Non conoscete Santino?
Semplicemente un amico.
Intelligente, arguto, saggio, simpatico, ironico, con una sconfinata cultura sull'agricoltura, buono e sempre disposto a dare consigli, a fare e disfare, perennemente in movimento, un momento prima parla con te e un momento dopo salta sul trattore perché ha individuato il posto giusto per il solco dei pomodori, appena finito viene giù dal trattore, prende la cassetta e raccoglie per me questo mazzo di biete a coste che accetto come se mi stessero regalando un fascio di rose rosse.
Faccio per ringraziarlo ma lui è già ai fornelli della cucina economica a legna...frittata di carciofi che le galline hanno deposto giusto 4 uova.
Piccolo particolare, oltre a possedere un ettaro di terra vicino a casa mia ha 89 anni e lo spirito di un trentenne.
E da anche ottimi consigli di cucina!
Le conosci le biete a gratté?
No Santino, dimmi.
Eccole le biete a grattè non proprio quelle di Santino che mi aveva detto di farle in padella e non ci pensa proprio alla granella di mandorle, ma eccole.
BIETE A GRATTE' DI SANTINO
(TERRINA DI BIETE)
Avete già capito che si tratta di una non ricetta.
Per le dosi vado a occhio e dipende da quante biete avete e dal contenitore. basta scegliere il contenitore in funzione del quantitativo di verdura in modo da avere uno strato abbastanza consistente diciamo circa 5 cm.
Biete a coste
uova
formaggio
grattugiato
noce moscata
pepe
poco latte intero o panna
pane grattugiato
poco burro fuso
granella di mandorle
Sbollentare le coste in pochissima acqua bollente leggermente salata e metterle a colare in uno scolapasta fino a raffreddamento (si devono solo ammorbidire, non cuocere completamente).
Imburrare e spolverare con il pangrattato una pirofila in ceramica da forno (non che la ceramica sia essenziale ma è esteticamente meglio per servire le coste direttamente in tavola).
Disporre in modo ordinato le coste e premere per far fuoriuscire il liquido in eccesso.
Sbattere le uova (io ne ho usato solo 1), il formaggio grattugiato (scegliete voi quale a seconda di quel che vi piace pecorino, un formaggio filante, parmigiano per un gusto più delicato), diluire con poco latte (che evita l'effetto frittatina) e versarlo sulle biete.
Mescolare il pangrattato ad una noce di burro fuso e aggiungere la grattatina di noce moscata.
Spolverare con il pangrattato condito la superficie della terrina e aggiungere da ultimo la granella di mandorle.
Schiaffare in forno già caldo...diciamo 200°C fino a che non vedrete la crosticina dorata in superficie.
E qui i miei soliti pallosissimi
DUE CENTS
Alzi la mano chi non detesta pulire e lavare le verdure.
Non vi posso aiutare, nemmeno a me piace.
Però...specie le verdure provengono dall'orto son più cariche di terra di quelle che provengono dal mercato.
Lavatele bene e tanto, all'ultimo lavaggio lasciatele almeno 30 minuti in acqua e per ulteriore precauzione una volta sbollentate scolatele tirandole su con una schiumarola facendo in modo che l'acqua di cottura rimanga nella pentola.
In questo modo gli eventuali residui terrosi rimarranno depositati nell'acqua.
Abbiate cura di tenere le verdure il più asciutte possibile in modo da avere un risultato più compatto che vi permetterà di tagliare la terrina a fette una volta tiepida.
La granella di mandorle tostata ci sta da dio ma sfruttate il vantaggio della non ricetta per cambiare con nocciole o pistacchi o semi di zucca o con quello che più vi piace.
Comunque vada sarà un successo.
Monografie. Slow Cooker
17 ore fa