eccomi.
giusto il tempo di salutarvi tutti.
Domani mattina prenderò l'aereo e volerò a Chicago, per lavoro.
Purtroppo in questi giorni ho dovuto lasciar perdere praticamente tutto, il blog, gli swap, le raccolte...
E parto praticamente spompata.
Ciao.
venerdì 28 novembre 2008
giovedì 20 novembre 2008
e a seguire
E' sempre per l'iniziativa di Bicece di cui avevo già scritto al post precedente.
Cioccolatini, chi non li apprezza?
Così, invitati ad una cena e non sapendo cosa portare, ho prodotto un pò di cioccolatini.
Cose semplici e non pretenziose che sulle pagine di questo blog avevo già postato in passato qui ma anche per la raccolta di Natale di FrancescaV.
Ho fuso e temperato il cioccolato con il solito vecchio metodo della mia amica federica che trovate qui e preparato dei semplicissimi ripieni.
Un ripieno al cocco fatto semplicemente aggiungendo al cocco grattugiato essiccato tanto latte condensato quanto ne bastava ad ottenere una crema consistente, uno alla menta preparando una glassa alla menta con zucchero a velo, un pò di albume e qualche goccia di olio essenziale di menta (lo trovate in erboristeria, ma fate attenzione a chiedere quello per consumo alimentare).
Avrei voluto fare delle piastrine di menta ricoperte di cioccolato, tipo after eight, ma non so perchè la glassa non era d'accordo così l'ho appallottolata e ne ho ricavato dei simpatici bon bon.
Il cioccolato fuso avanzato l'ho mescolato ad altrettanti corn flakes e filetti di mandorle tostati leggermente in una padellina e messi ad asciugare a cucchiaiate su un fogli di carta da forno.
Questa volta anzichè utilizzare gli stampi rigidi in acetato ho preferito quelli di silicone, risultati sicuramente migliori anche perchè dovete sempre tenere in conto che qualche cioccolatino potrebbe rompersi e comunque lo scarto è davvero poco.
E anche dei piccoli tartufi, rotolati nel cacao, tartufi fatti semplicemente di ganache al cioccolato fondente e al cioccolato bianco (in quest'utima ho versato il contenuto di una bustina di caffè liofilizzato dandogli un bell'effetto maculato).
Devo dire che la ganache al cioccolato bianco mi frega sempre, questione di proporzioni credo.
In ogni caso ho usato la proporzione 2:1 ovvero 200 gr di cioccolato bianco per 100 ml di panna liquida bollente e anche così li ho dovuti mettere in freezer a solidificare.
Insomma cose semplice ma che sistemate in una scatola di cartone carina, su una bella carta velina e frammisti agli zuccherini hanno fatto una bella figura.
La scatola poi l'ho legata con un nastro verde.
Per il packaging e considerando una scatola che ne contenesse abbastanza (eravamo in 8) tra nastro, scatola stessa e carta velina ho speso circa 5 euro che associate al costo delle materie prime (400 gr di cioccolato fondente al 60%, 100 gr di cioccolato bianco, un tubo di latte condensato , un pò di cocco grattugiato e la glassa) fanno circa 15 euro.
Con i prezzi correnti comprare gli stessi cioccolatini in cioccolateria sarebbe costato circa 25 euro.
Ne parlo perchè se è vero che la cucina è una passione, a volte è costosa e non sempre vale la pena affrontare costi elevati.
Inoltre, secondo me, si parla troppo poco spesso dei costi legati alla cucina.
E poi perchè mi sono resa conto che il cioccolato è tra gli ingredienti più costosi specie se si utilizza un cioccolato blasonato tipo Valrhona e simili.
Leggevo (non ricordo dove, ovviamente) che alle mostre i cioccolatini raggiungono prezzi folli, si parla anche di 50-70 euro al chilo.
Francamente lo trovo esagerato.
Così il prodotto, eccellente per carità, diventa inaccessibile ai più e non lo ritengo giusto.
Ricordo che in centro a Roma in una cioccolateria abbiamo pagato 1 euro a cioccolatino, cioccolatini normalissimi ripieni di ganache al pepe (scappato...nel senso che nemmeno si sentiva), suvvia siamo seri ricarichi così trasformano i posti in trappole per turisti.
