacolo delle Winx on Ice e non ha potuto partecipare causa narcolessi.
Così la mamma ha scritto le promesse...prometto di essere più buona e di non menare le sorelline, ha scritto Sara... e anche Livia (nonostante sia un angelo caduto in terra e la bambina più buona del mondo) ha ripetuto le promesse della sorella.
Dopo il mea culpa generale sono passate all'artiglieria pesante: Cara Signora Befana, non è che potresti portarmi un cellulare delle principesse?
La befana l'anno prossimo marca visita, ve lo dico io... :)))

mercoledì 31 dicembre 2008

profumo di buono, di classico, di speciale




Esiste sempre una prima volta nella vita, questo si sa.

E questa è l'occasione giusta per raccontare la mia prima volta alle prese con un pennuto blasonato e un'arancia.
Che preparare quando hai ospite un'amica che di cucina ci capisce e neanche poco?
Il minimo è misurarti con qualcosa di sconosciuto, classico e mai provato prima.
Il minimo è correre al supermercato di domenica e comprare l'anatra....tornare a casa e googolare.

Era meglio camminare saltellando sulle mani lo so, però intanto l'anatra stava lì a fissarmi ve l'immaginate una che saltella sulle mani con un'anatra stecchita che la guarda? Dai siamo seri.

E così armata di pazienza e di google digito "anatra arancia".
Provateci, ma vi dico che troverete circa cinquantamila risultati e, inevitabilmente, il primo non è mai quello attraente o che fa per voi.
E allora correggo il tiro "anatra all'arancia blog" e lì i primi risultati mi mettono in crisi.

I blog sono quello di giallo zafferano e la cucina di calycanthus .
Mi piacciono entrambi.

Ovviamente ce n'è anche una versione blasonata nell'archivio di prezzemolo e finocchio, versione di Anthony Bourdain ma ormai ho la testa altrove.

E qui parte la riflessione.
Su giallo zafferano si sostiene la tesi che l'origine di questo patto sia toscana, il che non mi stupisce visto che con Caterina de' Medici gran parte del bagaglio cultural-gastronomico toscano ha preso la via francigena ed è arrivato a Parigi.
Interessante no?

Il secondo spunto riflessivo va a Calycanthus
Non ho capito bene ma per un fortunato caso è stata fatta una doppia cottura, prima in forno ad arrostire intera e oi in pezzi in tegame.
Alla fine, ho scelto di seguire i calycanthus con le dovute deviazioni dallo schema della ricetta come da copione.

Ovviamente la ricetta la trovate nel link.

Qui dirò soltanto delle poche modifiche che ho fatto io.

Semplicemente non ho tagliato in pezzi l'anatra e non ho utilizzato il metodo della doppia cottura.
In effetti io ho una pentola da fuoco-forno dotata di pesante coperchio di terracotta e così ho trasferito l'anatra, il suo sugo e il resto degli ingredienti in questa pentola, ho incoperchiato e messo in forno.
Ho imparato che se aggiungi il caramello a qualche altro liquido (fosse anche il fondo di cottura dell'anatra) devi e dico DEVI far in modo che il liquido "accettante" sia bollente pena l'immediata cristallizzazione del caramello.
Però non mi sono persa d'animo, ho pensato riportando alla giusta temperatura si sarebbe sciolto e così è stato.

Inoltre non ho sbollentato le scorzette, le ho aggiunte prelevandole direttamente al momento con un rigalimoni.

Al termine della cottura ho fatto ridurre il fondo di cottura, tenendo l'anatra al caldo, e vi ho mescolato anche un pacchetto di castagne al naturale precotte ricordandomi l'utilizzo nel salato che ne avevano fatto cuochi di carta il 5 novembre 2008 (lo dico perchè non riesco a mettere il link preciso). Ne siamo rimasti tutti entusiasti, amica compresa specie per le castagne.

Non so se diventerà la mia ricetta d'elezione, in fondo non ho ancora provato le altre ma sicuramente è da raccomandare caldamente.
Ah la fotografia (bellissima e bloggara) ce l'ha la mia amica...:)))
E me l'ha mandata.....

