mercoledì 29 luglio 2009

giusti giusti


Morivo dalla voglia di partecipare al contest estivo di Sandra di UTDZ ma pensa che ti ripensa non mi veniva niente in mente un pò perchè con il caldo i miei due neuroni provvisti di sinapsi inibitoria vanno in ferie e un pò perchè niente mi pareva abbastanza degno di essere presentato.

Gira che ti rigira però ho pescato dalla mia memoria una ricetta che rifaccio tutti gli anni e che mi è sempre tanto piaciuta.
L'ho pubblicata diverso tempo fa per il forum di Prezzemolo & Finocchio e credo che sia davvero degna di partecipare al contest nonostante la pessima qualità delle foto.
Eccola.

Involtini di pesce spada e melanzane al profumo di pesto genovese

Ingredienti:
-due/tre melanzane tonde e nere non sbucciate da cui ricavare almeno 8 fette grandi alte circa 1 cm da grigliare
-350 gr di pesce spada affettato molto sottile tipo carpaccio se vi riesce (io ho preso un unico pezzo alto circa 4 cm e l'ho affettato a mano)
-100 gr di pecorino romano grattugiato
-una manciata di pinoli e una di uva passa
-una manciatina di pangrattato
-scorza di limone grattuggiata
-2 spicchi di aglio
-un mazzo di basilico e uno piccolo di prezzemolo
-sale e pepe
-olio d'oliva

Allora: abbiamo tutto pronto, l'unica cottura preliminare è quella delle melanzane che vanno grigliate e condite con un filo di olio e di sale.
Prendete la fettona di melanzana e appoggiateci la fetta sottile di pesce spada.
Nel frattempo in una ciotola mescolate 2 cucchiai di pangrattato, il prezzemolo tritato fine, un pochino di pinoli, un filo di olio, tre cucchiai di pecorino, l'uva passa (diciamo due cucchiai scarsissimi), la scorza di limone grattuggiata e il pepe.
Cospargete con mano leggera questo composto sul pesce spada e arrotolate a involtino senza fermarlo.
Mettete tutti gli involtini in una pirofila che li contenga di misura e conditeli con un filo di olio e metteli in forno per 15 minuti a 160°.
Nel frattempo con il frullatore ghiacciato preparate un pesto genovese fatto con basilico, aglio, pinoli, olio, sale e il pecorino rimasto.
Mettete due involtini nel piatto e fateci colare sopra il pesto.


martedì 28 luglio 2009

e si torna

Veramente siamo già tornati da un pò ma riorganizzare i ritmi di vita precedenti quando si è stati quasi un mese altrove non è agevole.
Ti prende il mal di Sicilia, la fiacca e il crampo dello scrittore.
Ma tant'è, siamo qui.

Quella che vedete non è l'Olanda no, è un mulino del sale della mia città, Trapani e non serviva alla macinazione ma al pompaggio dell'acqua da una vasca all'altra.
Dopo anni di abbandono alcuni dei mulini delle saline sono tornati agli antichi splendori grazie anche alla realizzazione di un vero e proprio museo del sale a cui viene annessa anche una trattoria, il link alla trattoria è particolarmente curato e credo che una visita a questi antichi mulini e alle saline sia irrinunciabile se doveste trovarvi dalle nostre parti.
Anche perchè le saline non sono solo sale sono anche ambienti palustri dove poter ammirare diverse specie di uccelli acquatici, trampolieri e nelle saline si pratica fin dalla notte dei tempi una speciale itticoltura e vi si allevano arselle, anguille, cefali, spigole e orate dal sapore inconfondibile.
potreste avere inoltre la possibilità di dormire in salina, un antico complesso è stato recuperato proprio sul litorale della mia città Trapani ed è stato trasformato in un bell'albergo la Baia dei Mulini o un Relais davvero speciale dove l'unico consiglio obbligatorio è portarsi l'Autan se non volete finire divorati dalle zanzare che si sa prosperano in tutti i luoghi umidi.
Il sale di Trapani insieme all'aglio rosso di nubia è inoltre un presidio slow food ormai da qualche tempo.
Ora, non abbiatene a male, ma mi viene da ridere a leggere di questi due presidi e vi spiego perchè.
Il sale a Trapani è considerato del semplicissimo cloruro di sodio serve semplicemente a salare insomma, non sapevamo niente di sali minerali di caratteristiche organolettiche e...di possibilità di vendere il nostro sale oltre i nostri confini a prezzi considerati per noi esorbitanti.
Il sale qui te lo tirano appresso, un chilo di sale costa al massimo 5 centesimi!

On line si reperisce a circa 66 centesimi al chilo ma non tutti sanno che la stessa ditta fornisce la grande distribuzione e il sale primo prezzo marchio SMA venduto a 15 centesimi chilo è in realtà sale marino di Trapani.
Lo stesso vale per altre catene di grande distribuzione, basta leggere l'etichetta e la provenienza!

Stesso dicasi per l'aglio, se dici ad un trapanese che l'aglio di Nubia è presidio slow food una treccia in continente costa 15 euro quando per noi locali è venduta a 3-5 euro (e c'è chi si lamenta).
Vi lascio con un pò di scatti delle saline, non sono granchè sono stati fatti due estati fa quando ancora non avevo preso dimestichezza con la mia reflex (allora era nuova di pacca, adesso sembra un residuato bellico con delle artistiche macchie di cioccolata e di farina sulle impugnature).


Lo so devo riorganizzare i miei tag ma è come fare le pulizie di primavera intanto prometto di aumentare i contenuti del tag siculitania, poi vedremo.

Baci a chi va a chi torna a chi ripartirà.