sabato 29 dicembre 2007

incubo avanzi

chi non ce l'ha dopo le grandi feste natalizie?
insalatiere piene di lesso, pesci mezzi spolpati, resti di lasagne, tortellini, cappelletti, insomma lo sapete no?
basta aprire il frigo.
e così, data l'inquietante presenza di una insalatiera piena del lesso dei cappelletti, ho pensato a un piatto antico di riciclo come il lesso rifatto.
si, ma il lesso rifatto è triste, almeno nell'aspetto se non nel sapore e allora ho aperto lo sportello delle spezie, dato un'occhiata in giro per la dispensa.
e dopo 15 minuti ecco cosa ho prodotto.


l'ho fatto così:
-tante cipolle messe a sudare con un pò d'olio
- il lesso tagliato a pezzi
- un cucchiaino di concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua calda
- qualche cucchiaio di pomodoro a pezzettoni
- un cucchiaino di spezie per goulash
- mezzo bicchiere piccolo di vino
- cous cous gonfiato con acqua bollente in cui avrete sciolto un pizzico di brodo vegetale
- prezzemolo tritato
- scorza di limone grattugiata
mettere le cipolle in una padella bassa e larga con un pò di olio ev, aggiungere il lesso e sfumare con il vino bianco.lasciar evaporare e mettere il pomodoro, far andare ancora qualche minuto e aggiungere uil cucchiaino di spezie per goulash.nel piatto cospargere di prezzemolo tritato e scorza di limone grattugiata che serve a dare quel minimo di freschezza in più.la striscia rossastra che vedete sul cous cous è semplcemente una spolveratina dello stesso mix di spezie per goulash che io compro dal signor castroni.

giovedì 27 dicembre 2007

non ho parole




Hanno ucciso Benazir Bhutto.

Come si può...Musharraf avrà stappato una bella bottiglia...


due minuti due e la dieta è servita


niente di speciale eppure saziante e politically correct rispetto alla dieta infrafestiva (tra natale e capodanno per intenderci).
dadini di zucca gialla saltati con olio ev, cipolla, un pezzetto di zenzero grattugiato sfumati con vino bianco (ma proprio un goccio) e chiodini trifolati.
Basta un hamburger e qualche fiore di rosmarino.
come basta poco per far diventare bello e soddisfacente un piatto da dieta.
ah...per le verdure stufate, due cucchiani di olio per padella

passata la festa gabbatu lu santu. pensieri sparsi.






Ecco, passato il Natale, che è l'unica festa da me riconosciuta, passato tutto.
E mi prende la voglia di primavera e di fiori.
Tra poco più di un mese toccherà sistemare il terrazzo per preparare le mie amate piante alle prime fioriture.
Questi fiori poi li dedico ad una persona che proprio oggi ha deciso di concludere il suo viaggio.
La fotografia in basso è per ricordarmi che ogni tanto riesco a far qualche scatto decente.
Ma quanta strada da percorrere...

martedì 25 dicembre 2007

operazione cappelletti...ne siamo usciti vivi anche quest'anno





ogni anno il suocero si mette a capo di un drappello di soldati e comincia la fatidica operazione cappelletti.


e ogni anno la sudditanza teme di non veder la luce.


e ogni anno l'operazione cappelletti comincia con la selezione della carne.

quella per il brodo (tutti gli anni finiscono nel pentolone mezza tacchina, un pollo, un chilo di manzo da brodo) e mi raccomando che le carote siano 7, che le cipolle siano 5 e di quelle bianche.

ma cos'è sto sedano?