Io in questo caso e ormai da anni uso un cioccolato al 60% di burro di cacao prodotto da ICAM per il gruppo SMA, lo trovo eccezionale con un buon sapore e al giusto prezzo.
lunedì 17 novembre 2008
swappando con mucca sbronza e andando a cena a casa di bicece.
Poco tempo (come al solito) e poca voglia di combinar qualcosa.
Ma a scuotermi dal torpore basta poco...un'iniziativa anche due e poi il tumulto dei blogger nell'antiscopiazzo e per la libertà di espressione (tanto per citarne qualcuno fatevi un giro tra i post di fiordisale, di alex, di fra e di stella 1 2 3 ), vediamo...fatemi pensare....eccome no, Anna va alla radio insomma ce n'è stata di ogni.
Anche la mia fb dipendenza legata al gioco più scemo del mondo che però ha lanciato me e i miei amici in una sfida senza fine a suon di risate e marameo.
Che altro...ah la cena gastroradiologica una specie di porta party in cui ci siamo misurati tra colleghi e ciascuno di noi ha preparato qualcosa.
Insomma come dire....non di sole fotografie (di interni umani) vive l'uomo.
Andiamo alle cose serie.
Prima di parlare delle iniziative degli zuccherini e delle altre cose penso sia meglio ringraziare tutti quelli che mi hanno attribuito un premio....unika (che me ne ha dati tanti e che io maleducatamente non ho ringraziato), fra, milla e tantissimi altri.
Ritenetevi tutti abbracciati, io non son brava con i rimandi e con i ringraziamenti, mi impappino ecco!
Non seguirò le regole semplicemente perchè non lo so fare, mi ripaga l'interagire con voi...il resto (secondo me, almeno) è fuffa.
E adesso Iniziative
Bicece quella della cena ha lanciato quest'idea di creare delle cosette gastronomiche, titillanti e scintillanti da regalare ai nostri amici.
Biscottini e quant'altro troveranno posto nella raccolta di Natale...credo...e questo è il mio piccolo contributo.
Trovate il loghetto sulla side-bar e il link diretto.
E poi c'è lo SWAP della mucca sbronza scambio di regalini a coppie/triplette.
Purtroppo penso di essere arrivata troppo tardi con la promozione di questa iniziativa...o forse....non è mai troppo tardi.
Ma devo dirvi un'altra cosa.
Lo zuccherino che vedete non è mio...o meglio...l'ho fatto io (insieme ai cioccolatini, modestamente) però l'idea e anche i fotogrammi li ho presi da coquinaria.
O meglio...li ho letti su coquinaria diverso tempo fa ma la preparazione è talmente tanto semplice e di effetto che mi son rimasti ben impressi.
Ora il problema è questo.
Io mi ricordavo potessino cecamme che li aveva postati Laurapi, cerca che ti ricerca non riesco più a trovarli.
E qui accorrete in mio aiuto, mi aiutereste a trovare il link?
In ogni caso son semplicissimi.
Basta inumidire con pochissima acqua e colorare con una goccia una di colorante (alimentare mi raccomando) dello zucchero semolato.
Lo zucchero deve avere la consistenza della sabbia umida, va poi pressato nello stampino e livellato con un coltello.
Dopodichè dimenticatelo per almeno 24 ore, il tempo che asciughi e solidifichi.
Non sono un amore?
Aggiornamento
Laura ha fornito il link, eccolo http://www.coquinaria.it/forum/showthread.php?s=750c671185c5fc7aaa0dbdb52e5ed49b&t=91760
Grazie Laura!
Quanto alla tua richiesta sul nome utente sono enzuccia ma non scrivo più dal 2001.
Il che non vuol dire che non apprezzi quello che fate, come vedi :)
mercoledì 12 novembre 2008
rimango stupita
Voglio sperare che sia solo una innocente stupidità ma se così non fosse....
Guardate qui forse troverete qualcosa di vostro, io per fortuna non sono stata coinvolta ma davvero sembra un aggregatore di blog! una cosa indicibile.
In ogni caso diffido chiunque dal pubblicare senza previa autorizzazione o almeno senza link di rimando qualsiasi cosa pubblicata sul mio blog.
