giovedì 31 dicembre 2009
Irene
martedì 8 dicembre 2009
tag: ma chi te lo fa fare?
I tutorial sono in inglese, per chi desiderasse cimentarsi e avesse difficoltà a capire i passo passo non esitate a scriverlo nei commenti e vedrò di aiutarvi.
Questa idea l'ho presa dalla vetrina del negozio di arti creative vicino casa.
sono semplicemente strati sovrapposti di feltro colorato cuciti insieme e passati su un filo di lana spessa.
I feltri colorati sono distribuiti da Stamperia e la pezza 30 cm x 30 cm costa 1 euro.
Con 15 euro di materiale si posson fare 3 ghirlande da 9 figure
Questa è vecchia.
Spago da cucina bianco bagnato in acqua per ammorbidirlo e poi passato in vinavil.
Gonfiare un palloncino piccolo e avvolgere il filo tutto intorno al palloncino.
Lasciar asciugare ed indurire, scoppiare il palloncino
That's all.
Palle di plexiglass all'interno dischetti di cartoncino con i disegni natalizi delle bambine
La famiglia Proietti versione kitch in feltro spesso.
Aspettiamo di inserire il nastro ricamato all'arrivo di Irene.
Idea della sottoscritta.
lunedì 7 dicembre 2009
scoperta scientifica (ultimo post delirante prima del delivery)
sabato 5 dicembre 2009
Viola
giovedì 3 dicembre 2009
i cavoletti di bruxelles non crescono nelle vaschette di polistirolo blu.
Chi ha conosciuto il mago del lievito non potrà far a meno di ridere data la stazza e il viso gaudente da cherubino paffuto.
Si perchè in questo periodo magico (si fa per dire) della mia attesa si ha il tempo per coccolarsi concedendosi dei piccoli lussi da fortunati mortali.
La foto è da cestino ma non so come mai la mia macchina fotografica si rifiuta categoricamente di far foto decenti della pizza.
Sarà che la pizza è un must della cena della domenica, insomma accontentatevi che vi devo dire non vorrete mica che fotografi una zozzeria del genere il giorno dopo?
Anche perchè è spirata in un attimo, una prece amen.
domenica 29 novembre 2009
un errore condito con amore
Era Maggio ed era il 2003. Un Maggio strano, difficile da digerire, da far passare.
Manco fosse stato Marzo.
Ed era il ponte del 1 Maggio da mettersi in macchina e procedere controcorrente, il nord al sud, il sud al sud e due soli invece puntarono al nord.
Io e mio (non ancora non allora) marito. Direzione Nord, direzione Parma.
Fu un'indigestione, parmigiano reggiano, culatello, lesso e salse anche se facevano 25 gradi, la mostra del Parmigianino, i monumenti, le chiese, i castelli, le torri, la bassa emiliana, i tortelli con le code di zucca e di spinaci, le sagre, la campagna.
E talmente tanto indigestione fu da partire in due e tornare felicemente sazi e in tre.
Due anni dopo s'era sulla strada per Mantova e s'era in quattro: 3 fuori e Livia dentro.
E lì di nuovo tortelli e di nuovo zucca.
E come si fa a dire tortelli e non dire burro? Nocciòla per me grazie e niente parmigiano.
Tornati a casa tutte le volte che vogliamo ricordare quei viaggi metto mano all'immancabile pezzo di zucca barucca e preparo i tortelli.
La prima volta che lo feci però commisi il solito errore, troppo ripieno poca pasta.
E dall'errore di valutazione agli gnocchi di zucca il passo è stato brevissimo ed errore per errore preparo i tortelli di zucca alla parmigiana ovvero solo zucca, tanto parmigiano, una grattatina di noce moscata e un uovo a legare e gli gnocchi come se fossi a Mantova.
Come?
GNOCCHI DI ZUCCA E BURRO NOCCIOLA
Per gli gnocchi:
- un pezzo di zucca barucca o di chioggia o mantovana dolce e farinosa
- tanto parmigiano, almeno metà del peso della zucca cotta
- una grattatina di noce moscata
- sale e pepe
- 1 uovo intero ogni 250 gr di composto
- farina 00 qb
- 3 amaretti ogni 300 gr di composto
- mostarda preferibilmente mantovana tritata al coltello ma finemente 50 gr ogni 250 gr di composto
PER CONDIRE
Burro di ottima qualità
Gli gnocchi di per se non son difficili da fare ci vuole un pò di esperienza e manualità, da quel giorno son passati più di 6 anni :)
Comunque ci son alcuni accorgimenti, la zucca privata di semi e filamenti ma con la buccia, per esempio, la cuocio al forno avvolta in un foglio di alluminio e ad alta temperatura (180°).