è troppo poco.

e così via.


e le carni per l'impasto.

filetto di maiale brasato all'olio, prosciutto crudo, mortadella, parmigiano, uova ah e l'interminabile guerra della noce moscata.

mio suocero la mette, mia suocera la toglie, mio suocero la mette, mia suocera la toglie.


e si va alla pasta, non si sa quante uova, alla fine si perde il conto si sa solo che va intrisa la sera prima che riposi ben bene e acquisti elasticità.


così si comincia, il suocero alla manovella della sfogliatrice e suocera e figlie alla chiusura del cappelletto e alla fine un bel cappellone.

chi lo trova lava i piatti.


io le guardo e mi affascinano i loro gesti, ma non ce l'ho nel DNA.


a me non rimane che apparecchiare la tavola e tirar fuori i servizi buoni

cosa che faccio con gioia.

se proprio vi vien curiosità sull'apparecchiatura è con immenso orgoglio e infinito piacere che vi illustro

la tovaglia proviene dal corredo di mia madre. lino e inserti di pizzo lavorato a tombolo ecru.

i piatti sono semplicissima bone china Richard Ginori

posate rigate di acciaio e bicchieri (fighissimi) stranissimi con il filo ondulato villeroi e boch


e alla fine, posso offrirvi un caffè?




domenica 23 dicembre 2007

Per pochi e non per tutti, storia di una cena di vigilia interregionale


Stamattina si son presentati alla porta il signor Babbo Natale accompagnato dalla di lui signora la signora Befana, appunto.

aka il mio papà e la mia mamma, direttamente da Trapani, Sicilia.


Sono qui in transito così si spupazzano le 3 nipoti (a me non mi filano manco di striscio) e trascorreranno con noi le feste.


si comincia dalla notte della vigilia...

riunione delle due famiglie al completo, quella sicula e quella romana.


e questo è l'apporto siculo.

solo che non è pesce qualsiasi, questo proviene dalle saline di Trapani nelle cui vasche in disuso arrivano gli avannotti di spigola, orata e cefali.

lì dentro ingrassano e si cibano di alghe particolari che danno un sapore e una sapidità (miiii che brutta parola) unici.


una volta l'anno e solo a natale, i pescatori lanciano le reti nelle vasche e tirano i pesci. i più piccoli scampano perchè vengono ributtati nel canale e i più grandi vengono venduti.

a prezzi ridicoli per noi poveri abitanti di metropoli, un terzo dei prezzi che si vedono qui sotto natale.


e il profumo....non ci sono parole. sanno di mare e di onde...


la compagine romana invece si occuperà della tradizione laziale.

fritto misto di verdure e baccalà, linguine con il tonno, tagliatelle al cacao e noci (reminiscenze viterbesi) e per il giorno di natale...operazione cappelletti.




ah, nel pacco delle meraviglie c'era anche questa.

una provola delle Madonie, l'azienda agricola che produce questa provola aderisce al progetto slow-food.

vorrei saper descrivere meglio, comunque ci provo.

un formaggio a pasta filata e compatta che sa di foraggio e di salsedine, di stalla e di lavoro pochissimo occhiato che diventa saporito con la stagionatura.

di più non so fare...

ah, di queste vi dico solo....che culo...

venerdì 21 dicembre 2007

e noi cinque vi auguriamo BUON NATALE!




SIATE SERENI, SIATE FELICI, SIATE UNITI, SIATE VOI STESSI, SIATE IN PACE.


E NOI CON VOI...

giovedì 20 dicembre 2007

arrivederci "aspettando natale" e benvenuto "my best recipe"



Sandra e Zorra hanno avuto questa idea bellissima.

le ricette vanno spedite entro il 28 dicembre QUI.

troverete tutte le informazioni necessarie e il regolamento completo.

io ho già inviato, e voi?

la coratella e la pace familiare

no, la foto della coratella affogata nelle cipolle ve la risparmio, anche perchè non è che sia poi così tanto fotogenica.
l'antefatto, piccolo ma gustoso, è questo.

entrambi siamo medici, ma il medico vero sarebbe mio marito poichè io da radiologa non sono considerata dall'utenza quanto invece meriterei (brutti stupidi, ma lo sapete che sono i radiologi a salvarvi il deretano???).

ora...la donna non so, non avendo esperienza in merito.
ma il medico uomo ad ogni ricorrenza natale o pasqua che sia, non si sa come mai ma ha da morì o con la cirrosi alcolica o almeno ipercolesterolemico.

