martedì 14 dicembre 2010

va susitivi che fu santa Lucia


Non ho tempo, quest'anno non ho tempo.

Mia mamma quest'anno non ha avuto tempo e non ha potuto fare la solita telefonata da vent'anni sempre la stessa: oggi è santa Lucia mi raccomando, nè pane nè pasta.

In Sicilia la Santa gode di una venerazione particolare e il 13 dicembre tutti ricordano la carestia del 1646 a Siracusa, città dove la Santa nacque, l'arrivo provvidenziale del bastimento carico di grano la fame spinse la gente a cuocere il grano senza trasformarlo prima in farina, non c'era tempo per la pasta figuriamoci per il pane.


Lucia è la santa della Luce, la luce degli occhi che le furono strappati durante il martirio e miracolosamente ricrebbero e siccome il sacro il profano la notte dei tempi e il giorno dell'oggi si intrecciano sempre la festa si riferisce ai riti propiziatori del ritorno della luce nel giorno più buio dell'anno.


Faccio un giro, un promemoria, sperando che la santa non se ne abbia a male.


ARANCINE


Agli albori di questo mio spazio postai le arancine (oh non cominciamo, si chiamano arancine)

avevo le unghie finte che mi davano un fastidio mortale e mi veniva da ridere mentre tutta la famiglia provvedeva a prendermi per il chiulo.

Tutt'ora quando si parla di arancine in casa mia parte la lite sempre con mia mamma.

Lei le ha sempre fatte condendo il riso con il sugo di pomodoro, anche se l'arancina palermitana prevede rigorosamente il risotto allo zafferano.

Se glielo dici si offende a morte e non ti parla per il resto della giornata.

Io qui lo dico: preferisco lo zafferano ma poi gira vota e firrìa ricasco nelle sue.


CUCCIA

Il grano cotto condito con la ricotta dolce, i canditi e il vino cotto.

Io lo odiavo, non lo capivo, mi faceva schifo.

Non lo mangio da talmente tanti anni che mi son scordata il sapore e sono sicura che l'adorerei, il signore ha dato il pane a chi non aveva i denti.

Mia nonna mi racconta che al mattino, all'alba, in giro per le strade dei suonatori passavano per le strade di Trapani cantilenando: va susitivi chi è tardu, addumati la cuccìa e s'un mi ni rati un pocu a mmìa la pignata vi scattìa.


Alzatevi che è tardi (di solito le 5 del mattino) accendete la pentola della cuccìa e se non me ne date un pochino la pentola scoppierà.

Allo "scattìa" scoppiava un petardo che svegliava il quartiere.


Santa Lucia è anche molto amata in Emilia, lo so per i racconti di Giovannino Guareschi e credo lo sia un pò dappertutto in nord Italia


Elga la celebra con questi biscotti svedesi allo zenzero non ce l'ho fatta a fare un giro per vedere se altri han pubblicato qualcosa per santa Lucia.


Posso chiedervi di farlo voi per me?

Basterà postare il commento e il link, grazie.



15 commenti:

Saretta ha detto...

Tesoro, io sono bresciana e, da noi si festeggia S.Lucia, come santa che porta i doni ai bambini buoni.Ricordo la notte densa di attesa e magia, in cui si lasciava la scodella con il lattte per la santa ed il fieno per il suo asinello...poi dritti a nanna!
Grande sono oramai,forse mi ha lasciato qualche dolcetto a casa dei miei;ieri però ho chiamato la mia mamma per farle gli auguri di S.Lucia.
Un abbraccio

Lo ha detto...

da me Santa Lucia non si festeggia....ma sto imparando ad amarla attraverso racconti come il tuo....un baciotto

maite_i calicanti ha detto...

quest'anno l'abbiamo fatta nordica, invece di cuccia biscotti di stile veronese (che poi sarebbero una frolla con poco lievito) ma siccome c'era da esercitarsi un altro po' con la sablée di Michel Roux abbiamo deviato su quella aggiungendo zucchero a velo alla calendula. Di quelli fatti, un barattolo è andato ieri sera a un'amica carissima che ha bisogno di coccole, un'altro "vaso di fiori" è andato a Marta bionda che compie 10 anni e il resto, in forma di cucchiaini, ce lo siamo pappati la sottoscritta e mamma-comida.
baci Enzina.
Ps sono a ROma da domani (spero)

Sonia ha detto...

che post simpatico!nelle arancine al sugo si condisce il riso col sugo...in quelle al burro con zafferano....o ho capito male io???
comunque sia sono squisite
Ciao

MilenaSt ha detto...

Anche da noi S. Lucia gode di una venerazione incondizionata e nel paese in cui è nata mia madre, la sera del 12 si accendevano fuochi nelle strade più importanti, introno ai quali si riunivano le famiglie del circondario, portando pietanze varie, ma il comune denominatore di quasi tutti i paesini calabri è senz'altro il grano cotto, poi gustato con il vinocotto, ma in tre anni di blog non l'ho mai fotografato!

Lydia ha detto...