martedì 23 dicembre 2008

bambini e una lettera


Si torna ad essere bambini quando si ricevono dei regali.
Si è bambini quando si scartano, quando si accendono gli occhi di meraviglia, quando si grida di gioia (a bassa voce, che i bambini veri stanno dormendo).
Si è bambini quando si immaginano due ragazzine (rispetto alla mia età) incartare, pensare, comporre.
Ecco che succede.
E succede grazie a Marica di Mucca sbronza, grazie ai tantissimi me compresa che hanno aderito all'iniziativa, grazie al Natale e grazie a Martina ed Alessandra.
Ovviamente i biscotti e i cioccolatini hanno preso il volo e il resto dei pacchi è stato scartato a bocca piena.
Mio marito, di solito scettico blu, ha bofonchiato spargendo briciole: "queste ragazze ci sanno fare!" un vero complimento e ci sanno fare si!
Per quanto riguarda quelli che mi hanno invitato a scrivere la lettera a Babbo Natale rispondo con la lettera che Livia ha dettato alla maestra della scuola materna.
"Caro Babbo Natale,
io ti voglio bene e per questo Natale vorrei ricevere le bolle di sapone e la tavoletta con le piume bianche.
Ti mando un abbraccio forte forte"
Livia
Si lo so, non sono i miei pensieri.
Io ormai con il tempo e l'esperienza ho imparato a non farmi coinvolgere più di tanto da quel che mi succede intorno.
Io ho imparato che il Natale è una festa da bambini.
Lo so che non è bello, però ogni anno spero sempre che duri il meno possibile quasi come il carnevale o Capodanno.
Con questa lettera ho imparato la semplicità, forse l'insegnamento più vero del Natale e che si può essere sereni anche a Natale, non mi sembra poco.
Qualcuno di voi saprebbe dirmi però dove posso trovare la tavoletta con le piume bianche? :)

domenica 21 dicembre 2008

Nevica affetto


Ieri pomeriggio.
Una bella nevicata dolce, calda e allegra.
Un tavolo pieno di confettini, zucchero colorato, glassa ovunque sui pantaloni, sui capelli, sulle mani a cementare amicizie.
Tetti crollati per il troppo peso, per le manine pesanti, per le nostre risate.
Profumo di zenzero, trucchi per bambini e spade di legno.
Insomma tutto quello che occorre per rendere il Natale speciale.
Erano mesi che aspettavamo questo momento, Natalia ed io.
Buon Natale.

martedì 9 dicembre 2008

last call for chicago


Ecco tutto il mio materiale fotografico su Chicago!
Purtroppo essendo praticamente sola, era impossibile portarsi dietro la reflex.
Troppo ingombrante.

Non ho molto da dire...in questi posti mi trasformo nel vampiro della radiologia mordendo i colli di tutti i radiologi più famosi del mondo...fossero anche arzilli vecchietti ormai ottantenni.

Mi rimangono le impressioni di una città relativamente piccola, se non si vuole includere lo sconfinato (e generalmente povero) suburbio, in cui tutto è esageratamente grande e smisurato.

Ecco, la prima impressione sorvolando Chicago è quella di una città smisurata...smisurati i grattacieli con il John Hancock Observatory fino a pochi anni fa il grattacielo più alto del mondo, con una skyline incredibile, smisurata l'estensione del suburbs.

La prima sensazione è quella di sentirsi formica in un formicaio.
Ma ci si abitua presto.

Chicago, o almeno la city, è molto elegante.
Alberghi enormi e curatissimi, tutte le grandi catene extralusso, con atri giganteschi dove poter prendere l'aperitivo stando seduti in installazioni high-tech o d'antan.
Mai vista a Roma una cosa simile ma sarà la mia scarsissima esperienza in materia.

La cosa che più mi ha impressionato è la pulizia.
Niente cicche o cartacce per terra, maniacalmente raccolte da centinaia di persone che armate di scopa e paletta sembrano seguirti ovunque.
Sono attentissimi alla raccolta differenziata e ovunque si vada ci tengono a farti sapere che tutto è ecologic friendly.
Al congresso c'erano degli inservienti che con una pallina da tennis montata su un'asta toglievano le righe lasciate dalle suole di gomma sul pavimento lucidato a specchio.

E maniacali devono esserlo davvero se uno dei gadget più gettonati alla mostra tecnica è stato uno spray antibatterico per le mani che prometteva il miracolo di ammazzare il 99.99% dei germi che si annidano sulle nostre estremità prensili, gli americani non devono averle proprio ascoltate tutte le storie sulla resistenza agli antibattericie sull'uso sconsiderato dei disinfettanti!
Inoltre nutrono una forma di venerazione per le unghie curate, per i denti perfettamente bianchi e per la salute in generale.

Da medico mi ha impressionato il loro rapporto con le medicine, e diciamolo anche un pò spaventato...Hanno rimedi per tutto.
Hai mal di testa? raffreddore? influenza? febbre da fieno? calli dolenti? sei impotente? ti sei svegliato con la luna di traverso? Don't worry basta andare in un qualsiasi supermercato, o meglio ancora da wallgreens catena di empori dove si trova di tutto e lì troverai la pillola che fa per te.
Ti piacciono le pillole rosa? quelle verdi alla matrix? la black? è tutto a portata di mano.
Il messaggio che lanciano, nemmeno tanto subliminale, è che ti puoi impasticcare con la qualsiasi...un popolo di impasticcomani che comprano le medicine come fossero caramelle.
Una cosa che mi atterrisce, francamente.