Non me ne importa niente se qualcuno ripropone quanto scritto qui sempre nei limiti del rispetto delle regole, ma farlo passare per proprio questo non lo accetto.
Non si tratta di copiare e nemmeno di riproporre quanto qualcuno di noi ha già fatto, lo trovo un onore se qualcuno riproduce un mio piatto.
Io stessa lo faccio, ma ho il pudore e il dovere morale di mettere il link e di citare l'autore.
Da questo momento tutte le mie foto verranno firmate.
Guardate qui forse troverete qualcosa di vostro, io per fortuna non sono stata coinvolta ma davvero sembra un aggregatore di blog! una cosa indicibile.
In ogni caso diffido chiunque dal pubblicare senza previa autorizzazione o almeno senza link di rimando qualsiasi cosa pubblicata sul mio blog.
Non me ne importa niente se qualcuno ripropone quanto scritto qui sempre nei limiti del rispetto delle regole, ma farlo passare per proprio questo non lo accetto.
Non si tratta di copiare e nemmeno di riproporre quanto qualcuno di noi ha già fatto, lo trovo un onore se qualcuno riproduce un mio piatto.
Io stessa lo faccio, ma ho il pudore e il dovere morale di mettere il link e di citare l'autore.
Da questo momento tutte le mie foto verranno firmate.
martedì 11 novembre 2008
camminare con le proprie gambe
E alla fine il mio studente si è laureato.
Oggi Marco è un tecnico di radiologia laureato brillantemente ed un ragazzo di 21 anni con il futuro che brilla nei suoi occhi.
E la dottoressa Marino è un pò più vecchia.
Non so che effetto mi faccia, vedo lui e i suoi compagni con gli occhi della mamma piuttosto che dell'insegnante, della sorella maggiore e quasi non vorrei che andassero via.
Come se qualcuno stesse per rubarli.
E invece Marco e i suoi compagni andranno e lavoreranno magari lontano da qui e mi mancheranno.
Mi mancheranno le loro facce da ragazzini puliti tirati a lucido e con le stelline dell'emozione negli occhi che parlano di cose da grandi, mentre io vecchia babbiona togata li ascolto con aria un pò trasognata.
Ma dove avete imparato tutte queste cose difficili....
Mi mancherà questo ragazzone con la faccia buona che mi chiama mamma Marino.
Mi mancherà la commozione nel leggere le sue parole di ringraziamento nella prima pagina della mia copia della tesi.
Domani saranno lontani da qui, la testa altrove e cammineranno con le loro gambe.
Un bacio sulla fronte (non accademico) ad ognuno di loro.
E per tutti un bel dolcetto consolatorio...si sa il cioccolato è un grande amico nei momenti difficili.
La ricetta l'ho presa dal sito di eurochocolate e devo dire che funziona perfettamente
Il passaggio fondamentale è quello del raffreddare gli stampi in acqua ghiacciata e di bagnarli con del liquore.
Al momento di versare la crema bollente nello stampo ghiacciato si creerà un raffreddamento dello strato più esterno che consentirà poi di sformare senza problemi il budino una volta che tutto il composto si è freddato e rassodato.
Son piccoli trucchetti, mica da ridere.
domenica 9 novembre 2008
la notte è piccola per noi
La notte è davvero piccola per chi lavora negli ospedali.
In pronto soccorso o in reparto la notte scorre veloce in mezzo a mille guai piccoli e grandi.
E ci si ritrova, accomunati dall'identico sforzo e non importa essere medici o infermieri o ausiliari tutti insieme si porta avanti il lavoro che sarebbe molto più pesante se non ci fosse modo di avere lo spazio per una risata.
Bastano anche pochi minuti per ritrovarsi intorno ad un tavolo a scambiare due chiacchiere e meglio se qualcuno porta qualcosa.
E' un modo umano di affrontare una fatica che a volte può essere quasi insopportabile.
Forse troppo poco spesso si pensa a questo.
Immaginate come si sta a dover salvare qualcuno nel cuore della notte, a dover essere lucido mentre tutti i tuoi neuroni litigano per tornare a dormire, immaginate cosa si prova a sapere che da quel che tu dici o fai dipende la sorte di una persona e magari sono le 3 del mattino e non hai chiuso occhio.
