giovedì 6 marzo 2008

la macro stirata e la mollica (in english below)







un post di Giovanna e la discussione sull'argomento accesa e interessante avviata su P&F.

ComidadeMama ha nella sua sidebar dei link sulla fotografia estremamente interessanti e il suo post più recente
inizia proprio con un commento alla foto (Comida se leggi di qua anche io preferisco le briciole :D)

Personalmente penso che si debba tener presente che chi vede la foto deve capire di cosa si stia parlando, deve sapere che quella fragola appartiene ad una torta che oltre alla fragola ha la crema o la panna e una base e così via.

perchè la foto deve esprimere qualcosa, insomma il carattere di chi l'ha fatta, deve essere personale e secondo me deve andare per gradi dal generale al particolare.

Insomma la foto di un piatto ti deve invitare a sederti a tavola e proprio come quando ci si siede l'occhio prima guarda il piatto e la sua composizione generale (esattamente quello che è espresso secondo me perfettamente nella foto di Giovanna), guarda anche le stoviglie, la posateria, la tovaglia, gli accostamenti dei bicchieri o le decorazioni della tavola.

Una volta seduti ci si concentra su quello che si mangerà e quindi anche sul particolare e il particolare se prima è intatto poi inevitabilmente viene smollicato e allora ecco la foto di Comida che invita, anzi ti costringe, a tirare su con le dita quelle briciole.

perchè dico questo?

perchè ultimamente nei blog patinati dei food styler mi capita di vedere foto un pò troppo stirate apppunto.

Spesso la fa da padrone la macro della macro della macro e così si finisce di fotografare un lampone che sta nella luce giusta appoggiato sulla torta al cioccolato si ma...la torta al cioccolato? :D

illuminante in questo percorso è stato un mio collega.

gli ho fatto vedere alcune foto della torta tenerina ferrarese.

Erano delle macro abbastanza stirate per cercare di mettere in risalto la consistenza cremosa dell'interno della torta.

il commento è stato impietoso: Si, ma la torta 'ndo sta? Me fai vedè che me devo magnà?

E aveva ragione, la torta non c'era, c'era un magma marrone ma la torta no.

Chi avrà avuto la pazienza di leggere questa divagazione si chiederà a questo punto che c'entrano le foto in alto.

Probabilmente niente...no, è che l'ideazione di un post con queste premesse è venuta mangiando proprio quella pasta lì.

Un piatto tipicamente siciliano che a casa nostra chiamiamo pasta ca' muddica, pasta con la mollica e che nella mia famiglia si chiama pasta alla milanisa, va a sapere perchè.

Di una semplicità disarmante e anche un pò bruttino se vogliamo.

ecco, secondo me, in questo caso la macro ci stava proprio bene. :D

-per 4 persone

- 400 gr di spaghetti

- 4 spicchi di aglio

- 10 acciughe salate, se usate quelle nel barattolo ne bastano una decina di filetti se quelle sottosale intere allora 5 bastano

- salsa di pomodoro

- pangrattato

- olio d'oliva

Mettete l'olio in una padella e dorate gli spicchi di aglio pelati.

Fuori dal fuoco sciogliete nell'olio caldo ma non bollente i filetti di acciuga e aggiungete la salsa di pomodoro (quella che basta a condire 400 gr di spaghetti). Fate andare e mentre la pasta cuoce mettete in una piccola padella il pangrattato (vabbè diciamo 150 gr) mescolato a due cucchiai di olio d'oliva e fatelo tostare; una volta pronto mettetelo in una scodellina e portatelo a tavola per usarlo come fosse parmigiano grattugiato.

Condite gli spaghetti con il sugo e impiattate.

ognuno poi spolvererà il suo piatto con il pangrattato.

English editing

This is a dish of my family but in sicily is usual use bread dried and grated dusting everything, fish, meat...even spaghetti!

So here is the recipe

serves 4

- 4 garlic cloves

- 5-7 salted anchovies

- tomato sauce

- olive oil

- 150 gr bread dried and grated

- 400 gr spaghetti

fry slightly the garlic cloves in a pan with olive oil.

Out of flame melt the anchovies and add the tomato sauce put on the flame again and allow boil gently.

Boil spaghetti and in the meanwhile melt the bread with oil put it in a little pan and toast briefly until is light brown in colour.

Mix cooked spaghetti with sauce and dredge with bread.