e così giù bottiglie, panettoni, metrate di salsicce e quintali di caramelle e cioccolata.

per non parlare di quelli che...dottò ho la macelleria ma le possa fare lo sgarbo di darle l'abbacchio tagliato e già sistemato?

intero, dottò, a lei intero.....si capisce, tanto mica lo taglia tua moglie....
così succede che alle una de las tardes ti ritrovi ad aspettare che la coratella si cuocia, e che la cucina la moglie del macellaio????

e per passare il tempo e farsi passare anche l'incazzatura si ravana nel frigo alla ricerca di qualcosa di buono e guarda guarda che si trova...l'avanzo della crema tiramisu :))))









30 anni fa


mia mamma, se voleva farmi una sorpresa, mi comprava questo.

ora di anni ne ho 35 e guarda che ti trovo...

mercoledì 19 dicembre 2007

avete presente i mashrmallows?


mi avete chiesto come ho fatto a fare le decorazioni della torta.
semplice...con la pasta fondente ricavata dai marshmallow!

ho trovato quelli bianchi dal solito insuperabile castroni, quelli colorati li trovate in qualsiasi supermercato e la ricetta in qualsiasi forum di cucina.

il capostipite del tormentone marshmallowiano è cookaround, credo.
comunque lì ho trovato tutto spiegato, e fotografato, il procedimento e le dosi.

io posso solo darvi i miei consigli.

partiamo dalla ricetta base.
150 gr di mashmallow (una busta, di solito)
3 cucchiai di acqua
330 gr di zucchero a velo

sciogliere le caramelle a bagnomaria con l'acqua.
quando sciolti unire metà dello zucchero a velo e versare l'altra metà sul piano di lavoro.
versare il composto mm + zucchero a velo su quello sparso sul piano e lavorare con una spatola fino ad incorporare l'altra metà di zucchero fino ad ottenere una pasta lavorabile, della consistenza della pasta all'uovo.
e fin qui la ricetta, ora le mie considerazioni

1. i marshmallow non sono tutti uguali, pertanto...

2. la quantità di zucchero a velo dipende dalla consistenza delle caramelle una volta sciolte se liquide (come l'acqua) ci vorrà più zucchero, e già appiccicosette in partenza lo zucchero da usare sarà molto meno

3. programmate una quantità aggiuntiva di zucchero a velo da tenere pronta qualora sia necessaria per ottenere la giusta consistenza della pasta da lavorare

4. fregatevene delle dosi prescritte di zucchero a velo e aggiungetene la quantità occorrente...per quelli bianchi di castroni che una volta squagliati erano particolarmente consistenti io ho usato meno della metà dello zucchero a velo previsto, per gli altri invece ho dovuto abbondare oltre la quantità indicata

5. inizialmente la spatola (di cui non si parla nella ricetta) è necessaria se non volete che molta della pasta inizialmente parecchio appiccicosa finisca sulle vostre mani e, inevitabilmente, giù per lo scarico del lavandino.

6. fanno una testa tanta sul fatto che i coloranti liquidi sono meno adatti dei coloranti in polvere o in pasta.
mica vero...io ho usato i coloranti liquidi aggiungendo (se necessario) un pochino di zucchero a velo.

7. la pasta è dolcissima, anche quella in cui ho usato meno della metà dello zucchero previsto, per cui quando la stendete abbiate cura di stenderla il più sottile possibile, io sono arrivata a circa 2-3 mm di spessore senza romperla

8. se dovete modellare delle figurine, tanto ha la consistenza del pongo, plasmatele il giorno prima così saranno ben asciutte e le potrete prenderle senza il rischio di romperle o di dover intervenire con aggiustamenti successivi
9. non sono una fan dei coloranti, ma dovendo usarli, preferisco che siano pochi e ben distribuiti.
l'angioletto è stato rimosso e ancora campeggia sul piano dellamia cucina, per quanto riguarda le stelline la maggior parte le ho eliminate tagliando la torta.

