lunedì 29 marzo 2010

gioco da piccole



Son giorni strani, giorni nervosi ed intensi dove tutto gira talmente veloce da sembrare fermo.

Giorni di riflessione ed incazzature.

Giorni come tanti, uguali l'uno all'altro ormai da troppo tempo.

Giorni da snocciolarsi a memoria.

Meglio sfogarsi.



Quando dalla busta magica di Silvia è uscito questo strano pettine con altrettanto enigmatico biglietto ho pensato ad uno strumento musicale antico per le bambine.

E invece...la stessa Silvia mi corregge il tiro e trattasi di un pettine da garganelli, apperò.


E così urge tutorial, guardato frettolosamente su utube con bimba annessa che fa al caso mio, che giusto giusto ci ho due uova di anatra fresche fresche, un pò di semola di grano duro e anche una bambina da far giocare che le altre due sono a scuola e la quarta mi guarda placida e tranquilla dalla culletta e se ne stracatafotte sia di me che della sorella.








Sarà meglio intervenire che giusto giusto è quasi ora di pranzo...


Silvia, al telefono, mi racconta dell'impasto dei garganelli:
- Sottile, mi raccomando e fa l'impasto con la farina 00!!
- Ahia, già si parte con il piede sbagliato, Silvia, ho già impastato la semola.
Vabbè fa niente che noi siamo temerari e sperimentatori

e poi me li condisce telefonicamente alla zingara...sarebbe?
- peperoni, cipolla e pancetta con un pò di pomodoro, ma peccato non è stagione.

Pensando ad una zingara di stagione è bastato sostituire i peperoni con i carciofi, evitare il pomodoro che con i carciofi non mi va giù e mangiarne due piatti.

Mentre li mangiavo però pensavo al perchè sia fondamentale l'impasto sottile, i garganelli son come i tortelli piacentini con le code bisogna trovare il punto esatto di cottura.
Lì è la difficoltà.
Perchè lo spessore della pasta arrotolata potrebbe ostacolare la cottura mentre dove la pasta è meno spessa, all'estremità, si potrebbe scuocere.
Mi son capita da sola ma va bene così.


giovedì 25 marzo 2010

repetita juvant




Le iniziative di 99 colombe si moltiplicano come i cerchi concentrici del famoso sasso nello stagno.

Volete questi BUONIZZIMI biscottini qui targati, ça va sans dir, 99 colombe?
L'appuntamento è allora allo stand che troverete

sabato 27 marzo al mercatino della chiesa valdese, piazza Cavour angolo via Marianna Dionigi.

Io purtroppo non ci sarò ma Roberto Potito e Lydia Capasso e tanti altri ancora si.
Li troverete lì insieme ai prodotti Nurzia e ad altre prelibatezze.

Vero che i biscottini andrano a ruba????
Vero che ci sarete???
Io, intanto continuo a impacchettare.

martedì 23 marzo 2010

che fesseria


Si ma chic, eh, sennò non vale.

Una non ricetta che più non si può ma che è altrettanto buona e versatile.

Insomma chicchettosa ma for dummies.

E da vera snob ha anche un nome francese, 'azz...


Coulis di fragole


- 200 gr fragole fresche

- succo di 1/2 limone

- poca acqua

- 2 cucchiai di zucchero a velo


frullare tutti gli ingredienti, passarli allo chinois.

Scaldare il frullato di frutta, portando ad ebollizione leggera e comunque fino a consistenza sciropposa.


Inserire nel bicchiere fighetto, mettere il cucchiaino fighetto e fare foto fighetta.
Ovviamente mentre elegantemente si versa la salsa nel bicchiere, si strilla come una vaiassa di un basso napoletano per tentare di tenere lontane le tre che navigano troppo vicine alle mie acque territoriali tentando manovre di accerchiamento.
Ovviamente.

Tres chic, tres tres chic.

sabato 20 marzo 2010

papà


Mi fa sorridere, intenerire ma anche incazzare.
Gli spedisco virtualmente un biscottino che ci consoli della lontananza.
Siccome poi questo è un blog di cucina allora vi dico che è da un pò che cercavo il biscotto perfetto sottile, croccante, buonerrimo e che tenesse la scritta.
Me l'hanno data i cali(n)canti.
Qui l'originale anche se la riscrivo per comodità mia e aggiungo le mie considerazioni personali.
Ingredienti
280 gr di farina 00 (nell'originale 200 di 00 e 80 di integrale di kamut)
150 gr di burro
150 gr di zucchero
un uovo + un tuorlo
vaniglia
Mescolare la farina allo zucchero.
Aggiungere il burro freddo a pezzetti e amalgamare con le dita velocemente, in modo da ottenere un briciolame cui aggiungere le uova.
Impastare il più velocemente possibile per ottenere un panetto di pasta da avvolgere strettamente nella pellicola e mettere in frigorifero almeno una mezz'ora.
Stendere la pasta sottilmente e stamparvi la scritta.
Sistemare i biscotti nella placca e rimettere in frigorifero per un'altra mezz'ora.
Cuocere a 170° C stando attenti a non bruciarli come sempre succede a me con la prima teglia.
Argomento vaniglia.
Io non sono contraria all'uso della vanillina, non è veleno e sono sinceramente un pò stanca di questa forma di intransigenza rigida quasi talebana.
Pare che non vada bene nemmeno la stecca comprata al super, se non proviene da quella drogheria specifica, se non ha quelle caratteristiche lì e compagnia briscola sei un sfigato ignorante e peste ti colga.
Mi sono stufata.
Usate la vaniglia che volete e sotto qualsivoglia forma.
Io, personalmente, ho comprato tempo fa una selezione di stecche di diversa provenienza da Madavanilla.
L'ho fatto per pura e semplice curiosità.
In effetti sono molto profumate, morbide al tatto e con tanti semini.
Le ho messe in un barattolone da un kg e sommerse di zucchero.
Quando devo avere qualcosa di dolce che profumi di vaniglia uso lo zucchero, non la stecca.