Una volta cotta la privo della buccia che a questo punto verrà via facilmente e la passo allo schiacciapatate ancora calda.
Lascio intiepidire e aggiungo il resto degli ingredienti tranne la farina.
La farina 00 l'aggiungo quando tutto è amalgamato e freddo a quel punto ne aggiungo quanto basta per ottenere un composto non più appiccicoso, con cui formare un rotolo di circa 1,5 cm diam da tagliare su un piano abbondantemente infarinato e passare sul rigagnocchi.
Gli gnocchi vanno tuffati in acqua bollente salata, l'acqua deve però solo fremere senza bollire vivacemente pena il disfacimento della fatica e gli gnocchi tirati su quando vengono a galla.
L'unico condimento per me concepibile è il burro nocciola che si ottiene facendo andare il burro a fuoco medio-basso fino a che non acquisisce un bel colore dorato e un gusto più pronunciato.
Dovete ammettere che quella gocciolina fa gola.
Niente parmigiano, non per me.
Con questa non ricetta vorrei partecipare al contest più morbido del web, promosso da Sandra di Un Tocco di Zenzero. Devo confessare che ci ho pensato moltissimo e non volevo mancare, specie dopo l'esperienza del panel test delle fattorie Fiandino per una serie di motivi.Nemmeno le aromatizzazioni mi sembravano capaci di dare al burro il giusto spazio.
Mi spiego: il burro al tartufo di che sa? dai è facile: sa molto di tartufo e poco di burro quasi che quest'ultimo fosse da considerare unicamente un vettore del gusto principale.
Ecco perchè ho scelto uno gnocco dal sapore delicato, salato si ma non aggressivo e che può tranquillamente fare a meno della pioggia di parmigiano ma non può prescindere dalla pioggia di burro.
Insomma più ci pensavo e più non mi veniva niente da proporre e anche questa alla fine è una non ricetta perchè il burro buono merita un morso così senza niente non credete?
Sinceramente il panel test l'ho trovato talmente serio e ben condotto che mi sembrava anche doveroso dare il mio contributo.
Ho avuto modo di assaggiare un prodotto di qualità eccellente cosa difficilmente reperibile in Italia quando si tratta di burro, come non ricambiare nel mio piccolo?
venerdì 27 novembre 2009
I'm from Sicily like a cannolo. Sono siciliana tanto quanto un cannolo.
RECIPE NOTE: THE EQUIVALENTS FROM THIS RECIPE WERE PREPARED USING THIS CONVERSION SITE: http://www.gourmetsleuth.com/index.asp.
CANNOLI SHELLS
Note - If you want a chocolate cannoli dough, substitute a few tablespoons of the flour (about 25%) with a few tablespoons of dark, unsweetened cocoa powder (Dutch process) and a little more wine until you have a workable dough (Thanks to Audax).
2 Cut the dough into two pieces. Keep the remaining dough covered while you work. Lightly flour a large cutting or pastry board and roll the dough until super thin, about 1/16 to 1/8” thick (An area of about 13 inches by 18 inches should give you that). Cut out 3 to 5-inch circles (3-inch – small/medium; 4-inch – medium/large; 5-inch;- large. Your choice). Roll the cut out circle into an oval, rolling it larger and thinner if it’s shrunk a little.
3 Oil the outside of the cannoli tubes (You only have to do this once, as the oil from the deep fry will keep them well, uhh, oiled..lol). Roll a dough oval from the long side (If square, position like a diamond, and place tube/form on the corner closest to you, then roll) around each tube/form and dab a little egg white on the dough where the edges overlap. (Avoid getting egg white on the tube, or the pastry will stick to it.) Press well to seal. Set aside to let the egg white seal dry a little.
4. In a deep heavy saucepan, pour enough oil to reach a depth of 3 inches, or if using an electric deep-fryer, follow the manufacturer's directions. Heat the oil to 375°F (190 °C) on a deep fry thermometer, or until a small piece of the dough or bread cube placed in the oil sizzles and browns in 1 minute. Have ready a tray or sheet pan lined with paper towels or paper bags.
5. Carefully lower a few of the cannoli tubes into the hot oil. Do not crowd the pan. Fry the shells until golden, about 2 minutes, turning them so that they brown evenly.