10. per l'angioletto...per fare i capelli ho usato uno spremiaglio (nuovo di zecca) e poi, con attenzione li ho appiccicati alla testa. gli occhi li ho colorati con una matita alimentare e la bocca ho soltanto premuto uno stecchino per creare un solco e poi con un pennellino l'ho colorata di rosso. Per drappeggiare il vestito (che ho tagliato con una rotella tagliapasta) ho creato un sostegno con uno stecchino lungo e ci ho infilzato un pezzo di pasta per il corpo e sopra un pezzetto di pasta più piccolo per la testa.
i decori celesti li ho fatti con un pennello intinto in colorante alimentare liquido diluito con un pochino di acqua.

11. il rosa carne è venuto fuori squagliando i mm colorati tutti insieme senza separare i vari colori (verde acqua, rosa, bianco, celestee giallo chiarissimo)

lunedì 17 dicembre 2007

Core de mamma

prima recita della mia bambina più grande.
3 anni e mezzo di vitalità e argento vivo.
io e mio marito in prima fila a versare lacrime alla vista di quei puffetti vestiti da angioletti.
Sara non si è emozionata, ha fatto tutto senza distrasi un attimo, è stata bravissima, un'attrice consumata.
e io la adoro...

no, niente foto.
niente foto di bambini in rete, grazie.

44 gatti. ovvero l'invasione degli ultracorpi.










antefatto.
già l'ho detto.
l'anno scorso la mia piccola Livia è stata privata della festa del primo compleanno per la sua salute un pò precaria.
quest'anno ho deciso di regalarle una festa con gli interessi e così ho cominciato con l'inviare l'sms di invito...presa la rubrica del cellulare e fatto un bell'invio multiplo.

risultato nonostante 5 defezioni (cioè 5 coppie con relativi figli): 44 presenti attivi alla festa.
un esercito di bambini agguerriti.
c'erano bambini ovunque, su ogni gradino delle scale, nelle camere, in salone.
ovunque.
una festa da sballo insomma.
una di quelle che non si dimenticano, che fosse per me, nonostante la fatica e il mal di schiena rifarei anche domani.
poi qualcuno chiede perchè a casa nostra ci sono mobili vecchi, perchè non compriamo qualche pezzo pregiato o cambiamo il divano.
come potrei privarmi di questa follia colettiva 3 volte l'anno?
vabbè data l'ora metto solo le foto della pappa la spiega a più tardi.
l'unica cosa che mi sento di dire alle quattro meno un quarto del mattino è che la tovaglia è stata fatta da mia nonna Enza e che l'idea di un salvamacchia di plastica trasparente personalizzato con l'uniposca è geniale.
mi piacerebbe farvi vedere com'è ridotta...la plastica, non la tovaglia.

un'ultima cosa.
le idee geniali che vedete non sono farina del mio sacco ma di quella di una signora che ha un blog S-T-R-E-P-I-T-O-S-O
e che devo assolutamente ringraziare.

i coni...
Il porta cono altro non è che uno scaldavivande ikea.
l'idea l'ho presa da questo post di amuses bouche
è stato facilissimo.
specie se riuscite a procurarvi in un qualsiasi supermercato ben fornito le apposite formine e la fillo refrigerata o surgelata che io ho usato al posto della brick più difficile da reperire..
per quanto riguarda il ripieno io ho semplicemente frullato del salmone affumicato con della philadelphia un pò di pepe e erba cipollina tagliuzzata guarnito con le uova di lombo, quelle schifosette ma taaanto buone.
profitterol
ho preparato i bignè e riempiti con panna montata non zuccherata mischiata a crema pasticcera aromatizzata alla vaniglia.
per la glassa a specchio:
160 gr di zucchero semolato
60 gr di cacao amaro
100 gr acqua
100 gr panna fresca
ho mescolato e portato a 103° (appena prima del bollore pieno per chi non avesse il termometro) e ho sciolto nel composto 3 fogli di gelatina (pari a 6 gr).
ho fatto intiepidire (ma non troppo) e ho versato sul profitterol.
pizzette
1 kg di farina 00
100 gr di strutto
70 gr di zucchero
30 gr di lievito di birra
30 gr di sale
acqua qb ad un impasto morbido
ho impastato tutti gli ingredienti aggiungendo lo strutto ad impasto avviato.
ho fatto riposare e tagliato con un bicchiere.
questa pasta è versatilissima, in sicilia la chiamiamo pasta da iris e ci si fa davvero di tutto.

domenica 16 dicembre 2007

filiera. dal work in progress al prodotto finito.




adesso non ho tempo.
mi sembra che l'angioletto abbia perso la faccia da ebete...:)

sabato 15 dicembre 2007

work in progress



i preparativi per la festa di Livia fervono.