17 commenti:

Sara B ha detto...

curioso! qui si fanno i pici alle molliche: stessi ingredienti ma niente pomodoro.. ed in più tanto peperoncino! è buonissima :-) sulle foto ti dò ragione, ma secondo me vale anche il percorso inverso, ovvero dal particolare al generale. il risultato è lo stesso e forse l'impatto iniziale è più netto... ;-)

Anonimo ha detto...

ehehehehehe... si ma la torta n'do sta.. é miticoooooo!
BEl post,brava enza.. anche a me a volta capita di vedere cose belle molto belle, ma non capire cosa c'è nel piatto..tipo enigma della settimana enigmistica!
La pasta ca muddica mi fa letteralmente sbarellare!
Un abbraccio e buona giornata

enza ha detto...

@ Sara si è vero può essere anche interpretato così.
quello che forse mi disturba o che contesto è l'uso smodato della macro.
@ Sandra: ma il coniglio l'hai visto?

Unknown ha detto...

Enza,
sai che sono stata criticata perchè volendo imitare (mal riuscite s'intende) le foto spettacolari con gli sfondi, ho comprato un miliardo di cartoncini, le foto hanno assunto un certo non so chè di patinato, la critica mossa riguarda l'assenza di "casa", che prima invece c'era, ma sicuramente altre alla macro c'è anche la foto del totale.
baci
Cla
buona la pasta cu la muddica
:*

alessia ha detto...

Brava enza la il tuo commento alle foto mi piace ( sarà perchè sono una fotografa schifosa e rosico incredibilmente???) ma come dici tu credo che le foto rivelino un po' la visione di ognuno sul piatto che ha preparato!!!! Ottima questa pasta ti dirò che anche io la faccio esattamente così la ricetta me l'ha passata un'amica siciliana appunto è davvero buona !! Baci Alessia

miche ha detto...

ah che buona noi a palermo la chiamiamo "pasta con l'anciova".comunque hai perfettamente ragione io esempio ad adoro gli oggettini della mia casa,le mie mappine,i mattoni che spesso si vedono ai bordi della mie foto,il panorama che viene fotografato assieme al piatto..certo non che quelle patinate mi dispiacciano ma penso che se mi mettessi a fare cose del genere passerei dalla passione al l'ossessione!!bacio

enza ha detto...

@claudia sicuramente le foto patinate sono belle ma a mio parere un pò freddine, troppo costruite.
il che non vuol dire essere tecnicamente inesatti. voglio dire la tecnica fotografica ha un minimo di canoni che dovrebbero essere rispettati. in termini di luce, di inquadratura, di mancato utilizzo del flash e quant'altro. comunque anche io a volte lo uso il cartoncino ma dipende molto da quello che devo fotografare.
@mike ma lo sai che io colleziono mappine? :D
@alessia io invece penso che le tue foto siano appetitose anche se non è che apprezzi molto la sfocatura intorno :)

Giovanna ha detto...

grazie innanzitutto per l'apprezzamento alla mia foto... fotografare il cibo (cu un ci passa un ci cridi:) è difficilissimo. Se la foto di un piatto non è bella (e non intendo che deve essere artisticamente e tecnicamente perfetta) spesso fa l'effetto contrario di quello che dovrebbe fare. E cioè indurti a mangiare o a riprodurre il piatto.
Per quanto riguarda la tua foto della pasta a milanisa... mmmmm che meraviglia!! hai mai provato ad aggiungerci il finocchietto selvatico? spettacolo!!! ho anche una foto nell'header del mio blog!
baci

fiordisale ha detto...

mah vedi tesora, hai ragione ma dal mio punto di vista è sempre una via di mezzo, un crocevia sulla strada della verità. perchè chi fa le foto e poi seleziona quella da mettere online, la sceglie in base a dei canoni che vanno al di là delle regole fotografiche stesse. il linguaggio visivo, per certi versi, segue le stesse regole del linguaggio verbale, è esso stesso una specie di lessico amico, ti saranno capitate quelle persone che cercano di dire le cose parlando d'altro, ti saranno capitati quelli che abbozzano le frasi senza riuscire ad arrivare al nocciolo, o quelli esuberanti il cui pensiero, in compagnia pare sovrasti gli altri (per demerito altrui, non certo per presunte qualità loro, beninteso). e così sono le foto, anche la stessa mano può produrre o pubblicare foto diverse, perchè le cose che si vogliono trasmettere sono sempre diverse, anche solo nell'intensità. una foto può colpire al di la della sua perfezione. ho un cognato fotografo che (poverino) ha tentato di darmi i primi rudimenti, ma io ho cercato di spiegargli che le sue foto sono si, molto migliori delle mie nell'esecuzione (luce, fuoco, etc) ma sono fredde, asettiche. un po' come i discorsi di certi tromboni, per capirci (e a me ne è capitato qlc a cena). poi ti capita quello col dizionario limitato e una grammatica zoppicante che t'emoziona perchè nella sua imperfezione sa trasmetterti cose che nessuna tecnica, per quanto valida, potrà mai. una foto è un messaggio essa stessa, anche quando la facciamo con scarsa voglia, perchè da lì si nota (perlomeno io lo noto)
bacinbacetti e buon we
ma guarda tu, non ho tempo di respirare e vengo a farti il macsi commento, ma ti vorrò bene?
fiordisale

enza ha detto...