8. Lift a cannoli tube with a wire skimmer or large slotted spoon, out of the oil. Using tongs, grasp the cannoli tube at one end. Very carefully remove the cannoli tube with the open sides straight up and down so that the oil flows back into the pan. Place the tube on paper towels or bags to drain. Repeat with the remaining tubes. While they are still hot, grasp the tubes with a potholder and pull the cannoli shells off the tubes with a pair of tongs, or with your hand protected by an oven mitt or towel. Let the shells cool completely on the paper towels. Place shells on cooling rack until ready to fill.
9. Repeat making and frying the shells with the remaining dough. If you are reusing the cannoli tubes, let them cool before wrapping them in the dough.
2. Continue rolling out the remaining dough. If you do not have enough cannoli tubes for all of the dough, lay the pieces of dough on sheets of plastic wrap and keep them covered until you are ready to use them.
3, Roll, cut out and fry the cannoli shells as according to the directions above.
For stacked cannoli:
2. Cut out desired shapes with cutters or a sharp knife. Deep fry until golden brown and blistered on each side, about 1 – 2 minutes. Remove from oil with wire skimmer or large slotted spoon, then place on paper towels or bags until dry and grease free. If they balloon up in the hot oil, dock them lightly prior to frying. Place on cooling rack until ready to stack with filling.
DIRECTIONS FOR FILLING:
2. In a bowl with electric mixer, beat ricotta until smooth and creamy. Beat in confectioner’s sugar, cinnamon, vanilla and blend until smooth. Transfer to another bowl and stir in chocolate, zest and nuts. Chill until firm.(The filling can be made up to 24 hours prior to filling the shells. Just cover and keep refrigerated).
2. Press or dip cannoli in chopped pistachios, grated chocolate/mini chocolate chips, candied fruit or zest into the cream at each end. Dust with confectioner’s sugar and/or drizzles of melted chocolate if desired.
In Sicily, in west part indeed, cannoli are more simple either in the dough either in the filling.
No cinnamon in the dough or other than just cocoa or coffee powder for flavouring.
No vanilla flavour or cinnamon in the ricotta cheese filling just sugar, ricotta, chocolate and candied peel orange anything else.
And the ancient filling is more simple, just ricotta and sugar.
So I can’t agree with this recipe.
In one of my older post I’ve reported two recipe one coming from the bakery of the village where my parents live and one from “bitter almonds” Maria Grammatico’s book.
She’s one of the most famous and brilliant pastry chef in Sicily and also the depositary of our ancient sweet culture.
mercoledì 25 novembre 2009
Furia Blogger: ovvero come non arrendersi davanti all'introvabile
Non è la prima volta che cado in trappola.
E allora cerca la vendita on line: niente; contatta la sorella: aspetta, prima che mi rida in faccia per il resto della vita.
Stavo per gettare la spugna quando uno strano caso mi ha portato ad un supermercato che non frequento dai tempi universitari.
E lì: Ta-Dah un settore del fresco introvabile raro esotico mai visto così grande e così fornito.
Patate violette e topinambour provenienza francia.
Curiosioni vi dico il prezzo non proprio cheap: 3 euro/kg.
Un pò care però vuoi mettere la contentezza, si ma anche i dubbi.
Perchè se da una parte avrei potuto replicare le loro ricette dall'altra avevo voglia di nuove cose.
Così, come spesso mi accade, son caduta in mezzo.
La cosa più semplice da fare:
Crema di porri e pureè di patate (violette)
Per la crema di porri
- 500 gr di porri
- 1 grossa patata
- pochissimo vino bianco
- brodo vegetale (carota sedano cipolla e fili di prezzemolo)
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
far sudare i porri tagliati a rondelle e la patata a cubetti in poco olio a fuoco molto basso.
Sfumare con il vino bianco e allungare con il brodo.
Far andare fino a che le verdure non sarano tenere, quasi disfatte.
Frullare fino ad ottenere una crema di consistenza liscia (devo forse scrivere vellutata?).
lunedì 23 novembre 2009
il latticello e Alex e anche l'orrendo piatto
2 cucchiai di zucchero di canna (tipo muscovado)
3 cucchiaini di lievito per dolci
1 cucchiaio di scorza d'arancia grattugiata(o 1- 2 cucchiaini di polvere d'arancia)
2 cucchiai di semi di papavero
2 cucchiai di semi di sesamo o di lino
2 cucchiai di semi di girasole o di zucca
1 cucchiaino di sale
500 ml di latticello (si compra al Naturasi o si può fare in casa, in giro per i blog ci sono esempi a bizzeffe io vi segnalo questo di Adrenalina ma per questioni di cuore)
burro per lo stampo
2. tornare in Italia e sentirsi una cretina perchè li vende anche il negozio figo sotto casa marca Venchi
giovedì 19 novembre 2009
Post@ la past@: la tradizione e quel qualcosa in più
Per un contest di tutto rispetto.