Livia è la mia secondogenita e quella di salute più cagionevole (dire cagionevole mi ricorda i romanzi d'appendice, brrrr).

così l'anno scorso a causa di una brutta infezione polmonare non abbiamo potuto festeggiare a dovere il suo primo compleanno.


ci rifacciamo quest'anno.

totale: 30-35 bambini e numero adeguato di adulti (moltiplcato per bambino....circa una 50-60-ina di adulti).


ne approfittiamo per scambiarci gli auguri di Natale.

ecco perchè io, logorroica per genetica, latito un pochino.

Vi lascio un work in progress dei tanti, appena costruito.

le alucce stanno ancora asciugando.


lo so che la bambola ha una faccia da ebete, ma provateci voi, a me meglio non mi veniva.

e poi faccio il medico io, mica il creativo...


giovedì 13 dicembre 2007

a natale siamo tutti più buoni. menu for hope 4


e allora andate da comida de mama e da foodbeam (http://www.foodbeam.com/) e leggete dell'iniziativa che sta coinvolgendo l'europa e che parte da chez pim.

i premi della lotteria soo davvero scintillanti e la causa è eccellente e giustissima.

val la pena....

mercoledì 12 dicembre 2007

Il Natale e i cioccolatini






questi sono semplicissimi cioccolatini con un ripieno di ganache aromatizzata al caffè.
- 2 stampi in policarbonato uno da 8 e l'altro da 10 forme
- 250 gr di cioccolato fondente da copertura al 55%
-100 gr di cioccolato fondente all'85%
- 150 gr di cioccolato fondente al 72%
- 150 ml di panna fresca
- una dose di caffè solubile
gli stampi che ho scelto sono quelli trasparenti in policarbonato, non sono di silicone.
con questo tipo di stampi diventa cruciale il temperaggio, altrimenti non si staccheranno mai dalla forma e non avranno un aspetto lucido.
vi scrivo in dettaglio le tappe del temperaggio, così come le ha scritte la mia amica federica qui ve lo riporto anche in virgolettato
"Bisogna temperare il cioccolato.. cioè ottimizzare la regolare cristallizzazione dei sei tipi di cristalli presenti.
Si fonde a 45-50°C se fondente (40 circa per gli altri tipi) poi i 2/3 del cioccolato di devono stendere su un tavolo di marmo e lavorare dall'esterno con due spatole per portare la temperatura intorno ai 28°C (26 per gli altri tipi di cioccolato) poi si deve raccogliere il cioccolato dal tavolo e unirlo al terzo rimasto nel recipiente a bagno maria per portare il tutto ad una temperatura di 30-32°C (28-30 per gli altri tipi di cioccolato) ora il cioccolato è pronto per fare le uova o i cioccolatini!!! bisogna ricordare che se la temperatura è nella parte bassa del range lo strato dell'uovo sarà più alto perchè il cioccolato è più denso"
e io ho seguito i suoi consigli nel modo migliore che ho potuto aiutandomi con un termometro digitale.
Ho colato poi il cioccolato temperato nello stampo (350 gr di cioccolato fondente per 18 cioccolatini, 8 grandi e 10 piccoli) e capovolto su una griglia in modo che aderisse bene alle pareti e messo in frigo ad indurire.
nel frattempo ho preparato una ganache in questo modo: 150 gr cioccolato fondente al 72% e 150 gr di panna bollente e una dose di caffè solubie il più aromatico che sono riuscita a trovare.
la ganache al fresco solidifica, l'ideale sarebbe farla raffreddare e colarla nei gusci di cioccolato quando è ancora liquida.
rimettere in frigo.
aspettare che anche il ripieno si solidifichi e a questo punto colare il tappo di cioccolato fuso.
rimettere in frigo.
staccare i cioccolatini dalle forme facendo attenzione (il cioccolato temperato tende a staccarsi da solo dallo stampo) e imbustare.
le bustine di cellophane si trovano in cartoleria e costano pochi centesimi.
questa ricetta partecipa all'iniziativa Aspettando Natale di FrancescaV

