Cambio sempre qualcosa di qualsiasi ricetta mi passi sottomano, è più forte di me
Togli qui, metti là, sostituisci il tutto rigorosamente ad occhio ed in preda al delirio di onnipotenza.
Non ce la faccio nemmeno a volerlo specie le cose da mangiare meglio riuscite, non sono mai due volte uguali: da meraviglia delle meraviglie ad immonda ciofeca in sei secondi netti.
Vale perfino per il sugo di pomodoro per la pasta.
Ora la Greixonera è la cosa più facile (e buona del mondo) non c'è dubbio.
Ovviamente il diavolo sulla mia spalla (i maligni penseranno la scimmia) mi dice che no, che i profumi non vanno bene...ci voglio la vaniglia...lo zucchero è mio e lo decido io...ma...furbata delle furbate, imburro uno stampo di pyrex e lo cospargo di zucchero di canna.
E poi, come
Gonfia bene il dolce di ricotta, vado di là ad evitare l'ennesimo fratricidio, torno e zac. bruciato sopra.
Cacchio lo zucchero....
Vabbè il profumo è buono, non è carbonizzato, non lo devo pubblicare, va bene così.
Lo spello della buccia nera della superficie e lo butto sul tavolo da cucina in attesa che freddi.
Una volta sformato sul piatto diventa la cosa più buona mai esistita, perché lo zucchero che rivestiva lo stampo s'è caramellato ma s'è anche mescolato con l'acqua della ricotta facendo un sughino dorato e profumato.
Una fetta tira l'altra.
Il dolce è finito, amen.
Non credo che la prossima volta mi verrà come questa, c'è sempre e comunque la ricetta di Giovanna.
Un piccolo flash sul set fotografico... Cercate la ricetta?
Giovanna ha scritto un post apposito su questo dolce della settimana santa spagnola.
Ah, volete la mia versione?
Semplice.
Togliete l'acqua di fiori d'arancio, imburrate lo stampo e cospargetelo di zucchero di canna, permettete il fratricidio e controllate che non bruci.