Ma la notte in un ospedale è anche un momento conviviale, così è un piacere contribuire al buon andamento portando qualcosa, che sia un dolce piuttosto che una pentola piena di fagioli o anche solo pane e salame.
Non sempre il clima è quello giusto, non sempre c'è il tempo ma quando si può diventa un piacere.
Cosa ho portato stasera?
Un semplicissimo tiramisu niente di che niente che valesse la pena fotografare ma è sparito in un lampo, qualcuno ha tirato fuori una boccia di vino...poi è arrivata la TAC e fine della festa.
Un semplicissimo tiramisu niente di che niente che valesse la pena fotografare ma è sparito in un lampo, qualcuno ha tirato fuori una boccia di vino...poi è arrivata la TAC e fine della festa.
Ecco uno dei miei ultimi contributi e lo posto adesso che ho il turno di notte...appunto.
Un dolcetto semplice semplice.
Crostata alla crema di cioccolato e pere
-pasta frolla
Per la crema
- 20 gr di burro
- 1 cucchiaio pieno di farina 00
- 200 g di cioccolato fondente
-500 ml di latte
- 70 gr di zucchero
- 2 uova intere
- un cucchiaio di rhum
Per decorare
- pere williams
- zucchero di canna
Due considerazioni.
la prima...ultimamente si parla molto di pastafrolla.
Io ci ho litigato per anni e anni fino a che ho trovato il mio metodo.
Impasto con un coltello freddo il burro (sempre freddo) con lo zucchero, aggiungo i tuorli e poi tanta farina quanto serve per avere una pasta liscia diciamo che dovendo dare delle dosi (ormai vado assolutamente con l'occhiometro) direi 250 burro 120 zucchero e 2 tuorli...la farina quanta ne prende.
Pensavo di essere l'unica sconsiderata a far così e invece la cheffa fa la stessa cosa, il che mi riempie di gioia perchè vuol dire che il metodo che uso è perfetto :)
Approposito signora cheffa in una delle notti in questione ho portato quella tortina di mele tanto carina pasta sfoglia sopra e frolla sotto lo staff ringrazia con le lacrime agli occhi.
La seconda considerazione.
Avete presente la bechamel (o come cavolo si scrive?) ecco, immaginate di farla dolce.
Semplicemente scaldate il latte con lo zucchero e nel frattempo fate fondere il burro e mettete la farina, stemperate con il latte zuccherato e quando la crema è abbastanza densa e ancora molto calda scioglietevi il cioccolato, lasciate raffreddare e aggiungete le due uova sbattute con una forchetta.
Il resto è molto semplice, basta versare la crema nel guscio di pastafrolla (niente cottura in bianco, eh?). Mettere le pere spolverate con un pò di zucchero di canna ed infornare a 180°.
Un consiglio, il forno deve essere molto caldo altrimenti la pastafrolla per l'alto contenuto di burro tenderà a collassare proprio per lo scioglimento del burro.
Che altro? ah si, portarla al lavoro :)
sabato 1 novembre 2008
DB challenge: my pizzaiolo's T-shirt and a "tafanario"
HEY HEY HEY!!!!
Before reading of tossing and tafanari I must explain.
the first night I've tossed only two crusts for photos and dinner and cooked them in my electric pizza oven, the red one proudly called tafanario from my friend Isabella (please, read below!).
But photos during the dinner didn't satisfied me, they were awful and dark.
The others were cooked the next da in the wood oven of my father in law, this is the reason why they are into the jellypan.
My father-in-law didn't allow to cook the pizza in the baking stone so I was obliged to use the jellipan.
and now....my version of a real tossed pizza.
I must apologize...I'm in a terrible late but I'm here for my personal october DB challenge.
As yuo've read in my post title being a pizzaiolo means having a pizzaiolo T-shirt.
white of course, with some advertising on front, possibly with some tomato stains and flour dusted.
And as an actress this is my picture in plastic pose tossing the dough.
It's too small too see me? Reallyyyyyyy?????
:)
Ok I was shaming and laughing whith my husband.
He wasn't able to catch the right moment so I had to toss and toss again spreading dough's pieces around my microscopic kitchen.
In this pic my expression is....I hope for this one!