Ma Chicago è anche sinonimo di blues, ovunque...per strada così come nel tempio consacrato della musica blues come l'house of blues.

E' anche la città più fredda d'America e anche una delle più ventose, windy Chicago, temperature sotto lo zero costantemente e nonostante tutto ci trovi gente vestita in tutti i modi possibili e immaginabili, tanto da farmi sorridere vedendo le gambe bluastre di temerarie fanciulle sandalomunite e tanto da farmi sorridere con la mia reporter ex-bostoniana con le sue cronache altamente digeribili a ricordarmi che, yes they can.

In effetti non è passato giorno o minuto che le sue cronache altamente digeribili non mi siano tornate in mente, è stato tutto un confermare i suoi post.
Compresi quei deliziosi stencil da cupcake di cui ho fatto scorta da Crate and Barrell in uno dei negozi per la casa più belli che io abbia mai visto e che mi hanno fatto rimpiangere la chiusura di Croff.
Ovvaimente ho anche apprezzato posti come Williams and Sonoma o Sur la Table, mai sia che mi possa far sfuggire l'occasione per comprare l'ennesimo tafanario natalizio.

E' stato divertente parlare con loro, cercare di capire i loro gusti e cercare di capire come la pensano.
Già..peccato che la sfida vera sia stata quella di trovare gli americani in mezzo ad una popolazione multietnica.
Però qualcuno l'ho trovato.
Un collaboratore di Obama ad esempio, che mi ha chiesto come vedevamo noi Obama in Europa e in Italia dandomi l'impressione che l'entusiasmo vero sia più europeo che americano.
Yes you can, we can't we have Berlusconi.
E alla battuta ha sconsolatamente allargato le braccia.
E' stato bello però finire la conversazione con un bel "salutami a Obama" con strascicatissma inflessione napoletana e con tanto di traduzione!
No, non era un salutami a soreta, davvero.

Poi ho parlato con un tassista bulgaro, trasferitosi dall'Italia a Chicago al seguito della moglie che al mio sondaggio su Obama ha risposto in perfetto romano: "ma che mme frega!"

Ecco i tassisti, un'altra di quelle cose incredibili.
Niente traffico nella city solo taxi, autobus e pochissime macchine private.
Tassisti ovunque, perfino all'uscita di tutti ristoranti, tassisti da fermare per la strada semplicemente alzando una mano (come Carrie di Sex and the City) e che per 6 dollari al massimo di scorrazzano da una parte all'atra della città.

Provate a fare lo stesso a Roma, come minimo vi dovete portare il sacco a pelo, spendere tutta la scheda del ricaricabile per poter parlare con l'operatore del radio taxi e se proprio vi dice bene accendere un mutuo per pagare il conto.

Parliamo di cibo? E parliamone pure!
Gli americani, o comunque la gente che vive in america non può far a meno di coprire tutto quello che mangia con le salse, fosse anche un pezzo di polistirolo.
Salse di tutti i generi, di tutti i tipi.
Dressing per qualsiasi cosa.
E generalmente grassi.
Ho mangiato un cespo di iceberg ricoperto di salsa al blue cheese.
Gli spinaci nelle loro mani diventano creamy spinach, spinaci appannati, nel senso di mescolati a quantità di panna che ad ogni boccone s'attappa una coronaria e tanti saluti.

E carne, tanta carne, quanta ne posso mangiare in 3 mesi.
Carne ovunque, NY steak very juicy e very mattone che dopo la terza volta consecutiva ti metti a muggire come una mucca.
Alla domanda: ma voi che mangiate? la prima risposta è: steak, of course!

Un posto very american sembra essere la cheesecake factory catena di fast-food con annesso bancone di monumentali cheese cake e di torte triplo strato di buttercream.
Altro che la luisona!
Cemento a presa rapida.
Abbiamo avuto la malaugurata idea di prendere una chocolate cake e ci è arrivato un quarto di torta ricoperta proprio da buttercream al cioccolato che ci voleva la fiamma ossidrica per riusciere a scalfirla! Sembrava di gomma ma quanto di più esteticamente perfetto si possa immaginare, peccato che per tagliarla devono aver usato il seghetto circolare!

Starbucks impera, ad ogni angolo.
Ne ha parlato ampiamente Serena di ritorno dal suo viaggio di nozze.
E a lei vi rimando, l'unica cosa che so è che io non sono riuscita a mangiare i loro chocolate espresso brownie, nè a bere il loro caffè

Impressioni insomma di un posto che probabilmente rivedrò tra tre anni, goodbye Chicago.