domenica 14 aprile 2013

I nastri bianchi di Santino

Non conoscete Santino?
Semplicemente un amico.
Intelligente, arguto, saggio, simpatico, ironico, con una sconfinata cultura sull'agricoltura, buono e sempre disposto a dare consigli, a fare e disfare, perennemente in movimento, un momento prima parla con te e un momento dopo salta sul trattore perché ha individuato il posto giusto per il solco dei pomodori, appena finito viene giù dal trattore, prende la cassetta e raccoglie per me questo mazzo di biete a coste che accetto come se mi stessero regalando un fascio di rose rosse.
Faccio per ringraziarlo ma lui è già ai fornelli della cucina economica a legna...frittata di carciofi che le galline hanno deposto giusto 4 uova.
Piccolo particolare, oltre a possedere un ettaro di terra vicino a casa mia ha 89 anni e lo spirito di un trentenne.


nastri bianchi


E da anche ottimi consigli di cucina! Le conosci le biete a gratté? No Santino, dimmi. Eccole le biete a grattè non proprio quelle di Santino che mi aveva detto di farle in padella e non ci pensa proprio alla granella di mandorle, ma eccole.


coste a grattè


BIETE A GRATTE' DI SANTINO
(TERRINA DI BIETE)

Avete già capito che si tratta di una non ricetta.
Per le dosi vado a occhio e dipende da quante biete avete e dal contenitore. basta scegliere il contenitore in funzione del quantitativo di verdura in modo da avere uno strato abbastanza consistente diciamo circa 5 cm.
Biete a coste
uova
formaggio
grattugiato
noce moscata
pepe
poco latte intero o panna
pane grattugiato
poco burro fuso
granella di mandorle

Sbollentare le coste in pochissima acqua bollente leggermente salata e metterle a colare in uno scolapasta fino a raffreddamento (si devono solo ammorbidire, non cuocere completamente).
Imburrare e spolverare con il pangrattato una pirofila in ceramica da forno (non che la ceramica sia essenziale ma è esteticamente meglio per servire le coste direttamente in tavola).
Disporre in modo ordinato le coste e premere per far fuoriuscire il liquido in eccesso.
Sbattere le uova (io ne ho usato solo 1), il formaggio grattugiato (scegliete voi quale a seconda di quel che vi piace pecorino, un formaggio filante, parmigiano per un gusto più delicato), diluire con poco latte (che evita l'effetto frittatina) e versarlo sulle biete.
Mescolare il pangrattato ad una noce di burro fuso e aggiungere la grattatina di noce moscata.
Spolverare con il pangrattato condito la superficie della terrina e aggiungere da ultimo la granella di mandorle.
Schiaffare in forno già caldo...diciamo 200°C fino a che non vedrete la crosticina dorata in superficie.

E qui i miei soliti pallosissimi

DUE CENTS

Alzi la mano chi non detesta pulire e lavare le verdure.
Non vi posso aiutare, nemmeno a me piace.
Però...specie le verdure provengono dall'orto son più cariche di terra di quelle che provengono dal mercato.
Lavatele bene e tanto, all'ultimo lavaggio lasciatele almeno 30 minuti in acqua e per ulteriore precauzione una volta sbollentate scolatele tirandole su con una schiumarola facendo in modo che l'acqua di cottura rimanga nella pentola.
In questo modo gli eventuali residui terrosi rimarranno depositati nell'acqua. Abbiate cura di tenere le verdure il più asciutte possibile in modo da avere un risultato più compatto che vi permetterà di tagliare la terrina a fette una volta tiepida.
La granella di mandorle tostata ci sta da dio ma sfruttate il vantaggio della non ricetta per cambiare con nocciole o pistacchi o semi di zucca o con quello che più vi piace.
Comunque vada sarà un successo.

11 commenti:

Giuliana ha detto...

adoro le biete, e odio pulire la verdura, ma tant'è, mi tocca. E sono pure sofistica, quasi maniacale, soprattutto se viene dalla campagna.
Non so quanto tempo ci perdo, ma deve essere perfetta!

Grazie per questo gratté, e la prossima volta porta i miei saluti a Santino...


Un bacio

Giuli

enza ha detto...

Come si da una risposta adeguata all'etá di santino? presenteró!

enza ha detto...

Come si da una risposta adeguata all'etá di santino? presenteró!

Stefania Oliveri ha detto...

Ma essendo della campagna, saranno anche piene di terra, masi spera non di anticrittogamici, e la terra, che male può fare? ;)

enza ha detto...

Nessuno ma sotto i denti da fastidio :)
comunque si, niente veleni e l'abbiamo raccolta in mezzo ad una selva di erbe selvatiche. a riprova dell'assenza di pesticidi.

Elvira ha detto...

Eccoti, ogni tanto emergi, e fa sempre piacere.

E sì, magari alla cocottina faiga Santino non ci avrebbe pensato :)

Tengo presente, sono stanca di bietole, abbandonate le crucifere, presto per zuccchine e peperoni, gli agretti sono una punizione divina per pulirli (ma lo faccio), gli asparagi non mi fanno impazzire...questo periodo per me è problematico per le verdure :)

BAci collettivi!

Elvira

enza ha detto...

Carciofi! carciofi? dai che il passo con l'edtate è difficile ma breve.

enza ha detto...

Shhhhh non lo diciamo troppo forte....avrei un altro post da pubblicare....

Elvira ha detto...

si, carciofi si!

Unknown ha detto...

a casa tua dove? A Roma???
scioccata sono, questo Santino un signore è!
E questo grattè? Favolò!
*
Cla

Alessandra ha detto...

Ciao Enza, come stai? Mi piace la granella di mandorle come idea, invece del solito pangrattato.

Queste le cresco nel mio giardino, quindi non devo neppure lavarle poi tanto, sono le verdure che si comprano che mi lasciano sempre dubbi...

Ciao
Alessandra