L'ho già detto da Elga, io stò fatto che a Napoli Santa Lucia non si festeggi non mi è mai andato giù.
Abbiamo un quartiere intitolato a suo nome, una canzone a lei dedicata, una chiesa e basta, i bimbi non hanno mai avuto regali nel suo giorno.
In compenso quando studiavo a Firenze la mia compagna di studi nonchè amica era di palermo e a Santa Lucia preparavamo arancine (quelle classiche con lo zafferano con la carne e al burro) e poi cuccia.
Quindi tutta la mia solidarietà ai bambini napoletani, io quando sarò zia il 13 dicembre lo festeggerò con i miei nipoti, gli preparerò arancine e cuccia e gli farò anche sacco di regali

silvia ha detto...

arancine come se piovesse. e anche in romagna santa lucia non passa. a parte "lanottepiùlungachecisia" non ci sono doni e tradizioni. ma la mia personale santalucia mi regalò un ragazzo nel 1981. lo conservo ancora.

Alessandra ha detto...

Ricordo vagamente mia madre che mi diceva che era Santa Lucia il giorno piu' corto che ci sia, o la notte piu' lunga che ci sia.

Ma niente feste o doni o usanze.

Sapevo che era quella degli occhi. A dire il vero negli ultimi due anni ho sorpreso me stessa con le mie conoscenze macabre di statue e dipinti religiosi, portando in giro neozelandesi, ed anche i miei bambini. Prima le guardavo ma non ci facevo caso, mi soffermavo sui dipinti piu' famosi, che solitamente non ritraggono martirii troppo cruenti, ma gli stranieri osservano con occhi diversi e vedono dettagli che noi diamo per scontati (tipo occhi o seni su un piatto, o reliquie di pezzi di corpo di qualche santo) e spesso rabbrividiscono come magari farebbe un'italiano davanti ad un altare Voodoo.

E cosi' mi son trovata i miei bimbi che mi cheidono "e questo come e' morto?, cosa gli hanno tirato via? Ma i chiodi sono propio dentro ai piedii?", i miei suoceri che escono dalla chiesa di Santa Caterina o Sant' Antonio con la nausea per aver visto una chioma di capelli o una faringe, ed ospiti a cui faccio da cicerone che mi credono un'esperta di arte religiosa perche' a loro quei santi sembrano tutti uguali.

Per fortuna non ho mai collezionato santini!

Meglio ricordarli con una ricetta, una frase meterologica, un'usanza carina o originale, almeno, cois' penso io.

Ciao e XX
A.

Stefania Oliveri ha detto...

E chi meglio di me può capirti???? Ho abitato a Trapani i primi sette anni della mia vita! E ho scoperto solo a Palermo che la cuccia si mangiava anche con la ricotta... da allora non l'ho più abbandonata, fino a quando non sono diventata celiaca... ma adesso la faccio col grano... saraceno e mi sembra quasi la stessa cosa...
E le arancine??? (rigorosamente femmine!!!) assolutamente con lo zafferano... però non dirlo alla tua mamma!
P.s. Mia mamma per anni si è ostinata a ricordarmi che per S. Lucia non si mangiava pane e pasta... poi le ho ricordato che le cose senza glutine non son fatte di grano e adesso s'è arresa! ;)
Baci cara
Stefania

annathenice ha detto...

ciao enzaaaaaaaaaa,
da noi si festeggia in maniera differente si da paese in paese (manco fossimo distanti centinaia di km!!!) con i falò.
Da noi se ne accende uno enorme in piazza e chi vuole lo accende anche in campagna con i rami della potatura recente. A putignano, paese a soli 6 km si accendono tanti fuochi nei vari rioni.
Insomma un incendio sacro.
un abbraccio cara Enza.
a presto
Anna

Alex ha detto...

Da noi "solo" Nikolaus e Befana, Bambin Gesù a Natale. Pure troppi da festeggiare :-) Certo però che la tradizione delle arancine la introdurrei volentieri.
Anche io tantissimi anni fa mi feci tentare dalle unghie finte. Una cosa tremenda. Lavoravo in una gelateria e mentre preparavo un cono mi parte un'unghia. Non ti dico il panico, pensavo fosse finita nel gelato e non la ritrovavo. Poi l'ho trovata per terra, ma quello per me è stato il momento in cui ho deciso di liberarmi di quello schifo :-))

Reb ha detto...

Ma sai che proprio un paio di giorni fa ti ho pensata, sorridendo come una cretina davanti il banchetto di arancine siciliane caure caure al mercatino di natale??
E qui lo dico, e qui non lo nego: con la salsa di pomodoro, nun me piacciono, ecco.

La Gaia Celiaca ha detto...

codesta cuccia mi sembra una cosa splendida.
sugli arancini non dico niente, è ovvio

ma è il tuo racconto quello che mi è piaciuto di più. questo ritrovare da adulti le cose della tradizione che schifavamo da bambini, come se da adulti, oltre a sentire il sapore loro, sentissimo anche quello dei secoli dei secoli di donne che li hanno cucinati, di bambini che li hanno assaggiati, di storie di famiglia...

Alessandra ha detto...

Ciao Enza,

la borragginenon e' nativa, l'ho piantata io - ne avevo bisogno!

Sei allegica alle cashew?

Alessandra ha detto...

Ciao Enza... ho visto un post nuovo... e mi e' sparito...

forse stai facendo editing?

Mi avevi chiesto una ricetta per i macaroons? Ho postato una cosa oggi, la ricetta e di Bron, non l'ho provata ma li ho mangiati e sono buoni!!

baci

A.