Chiaro è che in questo paese dove sembra ci siano più campanili che persone balcone che vai vicina che trovi e di conseguenza pasta con i broccoli arriminati.
C'è chi aggiunge e c'è chi toglie o per dirla in modo più siciliano possibile c'è chi leva e c'è chi mette.- 4 filetti di acciughe sotto sale
- un pezzetto di peperoncino
- un cucchiaino di concentrato di pomodoro
- 1 cipolla media tritata finemente
- 1 spicchio di aglio
- una manciata di uva passa non ammollata
- una manciata di pinoli
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
- uovo di tonno salato grattugiato
la mia aggiunta: uovo di tonno di Favignana
Dividere il broccolo in cimette di dimensioni medie lavarle e lessarle in acqua bollente salata in cui si sarà versato un cucchiaio di olio.
Scolare le cimette ancora croccanti e metterle da parte non buttando l'acqua di cottura della verdura.
Nel frattempo scaldare l'olio e far appassire la cipolla tritata finemente, il pezzetto di peperoncino e lo spicchio di aglio in una padella saltapasta.
Fuori dal fuoco, nell'olio ancora caldo ma non bollente, sciogliere le acciughe in precedenza dissalate (io non le lavo, semplicemente le apro e le asciugo con carta assorbente per togliere l'eccesso di sale) .Rimettere sul fuoco e versarvi le cimette, un mestolo di acqua di cottura del broccolo e il cucchiaino di concentrato.
Far andare a fuoco medio e nel frattempo lessare la pasta al dente nell'acqua del broccolo che è stata conservata.Il sugo dovrà essere abbastanza cremoso pur presentando le cimette più grandi ancora integre.
Scolare la pasta ancora al dente e mantecarla in padella con il sugo aggiungendo i pinoli e l'uva passa.
Impiattare e spolverare con uovo di tonno salato grattugiato al momento.
Mi concedo alcune considerazioni.
La prima è che la cottura nell'acqua del broccolo da alla pasta quel tocco in più.
Tra gli ingredienti tradizionali c'è il concentrato di pomodoro questo nel resto d'Italia, in sicilia ci sarebbe 'u strattu fatto in casa di cui ho trovato un esempio e una bellissima foto quiL'uovo di tonno grattugiato si trova sia in forma naturale ancora insaccato nella sacca delle uova (e questa è la forma tradizionale) sia già grattugiato e venduto in vasetti.
Essendo io trapanese e avendo la fortuna di poter scegliere ho potuto usare quello tradizionale che è più morbido e cade in forma di piccoli trucioli ed è a mio avviso da preferire, ciò non toglie che possiate fare di necessità virtù.
E last but not least per favore non chiamatela bottarga senza nulla togliere a nessuno, questo si chiama uovo di tonno, please.
L'ultima è la considerazione sulla storia del nome Mafalda anche se non so per quale motivo in casa mia da tempo immemore si chiama Jolanda, ma suppongo che sempre nome di regina è.martedì 17 novembre 2009
quello che so sul cous cous
E anche io ho contribuito negli anni.
In quell'occasione Marie mi chiese se c'era un altro modo tradizionale di condire il cous cous oltre che con il pesce.
Insomma dividete in cimette un broccolo fresco e sano e lessatele brevemente (dovranno rimanere croccanti) in acqua sale e olio.
L'acqua di cottura la userete per gonfiare il cous cous mentre le cimette vanno fritte semplicemente in olio di oliva senza altre aggiunte.
A noi piacciono belle abbrustolite e qualche cucchiaio dell'olio di frittura va a condire il cous cous insieme ai pezzetti che nel frattempo si sono staccati dalle cimette fritte.
Lo so non sarebbe sano ma posso privarvi di una cosa così guduriosa?
domenica 15 novembre 2009
mille cose o meglio tripletta ad alto contenuto calorico e riflessivo
Ecco 3 esempi 3 di come non sempre sia possibile associare lo styling fotografico alla bontà delle ricette.
martedì 10 novembre 2009
che te lo do un coniglio, cocca? (avvertenza: post lungo e riflessivo)
domenica 8 novembre 2009
La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio e la caprese al cioccolato bianco è di Lydia Capasso
Spero che nessuno se ne abbia se ho preferito eseguire la caprese di Lydia Capasso di tzatziki a colazione...è che io la caprese non l'ho mai assaggiata!
La realtà è che penso che sia Adriano che Lydia abbiano subito parimenti un torto, tutto qui.
PROLOGO