Sooo I must confess that although we ad a lot of fun tossing the dough the other 4 dough balls were shaped without tossing.
For me and my family pizza is MARGHERITA or NAPOLI only tomato sauce, mozzarella cheese and fresh basil leaves.
This is the classic Margherita, adding salted anchovies it converts into a Napoli.
I know you're wondering what a tafanario is.
Is very difficult to explain, a friend of mine an Italian food blogger Isabella of deavoring with eyes use this invented term to indicate some cumbersome equipment rarely used and mostly regarding the kitchen.
This is my new tafanario and I'm very proud to introduce you my creature.
A real pizzaiolo oven with a stone too cook perfect pizza like having a wood stove
I must thanks this month host Rosa of Rosa's Yummy Yums.
Rosa is one of my favourite abroad blogger and I was happy for her invitation and sad at the same time for her and for all the DB partecipants.
I can only suppose how difficult is going ahead with a host when your cohost friend passes this is an additional reason to admirate Rosa and I can understand Glenna for her choice.
Sher is not here and can't enjoy her DB challenge with us.
Surely she's reading all the posts and enjoy from the heaven.
Goobye Sherrie.
Obviously all are invited to check others beautiful and luscious pizzas simply scrolling the DB blogroll, you can find it on my sidebar.
RECIPE SOURCE: “The Bread Baker's Apprentice: Mastering The Art of Extraordinary Bread” by Peter Reinhart. Ten Speed Press, Berkeley, CA. Copyright 2001.
ISBN-10: 1-58008-268-8, ISBN-13: 978-158008-268-6.***************
~ BASIC PIZZA DOUGH ~Original recipe taken from “The Bread Baker’s Apprentice” by Peter Reinhart.
Makes 6 pizza crusts (about 9-12 inches/23-30 cm in diameter).
Ingredients:
4 1/2 Cups (20 1/4 ounces/607.5 g) Unbleached high-gluten (%14) bread flour or all purpose flour, chilled (- FOR GF: 4 ½ cups GF Flour Blend with xanthan gum or 1 cup brown rice flour,
1 cup corn flour,
1 cup oat flour,
1 ½ cup arrowroot, potato or tapioca starch + 2 tsp xanthan or guar gum)
3/4 Tsp Salt - FOR GF use 2 tsp
1 Tsp Instant yeast
1/4 Cup (2 ounces/60g) Olive oil or vegetable oil (both optional, but it’s better with)1
3/4 Cups (14 ounces/420g or 420ml) Water, ice cold (40° F/4.5° C)
1 Tb sugar - FOR GF use agave syrup
Semolina/durum flour or cornmeal for dusting
DAY ONE
Method:
1. Mix together the flour, salt and instant yeast in a big bowl (or in the bowl of your stand mixer).
2. Add the oil, sugar and cold water and mix well (with the help of a large wooden spoon or with the paddle attachment, on low speed) in order to form a sticky ball of dough. On a clean surface, knead for about 5-7 minutes, until the dough is smooth and the ingredients are homogeneously distributed. If it is too wet, add a little flour (not too much, though) and if it is too dry add 1 or 2 teaspoons extra water.
NOTE: If you are using an electric mixer, switch to the dough hook and mix on medium speed for the same amount of time.
The dough should clear the sides of the bowl but stick to the bottom of the bowl.
If the dough is too wet, sprinkle in a little more flour, so that it clears the sides. If, on the contrary, it clears the bottom of the bowl, dribble in a teaspoon or two of cold water.
The finished dough should be springy, elastic, and sticky, not just tacky, and register 50°-55° F/10°-13° C.
Or2. FOR GF: Add the oil, sugar or agave syrup and cold water, then mix well (with the help of a large wooden spoon or with the paddle attachment, on low speed) in order to form a sticky ball of dough.
3. Flour a work surface or counter. Line a jelly pan with baking paper/parchment. Lightly oil the paper.
4. With the help of a metal or plastic dough scraper, cut the dough into 6 equal pieces (or larger if you want to make larger pizzas).
NOTE: To avoid the dough from sticking to the scraper, dip the scraper into water between cuts.
5. Sprinkle some flour over the dough.
Make sure your hands are dry and then flour them. Gently round each piece into a ball.