odio i cornflakes!






si vede? :)

ora sto pranzando...a dopo....su questi schermi

si li odio, senza mezzi termini.
li detesto e basta.

ma oggi mi è venuta l'idea di un crumble veloce veloce da fare.

e così avevo un pezzo di zucca e i topinanbour da far fuori.
avevo i corn flakes

saltato la zucca con le rondelle di porri in olio, sfumata con vino bianco e cosparsa a fuoco spento di prezzemolo.

i topinanbour saltati in olio e aglio e anche essi cosparsi ma di erba aglina, però.
messi alla come viene viene in u bicchiere o nelle ramequin e via in forno non prima di averli spolverati con

cornflakes schiacciati con la mano
una noce di burro fuso
emmenthal grattuggiato
erba cipollina
sale e pepe

l'Italia è una repubblica fondata sul petrolio...

e io sono in rosso.
passatemi un calendario

memorandum







Tutti gli anni solita storia.

Mia mamma mi telefona e mi fa: domani è Santa Lucia, mi raccomando non mangiare pane!


Narra la leggenda che tutta la Sicilia era da anni preda di una terribile carestia.

gli abitanti dell'isola erano allo stremo quando il 13 dicembre entrò nel porto di palermo (no era siracusa, anzi no era palermo...insomma IN SICILIA) un bastimento carico di grano.


tanta era la fame che i siciliani mangiarono il grano senza trasformarlo in farina e senza fare il pane quindi.


sono passati i secoli ma l'usanza è rimasta non si mangia pane a santa Lucia, è tradizione mangiare gli arancini perchè il riso con i suoi chicchi ricorda il grano e mangiare la cuccìa.

grano cotto condito con ricotta dolce canditi, vino cotto e zucchero.


quest'anno mi sono portata avanti e li ho fatti domenica.

oggi toccherà rifarli?
quel piatto che vedete si chiama orendo, si con una erre sola...

non è bellissimo ma utile come pochi.

guai a chi lo tocca ormai è uno di famiglia e ci siamo affezionati.

ingredienti:
-riso da risotto carnaroli o arborio

- un pochino di zafferano da sciogliere nell'acqua di cottura del riso

- parmigiano grattuggiato (Sultano detto Ciccio non me ne volere, il ragusano non usa a casa mia)

- uova per legare il composto qb

-carne tritata di manzo

-cipolla sedano e carota tritati

-piselli

-salsa di pomodoro

-olio

-sale

-pepe


lessare il riso lasciandolo ben al dente in acqua salata in cui sia stato sciolto un pò di zafferano (nella foto non vedete il riso giallo perchè non avevo zafferano in casa)

nel frattempo rosolare in olio il battuto di carota cipolla e sedano, unire la carne far andare, i pisellini far andare e la salsa di pomodoro.

Aggiustare di sale e pepe.

quando pronto scolare la salsa e condirci insieme al parmigiano grattuggiato il riso lessato e ancora caldo.
lasciar raffreddare il tutto (sia il ragù che il riso).
aggiungere al riso freddo le uova intere, io per 800 gr di riso ne ho messe due ma sono decisamente troppe.
mettere un pò di riso nella mano sinistra appiattendolo aggiungere al centro qualche cucchiaino di ripieno e rivoltare il riso avvolgendo il ripieno con pazienza.
rotolare le arancine nel pangrattato e friggerle in olio profondo.

martedì 11 dicembre 2007

mai senza





:)