è proprio questo il punto.
l'evitare l'omologazione di quello che in fondo è un mezzo di comunicazione come un altro.
sicuramente una foto aiuta a far capire che percorso abbiamo seguito, che tipo di emozione ci ha dato quel piatto piuttosto che un altro.
al di là degli stilemi (o stilismi?).
Io personalmente penso che anche la tecnica sia importante ma ho una deformazione professionale in questo.
è come per le radiografie una radiografia ben fatta è diagnostica, una fatta così così no non è diagnostica.
anche se poi analogamente al photoshop o qualsiasi altro programma di fotoritocco anche in radiologia le immagini possono essere aggiustate nel post-processing e a volte è doveroso.
ecco, anche per quanto riguarda le immagini culinarie a volte il post-processing è doveroso però l'inquadratura, il gusto, il tipo di immagine attira non c'è niente da fare e mi sembra che chi gestisce questo in modo professionale tenda a seguire modelli un pò troppo come dire? "piatti".
Le foto dei food styler ultimamente mi sembrano un pò tutte uguali, macro grandi così e illuminazione di un certo tipo.
tecnicamente perfette ma tutte uguali, dopo un pò ti abitui a riconoscerle, non dici questa foto è di questo foodstyler e questa di un altro...dici questa foto l'ha fatta un foodstyler, uno qualsiasi.
che sia Bea o nordljus o..
bellissime foto senz'anima?
poi comincio a pensare (o almeno così a me succede) che la foto stia diventando quasi "obbligatoria" bella o brutta che sia.
incuriosisce attira interessa e questo interesse però rimane (almeno per quanto mi riguarda) più focalizzato sulla foto che sulla ricetta.
il che apre un altro orizzonte.
la ricetta ha bisogno di un racconto, di un proemio che ci aiuta davvero a capire chi l'ha fatta e come l'ha fatta.
non nel senso di tecnica (e ci ritorno!) ma nel senso di percorso di gusto, di circostanze e di casualità o di convinzioni.
è interessante perchè alla fine porta la nostra firma nel bene o nel male.
esattamente come la foto.
e così i commenti fiume sono due, ma io devo lavorareeee ed è anche venerdì pomeriggio!!!

Anonimo ha detto...

ma che fai copi i post da prezzemolo e finocchio?

enza ha detto...

eh si :D
e faccio anche di più metto le cose del mio blog su prezzemolo e finocchio! furba eh?

ComidaDeMama ha detto...

Il mio commento è troppo lungo, l'ho trasformato in email.

A proposito del tuo collega, kitchenpantry cita questa uscita di Danny Meyer in uno dei suoi post recenti.

"Are you a blogger too? Give me your camera. I’ll take a really blurry, close-up picture of the grapefruit in my salad. When do you think people are going to start making fun of bloggers?"
Danny Meyer via Serious Eats

^____^


BTW, tornando alla tua ricetta spettacolare evviva le briciole !!!! Quelle che non distraggono e che disturbano l'armonia come se fossero al foglia di rucola tra i denti di una bella ragazza -tipo la goccia di acqua non bene asciugata sul piatto di metallo dei miei cavolfiori al curry, appena la guardo io mio sguardo finisce lì, quelle sono le "briciole" che vengono sconsigliate dai vari articoli di fotografia e in effetti è vero, quelli sono sbagli.

A presto, mi spiace di essere lenta e poco presente nei commenti, ma ho ospiti plurimi.

anna ha detto...

Non ti tedio con i miei commenti...ti dico solo che le spaghetti sono di un appetitoso e le foto "macro" sono davvero belle! Baci

Angel ha detto...

Wow I've never seen spaghetti like that before. Its must be pretty savory with the anchovies.

Morrigan ha detto...

Miiii, bedda matri, la pasta cu 'a muddicada comu a cocina ma pà nu na sa fare nuddu! (spero di aver scritto bene - della prov. di Catania è!)
Però lui ci mette anche il finocchietto selvatico.
Tiè!
Ah, no era gnam! ^__^

Anonimo ha detto...

mi ero persa questa ricetta ciao