NOTE: If the dough sticks to your hands, then dip your hands into the flour again.
6. Transfer the dough balls to the lined jelly pan and mist them generously with spray oil. Slip the pan into plastic bag or enclose in plastic food wrap.
7. Put the pan into the refrigerator and let the dough rest overnight or for up to thee days.
NOTE: You can store the dough balls in a zippered freezer bag if you want to save some of the dough for any future baking. In that case, pour some oil (a few tablespooons only) in a medium bowl and dip each dough ball into the oil, so that it is completely covered in oil. Then put each ball into a separate bag. Store the bags in the freezer for no longer than 3 months. The day before you plan to make pizza, remember to transfer the dough balls from the freezer to the refrigerator.
DAY TWO
8. On the day you plan to eat pizza, exactly 2 hours before you make it, remove the desired number of dough balls from the refrigerator.
Dust the counter with flour and spray lightly with oil.
Place the dough balls on a floured surface and sprinkle them with flour.
Dust your hands with flour and delicately press the dough into disks about 1/2 inch/1.3 cm thick and 5 inches/12.7 cm in diameter.
Sprinkle with flour and mist with oil.
Loosely cover the dough rounds with plastic wrap and then allow to rest for 2 hours.
Or8. FOR GF:
On the day you plan to eat pizza, exactly 2 hours before you make it, remove the number of desired dough balls from the refrigerator.
Place on a sheet of parchment paper and sprinkle with a gluten free flour.
Delicately press the dough into disks about ½ inch/1.3 cm thick and 5 inches/12.7 cm in diameter. S
prinkle the dough with flour, mist it again with spray oil.
Lightly cover the dough round with a sheet of parchment paper and allow to rest for 2 hours.
9. At least 45 minutes before making the pizza, place a baking stone on the lower third of the oven. Preheat the oven as hot as possible (500° F/260° C).
NOTE: If you do not have a baking stone, then use the back of a jelly pan. Do not preheat the pan.
10. Generously sprinkle the back of a jelly pan with semolina/durum flour or cornmeal. Flour your hands (palms, backs and knuckles).
Take 1 piece of dough by lifting it with a pastry scraper.
Lay the dough across your fists in a very delicate way and carefully stretch it by bouncing it in a circular motion on your hands, and by giving it a little stretch with each bounce. Once the dough has expanded outward, move to a full toss.
Or10. FOR GF: Press the dough into the shape you want (about 9-12 inches/23-30 cm in diameter - for a 6 ounces/180g piece of dough).
NOTE: Make only one pizza at a time.
During the tossing process, if the dough tends to stick to your hands, lay it down on the floured counter and reflour your hands, then continue the tossing and shaping.
In case you would be having trouble tossing the dough or if the dough never wants to expand and always springs back, let it rest for approximately 5-20 minutes in order for the gluten to relax fully,then try again.You can also resort to using a rolling pin, although it isn’t as effective as the toss method.
11. When the dough has the shape you want (about 9-12 inches/23-30 cm in diameter - for a 6 ounces/180g piece of dough), place it on the back of the jelly pan, making sure there is enough semolina/durum flour or cornmeal to allow it to slide and not stick to the pan.
Or11. FOR GF: Lightly top it with sweet or savory toppings of your choice.
12. Lightly top it with sweet or savory toppings of your choice.
Or12. FOR GF: Place the garnished pizza on the parchment paper onto the stone in the oven or bake directly on the jelly pan. Close the door and bake for about 5-8 minutes.
NOTE: Remember that the best pizzas are topped not too generously. No more than 3 or 4 toppings (including sauce and cheese) are sufficient.
13. Slide the garnished pizza onto the stone in the oven or bake directly on the jelly pan. Close the door and bake for abour 5-8 minutes.
Or13. FOR GF: Follow the notes for this step.
NOTE: After 2 minutes baking, take a peek.
For an even baking, rotate 180°.If the top gets done before the bottom, you will need to move the stone or jelly pane to a lower shelf before the next round.
On the contrary, if the bottom crisps before the cheese caramelizes, then you will need to raise the stone or jelly.
14. Take the pizza out of the oven and transfer it to a cutting board or your plate. In order to allow the cheese to set a little, wait 3-5 minutes before slicing or serving.
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