domenica 14 marzo 2010

99 colombe- work in progress


Non è che il 6 aprile sia poi così lontano.
Val la pena pensarci per tempo, per cercare qualcosa di simbolico, che stupisca, che inviti a riflettere, che ci aiuti a capire e a sperare.
Mi succede quando devo pensare ad un progetto difficile, stimolante e pieno di prospettive.
L'intento di www.99colombe.blogspot.com è quello di creare un'onda lunga volta a far conoscere un'azienda e un'eccellenza come quella delle Sorelle Nurzia che, da quel 6 aprile di un anno fa, naviga in acque difficili.
Il post per il 6 aprile è già costruito nella mia testa, non difficile da realizzare ma lungo, quello si.
Lungo come l'onda che vogliamo creare, lungo come il successo di questa iniziativa, lungo come la lungimiranza e l'intraprendenza di chi ce la sta mettendo tutta per non affondare, anzi.
Per questo motivo ho deciso di pubblicare pezzo per pezzo il mio post e riservare al 6 aprile il risultato finale.
Per adesso ci facciamo un toast.
TOAST VOLANTE COME UNA COLOMBA
Si ritagliano due colombe da una colomba e si buttano così come sono dentro al tostapane, poi ci vuole il companatico, in questo caso crema con una grattatina di fava tonka e le meningi lavorano che è una meraviglia.
Per Alex, la fava Toka non la damo ar gatto ma solo perchè costa. :)

venerdì 12 marzo 2010

99 colombe per le Sorelle Nurzia

Disegno di Nina-Francesca logo del blog www.99colombe.blogspot.com
Ci sono.
Eccomi con il mio post a sostegno dell'entusiasmante iniziativa di Lydia Capasso di Tzatziki a colazione e Artemisia Comina di AAA Accademia Affamati Affannati.
Chi di noi può davvero dire di non aver mai vissuto un'esperienza come quella del terremoto?
Io c'ero, c'ero da bambina nella mia Trapani quando correvamo in strada e per noi bambini era una festa notturna un pò inusuale con le coperte dentro la 127 gialla, c'ero da adulta quando nel 1997 il terremoto umbro mi colse al pian terreno della divisione di Pediatria dell'ospedale Monteluce, erano le 11.30 un vento innaturale si alzò, un rumore sordo e le librerie antiche della sala medici che ci venivano incontro.
E c'ero quella notte del 6 aprile di quasi un'anno fa quando Roma tremò di rimbalzo e le mie 3 bambine dormivano nei loro lettini, mentre Irene dormiva dentro di me.
Ma adesso 99 colombe simboliche si alzano in volo ad aiutare, sostenere e cercare di far qualcosa per far rinascere una delle aziende storiche dell'Aquila, le Sorelle Nurzia.
99 come le cannelle della fontana, ma anche 999 o 9999 che i simboli son sempre e solo simboli.
Bene, adesso dopo l'intro sentimentale vi spiego come fare.
1. se chi passa da qui ha un blog e ancora non l'ha fatto, può andare sul blog di 99 colombe, ovvero www.99colombe.blogspot.com e iscriversi aggiungendosi ai sostenitori nella barra laterale e aggiungendo al proprio blog sia il logo delle Sorelle Nurzia sia il link al loro sito che a breve aprirà all'e-commerce.
2. leggere sia la bellissima lettera scritta da Mara che si sta occupando del rilancio dell'azienda Sorelle Nurzia sia il post sul come fare.
3. ve lo spiego anche io qui, è semplice.
Pensare a un modo per mettere la nurzità sulla tavola pasquale.
Fate come volete, usate un prodotto delle sorelle Nurzia, una colomba piuttosto che un torrone piuttosto che un biscotto, oppure accompagnatelo semplicemente: una crema, una coulis, come volete voi.
Il 6 aprile, giorno del primo anniversario del terremoto aquilano, tutti i sostenitori pubblicheranno il loro post a blog unificati.
Sul post di Lydia trovate anche il listino prezzi, io nella mia plutaggine non sono stata in grado di fare altrettanto.

giovedì 4 marzo 2010

produzione propria



Si, ho la passione dei fiori ma anche delle piante, delle verdure, della frutta.
Aver a che fare con terra, forbici, concimi, potature, bulbi e semi mi rilassa e mi gratifica, sempre.
Potessi non mi limiterei al terrazzo ma mi piacerebbe avere 1 mq di terra da curare.
Ma chi si contenta gode e io mi godo il mio piccolo agrumeto sul terrazzo di cui raccolgo i pochi frutti annuali contenta come se fossi un coltivatore iscritto alla coldiretti.
Quest'anno il mio melangolo o meglio citrus aurantium o arancia sevillana o arancia amara (ma talmente amara da essere immangiabile) mi ha regalato ben sei frutti.
Il melangolo ha un uso limitato dal suo essere praticamente immangiabile così com'è.
Se ne può fare marmellata o usare la buccia che è particolarmente spessa e profumata.
In questo caso ho utilizzato la buccia per un'infusione in olio extravergine di oliva semplicemente scaldando l'olio a 65° C insieme alle bucce del melangolo in modo da far rendere al meglio gli oli essenziali e lasciate a macerare per 24 ore.
L'olio l'ho poi filtrato.
La mercante di spezie in arte Lory sostiene che sia perfetto sul pesce, io non faccio fatica a crederci anche se tale e tanto è il profumo che ne sto meditando un uso dolce.