Non tutti possono essere fortunati come me, specie se questa fortuna consiste nell'avere come baby sitter estiva la figlia del fornaio del paese.
E non tutti possono avere la fortuna di aver regalate 20 bucce (nel mio dialetto: scorce) di cannoli fresche fresche di frittura prodotte dalla mamma della baby sitter.
Come non ne avevo mai mangiate, una sfoglia sottile, leggera, fragilissima a differenza delle altre scorce assaggiate finora dure e spesse da farti passare la voglia.
E allora necessita intervista alla mamma fornaia per scoprire il segreto di quella sfoglia fantastica.
Già l'anno scorso tentai di farmi dare la ricetta delle graffe con la ricotta dal pasticcere dell'unico bar del paese, la risposta fu: "ho pagato 10 milioni di lire per farmi dare la ricetta delle scorce dei cannoli e non ho nessuna intenzione di dare a lei i miei segreti tantomeno a gratis" come si dice in Sicilia "mezza parola" mi sono ritirata in buon ordine senza insistere nemmeno, anche se nei miei occhi sono passati diversi insulti in sovraimpressione.
Ecco il motivo della mia reticenza a chiedere alla signora che invece, gentilissima, mi ha spiegato in dialetto tutta la ricetta per filo e per segno non avendo alcun problema a condividerla.
Spiegando spiegando ecco le sue parole
- 1 chilo di farina di rimacinato
- 100 gr di zucchero
- 100 gr di saìme
- vino bianco quanto basta ad ottenere una pasta da poter tirare con l'Imperia e ricavarne una sfoglia sottile (livello 5) da ritagliare in ovali o in quadrati e chiudere intorno al cannello sigillando i bordi con un pò di albume leggermente sbattuto con una forchetta.
Ovviamente si friggono.
Io amo la mia lingua, quando sono a casa parlo quasi esclusivamente in siciliano ma questo saìme non mi suonava.
Mai sentito, cosa sarà?
Caterina, la baby sitter in erba, ha capito dal mio sguardo che non ne avevo la minima idea, ed è venuta in mio aiuto.
E io che pensavo addirittura ad una marca di prodotto .
Samìe ovvero strutto.
Ora sapete una parola siciliana anche voi.
Edito (e faccio la figura da ignorante)
Daniela mi fa notare giustamente che si dice SAIME e non SAMIE (sempre con l'accento sulla I).
E ha ragione ma per me questa parola oltre ad essere totalmente sconosciuta è anche difficilissima da ricordare.
Edito ancora
Mi hanno chiesto della versione con caffè (in polvere) o cacao.
C'è una signora ad Erice, una signora di mezza età conosciutissima, sia in Italia che all'estero che secondo me non è possibile eguagliare in bravura.
Questa signora si chiama Maria Grammatico e un giorno scriverò un post su lei e sulla sua storia.
Questa signora ha scritto un libro in collaborazione con Mary Taylor Simeti si chiama Mandorle Amare.
Uno dei libri che amo di più.
Vi trascrivo la sua ricetta, non posso dire come siano queste scorce non le ho mai assaggiate ma vi assicuro che Maria Grammatico è una vera e propria istituzione in fatto di pasticceria siciliana.
Ed inoltre questa è la vecchia ricetta del Convento di San Carlo
250 gr di farina di grano duro mescolata a 250 gr di farina 00
2 cucchiaini di zucchero o miele
1 cucchiaino di cacao amaro in polvere
100 gr di burro a pezzi
1 cucchiaio scarso di aceto di vino
1 bustina di vanillina
1 dl circa di acqua
1 albume sbattuto con un cucchiaino di acqua
mescolare in un recipiente le farine, lo zucchero, la vanillina ed il cacao.
Aggiungere velocemente il burro incorporandolo con un coltello (ndr: un pò come si fa con la pasta frolla).
Aggiungere l'aceto e poi l'acqua tanto quanto basta a far rapprendere l'impasto.
Farne una palla, avvolgerla stretta in pellicola e conservare in frigo per almeno 30 minuti.
Divire la pasta in 4 pezzi e per ciascunpezzo fare una striscia sottile di circa 40 * 12 * 0.3 cm.
Ritagliare da ogni striscia degli ovali di pasta da avvolgere per il lato lungo sul tubo da cannolo.
Sigillare i punti di unione con l'albume sbattuto e friggere in olio profondo.
I tubo va sfilato mentre il cannolo è ancora caldo facendo attenzione a non rompere la scorcia.
La resa è di circa 16 cannoli.
Focaccia di Recco. Liguria
1 giorno fa
24 commenti:
Bella ricetta e ottima l'idea di utilizzarle a mo' di cono gelato!
la baby sitter è stato puro c...ehm fortuna.
barbara non è gelato quello che vedi dentro ma crema di ricotta cioccolato e canditi, il classico ripieno del cannolo siciliano è che la pasionaria di 2 anni e mezzo lo impugnava come un cono gelato solo per il gusto di affondare il faccino nella crema.
cib niente cacao oc affè ma adesso che mi ci fai pensare la signora mi ha parlato anche di una punta di vaniglia.
Allora non è grave che neanch'io conoscessi questa parola, bene:)
Ma lo sai che hai una fortuna da invidiare, vero ? :))
10 milioni di lire per una ricetta? Non ci credo. Non capisco la mentalita' Italiana di non condividere le ricette. Una cara amica fa lo stesso.
Lo strutto spiega la consistenza delle scorce. Non so quante persone mi hanno chiesto se faccio i cannoli. Venendo dal nord, non sono molto familiare con i cannoli, e quindi li lascio agli esperti.
Ora che ho una ricetta verace li provero', sempre se trovo la samie.
Enzucci...non mi sembri neanche tu.........si dice SAIME ..... Roma ti sta logorando....ahahahah Baci Daniela
La pasionaria, come la chiami tu, ha un futuro da gourmande:)
E vai con la ricetta dell'estate, questa non la mollo! Bel colpo, grazie e un super smack!
i genitori della mia baby sitter invece hanno un orto meraviglioso. evvai, stiamo andando avanti con la loro verdura e la loro frutta dall'inizio dell'estate. beh che dire abbiamo proprio avuto anche noi un bel.... questa ricetta però me la scrivo, mio marito va pazzo per i cannoli. che dici se faccio un po' di scorce le posso conservare per alcuni giorni? grazie
grandiosa, grazie per averla condivisa con noi e grazie anche alla gentile mamma della tua baby sitter!
sbaglio ci fu! sta parola non mi entra in mente manco con le cannonate.
è vero quel che dice Daniela si dice SAIME! Sempre la fantastica baby sitter mi ha detto che si possono conservare a lungo in un sacchetto di cellophane e chiuse ermeticamente in una scatola di latta o meglio ancora all'interno di una pentola con il coperchio.
Che belli che sono ! Appena ho il coraggio ci provo !!
Io invece ne ho imparate due di parole. Non sapevo che si chiamassero bucce/scorce di cannoli.
Uffa, io devo andare in Sicilia.
Baci grandi
Alex
alex l'alternativa è fare una visita al pezzo di sicilia che vive a roma.
oppure raccogliere un paio di amiche blogger e fare un bel giretto tutte insieme, ecco questo magari potrebbe succedere in un'altra vita :)
Premettendo che di cannoli siciliani potrei morire, questa ricetta è una vera perla...da provare assolutamente cercando di non ingozzarsi non appena i cannoli saranno pronti
Un bacione
fra
Scusate non ho capito quella del cacao/caffe'...cioe' ci sono ricette che prevedono cacao o caffe' nelle bucce?
Mi piacciono molto i canoli, ma confesso che mi piace piu' il ripieno delle bucce...
si alessandra talvolta si mette nell'impasto un cucchiaino di caffè.
anzi adesso che mi fai ricordare...vado ad aggiungere qualcosa al post.
Enzuccia cara io adoro la Sicilia ed i suoi dolci, mi ci tuffavo dentro nella granita più famosa al mondo con la briosce e i cannoli poi sono una di quelle godurie uniche al mondo. Non ho mai provato a fare le scorcie pur conoscendo la seconda ricetta che ci insegni,era mia madre che li faceva, infatti io ho le canne per rotolarci la sfoglia, ora che sono in vacanza preferisco comprarli già fatti anche se in Calabria non sono alla pari di quelli siciliani ma mi prometto di provarci al rientro.
Un bacio affettuoso :-)
Enza, ti rispondo qui. Stiamo costruendo il pollaio, io e i miei figli. Che lavoraccio pero'. Ho una pagina a facebook con foto delle varie fasi della costruzione. Se hai un acconto facebook ci si puo' mettere in contatto.
io quei cannoli e li manciai..uno in verità perchè quel giorno stavo scoppiando nonostante non abbia manciatu nenti ahahahahah
quelle scorce le ho mangiate e posso giurare che tutto vero è! poi l'amica mia ha conzato la crema di ricotta ed ha farcito le famose scorce...una poesia...
che nostalgia :D
vabè bando ai sentimentalismi posso dire che il pasticcere dell'unico bar del paese fortunato fu che quelk giorno era chiuso picchi stunzu fu!
saime dici? mai sentita dire 'sta parola! strutto o sugna sapevo...
ahahahahah
piesse: quelle adorabili manine le conosco
;)
****
che bello deve essere questo libro, risulta ahimé non disponibile, peccato mi piacerebbe tanto sfogliarlo..certi libri hanno un'anima dentro anzi sono essi stessi tracce di anima,
ciao Enza!
un gentile saluto papaverino!
ho il libro
è stupendo
ed è bellissimo che tu lo abbia ricordato
cali
Ce l'ho!!!!!!!
mi aveva suggerito questa lettura una maestra di mio figlio, sua figlia ha sposato un siciliano e per questa via ha conosciuto questo libro. Me l'ha prestato, l'ho letto, me ne sono innamorata, l'ho comprato, l'ho riletto ancora... commovente, coinvolgente, goloso... bellissimo :D
PS: Papavero, io l'ho preso su IBS
tu sei una furbetta, hai capito che babysitter ti sei scelta? ;-) Grazie di avercela fatta conoscere anche a noi, posso chiederti cosa intendi per rimacinato? Me la vado a salvare subito la ricetta GNAMM!
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